“Non lo dimenticherò mai”: la verità dietro la storia di Linneo e della fiction “Blanca”

Ottobre 14, 2025 - 10:30
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“Non lo dimenticherò mai”: la verità dietro la storia di Linneo e della fiction “Blanca”

“Non lo dimenticherò mai”: la verità dietro la storia di Linneo e della fiction “Blanca”, quale è il cane che ha ispirato il racconto.

cane di blanca della fiction
Quale è la vera storia che ha ispirato il personaggio del cane di Blanca della fiction (Foto – amoreaquattrozampe.it)

Patrizia Rinaldi, la scrittrice dietro i romanzi di Blanca, svela l’origine del nome del cane guida della detective, Linneo, e il legame profondo con il suo Pastore Tedesco, compagno di vita per quasi tredici anni. La serie TV Blanca, tornata su Rai 1 con una nuova stagione, ha riconquistato il pubblico non solo per la detective cieca (interpretata da Maria Chiara Giannetta) dotata di straordinarie capacità di ascolto e deduzione, ma anche per il suo inseparabile cane guida, Linneo.

La vera storia del cane della fiction Blanca: il ricordo commosso del Pastore Tedesco di nome Linneo

Nelle prime due stagioni, Linneo è interpretato da una femmina di Bulldog Americano di nome Fiona, che ha conquistato tutti con la sua dolcezza e la profonda complicità con la protagonista. Nella terza stagione, tuttavia, la serie ha affrontato la commovente perdita di Linneo, introducendo un nuovo compagno per Blanca, chiamato “Cane Tre”.

cane di blanca
Quale è la storia del cane della fiction Blanca (Foto – amoreaquattrozampe.it)

Il nome Linneo non è una scelta casuale. Come racconta l’autrice Patrizia Rinaldi, questo è il nome del cane che ha realmente accompagnato la sua vita per quasi tredici anni, un affettuoso Pastore Tedesco che è diventato una figura fondamentale e una fonte di ispirazione per i suoi romanzi.

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“Linneo, nella realtà, era inizialmente il cane di mia sorella Gabriella. L’avevamo adottato da cucciolo in occasione della sua seconda laurea. Era un Pastore Tedesco, ma poi si è affezionato moltissimo a me e abbiamo vissuto insieme per tutta la vita, quasi tredici anni. Avevo appena finito l’università, avevo circa 24 o 25 anni. Sono rimasta legatissima a lui e più tardi ha ispirato il personaggio dei miei romanzi.”

cane pastore tedesco
Tutto sul cane di razza Pastore Tedesco che ha ispirato il cane di Blanca (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Il nome, spiega Rinaldi, deriva dalla laurea in Scienze Biologiche della sorella, in onore di Carlo Linneo, il celebre naturalista svedese inventore della nomenclatura binomiale. L’autrice ricorda con emozione il legame speciale con il suo Pastore Tedesco, sottolineandone la sensibilità: “Del Linneo reale mi ricordo una cosa in cui era davvero formidabile. Quando ero molto triste o piangevo, cercava sempre di coinvolgermi in qualche gioco o di spingermi a uscire con lui. Quando non ci riusciva, semplicemente si metteva accanto a me e restava lì, finché la tristezza non passava. Sono passati tanti anni ormai, ma non lo dimenticherò mai. Così come non dimenticherò le facce buffe che faceva.”

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Dopo la sua scomparsa, Patrizia Rinaldi non voleva altri cani. È stata la figlia a convincerla ad adottare Aron, un enorme simil-maremmano salvato dal canile. Aron ha a sua volta ispirato Guaio, il secondo cane di Blanca, introdotto nel romanzo La danza dei veleni (e nella serie), in cui è centrale il tema del traffico di cuccioli dall’Est Europa.

Pastore tedesco cucciolo
Linneo, che ha ispirato il cane di Blanca, era un cucciolo di Pastore tedesco (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Nonostante la Linneo della serie sia un Bulldog Americano (Fiona) e quello reale un Pastore Tedesco, l’autrice conferma che il sentimento che lega Blanca al suo cane è stato tradotto fedelmente sullo schermo. “Nella serie Linneo, che nella realtà si chiama Fiona, è comunque molto simile al Linneo dei libri. Hanno lo stesso ruolo e la stessa importanza. Blanca e lei sono in simbiosi. Anche il dolore per la perdita del cane, e lo scetticismo nel prenderne un altro, sono stati raccontati in modo molto fedele”.

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Secondo Rinaldi, gli animali hanno sempre un ruolo centrale nelle sue storie perché portano un elemento che i personaggi umani non possono dare: l’istinto, la libertà e una certa purezza, garantendo uno scambio affettivo “davvero gratuito e autentico”. L’autrice conclude citando il suo ultimo libro, Guaio di notte, dove è presente persino un mustelide salvato da un circo, a riprova dell’importanza della presenza animale nelle sue narrazioni. (di Elisabetta Guglielmi)

L'articolo “Non lo dimenticherò mai”: la verità dietro la storia di Linneo e della fiction “Blanca” è stato pubblicato nella sua versione originale su www.amoreaquattrozampe.it.

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Redazione Redazione Eventi e News