ncontro con il nuovo General manager di GSK Italia: il ruolo della farmaceutica nel nostro Paese

Una popolazione che invecchia ha bisogno di prevenzione e cure innovative e il Paese di persone attive, di crescita ed attrattività agli investimenti e GSK Italia con i suoi centri di eccellenza internazionali per vaccini, oncologia e immunologia,200 collaboratori e l’8 per cento degli investimenti annui del settore può fare la sua parte.
Al primo giorno di mandato di Antonino Biroccio, classe 1973, ha deciso di presentarsi subito ai giornalisti di settore in un incontro al Circolo della stampa di Milano perché: “Immediatezza, trasparenza e cooperazione sono in cima alle mie priorità e sentivo l’urgenza di presentarmi ai giornalisti con cui lavoriamo quotidianamente e condividiamo l’impegno a migliorare la cura della salute in Italia”.
Biroccio, nato a Reggio Calabria, laureato in Chimica farmaceutica con dottorato in Genetica e Biologia molecolare prende le redini delle attività nel nostro Paese da Fabio Landazabal, che diventerà responsabile GSK per l’America Latina.
In precedenza ha lavorato in tutti i settori dell’azienda, dall’area respiratoria a Singapore a responsabile GSK per la Grecia e negli ultimi anni ha avuto modo di assistere allo sviluppo di un nuovo farmaco per il mieloma multiplo.
“Siamo presenti in Italia dal 1904, con le ricerche del professor Sclavo sui vaccini e questo testimonia quanto è importante la tradizione, da un lato, coniugata con la costante innovazione: dal 2022 GSK si sta focalizzando sempre più sulla biochimica”.
“Lo stabilimento di Parma è un centro di eccellenza per la produzione di anticorpi diretti coniugati, mentre quello di Rosia realizza anticorpi monoclonali e vaccini coniugati esportati in cento Paesi, senza contare Siena, dove si è scoperto e si produce il vaccino per il meningococco”.
GSK è presente in Italia dagli inizi del 900 e ha sempre continuato a crescere come una multinazionale a ciclo completo, oggi con due centri ricerche e due stabilimenti produttivi, 4200 dipendenti, 1,6 miliardi di euro di fatturato di cui un terzo all’export in oltre 100 paesi di tutto il mondo.
Gli investimenti nel Paese, pari a 324 milioni, rappresentano il 20 per cento del fatturato e l’8 per cento degli investimenti totali in ricerca e produzione di tutte le farmaceutiche presenti in Italia.
“Abbiamo Think-tank internazionalmente riconosciuti che dimostrano come la vaccinazioni raccomandate per adulti fragili, se correttamente organizzate in tutto il Paese, porterebbero un risparmio di oltre 10 miliardi di euro, pari ad una finanziaria – ha esemplificato il manager – abbiamo una delle popolazioni più vecchie in Europa, che ha bisogno di salute e contribuisce all’economia, che lavora ancora, che mobilizza un quarto del PIL e dei consumi delle famiglie italiane. Una silver economy che guarda anche alla sostenibilità del nostro sistema sanitario per un futuro di speranza, dove i bisogni medici sono urgenti, come in oncologia”.
“Con gli anticorpi monoclonali ci siamo prefissati obiettivi ambiziosi, nelle malattie reumatiche ed in quelle respiratorie mediate dall’interleuchina 5 ma soprattutto in oncologia e Parma è al centro di tutto questo con la sua piattaforma tecnologica ed in particolare quella per la produzione dei cosiddetti ADC, fra i farmaci più promettenti per i tumori più difficili da trattare”.
“Gli anticorpi diretti coniugati, o ADC, hanno un doppio meccanismo d’azione: da una parte stimolano il sistema immunitario e all’altra veicolano alle cellule tumorali farmaci chemioterapici, non andando a coinvolgere le cellule di tessuto sano”.
Quella degli anticorpi monoclonali coniugati, tipicamente, ad un citotossico è una piattaforma tecnologica guardata con interesse da tutti gli specialisti per l’efficacia terapeutica ma è anche una grande sfida tecnologica produttiva riuscire ad abbinare in sicurezza e qualità farmaci così diversi per arrivare ad un effetto terapeutico maggiore della loro semplice somma.
“Il farmaco ADC di GSK per il mieloma multiplo è prodotto a Parma per tutto il mondo – ha sottolineato Biroccio – è già stato approvato da EMA ed è in attesa di registrazione in Italia mentre il 23 ottobre scorso ha avuto il via libera anche dalla FDA statunitense. Ma non è tutto perché il 27 ottobre abbiamo siglato un accordo con Syndivia per un altro candidato ADC che andrebbe a rafforzare la nostra linea di candidati ADC in sviluppo per il tumore prostatico e il giorno successivo abbiamo ottenuto la ODD (Orphan Drug Designation) in Europa per un altro nostro candidato ADC nella terapia del microcitoma”.
Non basta però avere davanti un futuro promettente in prevenzione, oncologia, immunologia o altra area perché si avveri: bisogna poter collaborare con tutti gli attori della salute, con obiettivi condivisi e con priorità comuni di sviluppo, organizzazione ed accesso in modo che l’innovazione diventi reale ed accompagni le dinamiche di sviluppo del Paese, tenendo conto di tutte le priorità e dei costi ad esse associati.
“Per questo il mio impegno da oggi sarà quello di collaborare con medici, pazienti, Istituzioni ed associazioni di riferimento per fare avanzare solo un tipo d’innovazione, quella reale che arriva al letto del paziente, che diminuisce i costi sociali, che attrae investimenti esteri nel nostro Paese, che aumenta il nostro export e quella cui vogliamo avere accesso, tutti noi, con la stessa tempestività degli altri cittadini europei”.
Antonio Biroccio è laureato in Chimica farmaceutica all’Università di Messina con dottorato in Genetica e Biologia molecolare presso l’Università La Sapienza di Roma.
Ha diverse pubblicazioni scientifiche al suo attivo, l’abilitazione alla professione di farmacista e ha iniziato la sua carriera nel settore privato come ricercatore presso MSD per poi passare a posizioni di crescente responsabilità in diverse aziende fra cui Sanofi e Novartis per approdare infine in GSK Italia nel 2014, come direttore della divisione vaccini.
Dal 2016 al 2020 ha diretto diverse business unit di GSK Grecia dedicate rispettivamente ai vaccini, alle malattie gravi, alle cure primarie e alla medicina respiratoria per passare quindi a GSK Spagna e prendere la guida delle direzioni commerciali vaccini e medicina specialistica.
Dal 2020 al 2022 ha ricoperto a Singapore l’incarico di responsabile commerciale mondiale del portfolio respiratorio consolidato dell’azienda per poi ritornare in Grecia come General manager dell’azienda nel paese fino a quest’anno.
Ad inizio 2025 è diventato responsabile mondiale del lancio della terapia GSK per il mieloma multiplo fino alla nomina odierna a General manager di GSK Italia e Presidente ed amministratore delegato di GSK spa.
Nel suo bagaglio professionale figura quindi la capacità di gestire organizzazioni complesse di vario genere ed estensione territoriale, spaziando dai vaccini alla medicina di base e a quella specialistica. Unitamente a quella di realizzare piani di sviluppo nei singoli paesi in collaborazione con gli stakeholder chiave locali e coordinati con la strategia globale di GSK nel mondo.
Che consiste nell’impegno a fare la differenza, in termini di salute, per oltre due miliardi e mezzo di persone, unendo le forze per stare un passo avanti rispetto alle malattie, insieme.
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