Nuova diga, il progetto indica due anni di ritardo ma Bucci insiste: “Sarà pronta nel 2027”


Genova. Saranno necessari 39 mesi per portare a termine i lavori della fase B della nuova diga foranea del porto di Genova, quella che consentirà di ampliare il canale di Sampierdarena garantendo l’accesso alle navi di 400 metri a tutti i terminal. A conti fatti, dato che l’appalto non è ancora aggiudicato, significa che i lavori per la maxi opera saranno conclusi nel 2029. È quanto risulta dai documenti progettuali e dalle dichiarazioni del subcommissario Carlo De Simone, raccolte nelle scorse ore da Shipping Italy, mentre il presidente-commissario Marco Bucci smentisce ogni ritardo e conferma le date già annunciate pubblicamente.
“La fase B andrà conclusa a fine 2027 – risponde a margine del punto stampa dopo la giunta ragionale -. Il subcommissario ha detto 2029? C’è un errore allora, lo vedremo e gli parleremo. La durata di 39 mesi è da progetto, non da contratto. Devo fare il mio lavoro, no?”.
Secondo De Simone “le tempistiche sono, ad oggi, quelle previste dal progetto esecutivo approvato e pubblicato. Poi un conto è il completamento della nuova diga (l’ultimo cassone sarà posato a 28 mesi dalla firma del contratto) e un altro la finalizzazione di demolizioni e opere accessorie. I cittadini vedranno prima di 39 mesi la diga, che comincerà prima a spiegare i suoi benefici sul porto”.
Per la fase B si attende ancora il bando di gara, che arriverà “appena possibile, nel giro di due-tre settimane, perché c’è ancora un problema coi finanziamenti – riferisce Bucci -. Abbiamo pronti quasi i documenti. Il progetto è pronto, come sapete bisogna scrivere il bene il bando, dopodiché, appena arriva il finanziamento, facciamo subito la gara che è una gara europea con tutti i crismi“.
Il “problema” sui finanziamenti potrebbe essere legato agli extra costi che risultano anche questi dal quadro economico del progetto esecutivo, 470 milioni per la fase B rispetto ai 350 milioni del progetto di fattibilità economica. Un incremento “fisiologico”, secondo le parole del subcommissario.
Intanto l’opposizione torna all’attacco. “Altro che modello Genova: sulla nuova diga foranea siamo al disastro annunciato – dichiarano i pentastellati Stefano Giordano, Luca Pirondini e Tiziana Beghin -. Apprendiamo dal progettista, infatti, che per l’opera regina del Pnrr serviranno almeno altri tre anni e 140 milioni in più. Notizia che di fatto smentisce le promesse da campagna elettorale del Governo prima e di Bucci poi. Di certo a oggi c’è solo che la fase A arranca, la fase B è senza gara, i fondi sono insufficienti e la Procura europea indaga su turbative e malversazioni. Che bel quadretto! Nonostante il progetto si sia incagliato tra ritardi e costi in crescita, Bucci ha scelto di sparire: alle ultime commissioni, infatti, non si è nemmeno presentato, confermando che trasparenza e responsabilità non sono mai state una priorità della destra. E così, i cittadini pagheranno il conto di un’opera gestita a colpi di propaganda e senza alcuna chiarezza”.
“Mentre Bucci e i suoi si facevano fotografare sorridenti nel cantiere, promettendo date e investimenti, la realtà li smentisce ancora una volta: extracosti, ritardi, incertezze – si unisce Simone D’Angelo, consigliere regionale e segretario metropolitano del Pd genovese -. Settimana dopo settimana, la verità viene a galla: una delle opere più importanti per il futuro del porto e della città è diventata il simbolo dell’improvvisazione, dell’opacità e della totale mancanza di una seria pianificazione. La destra, che ha fatto della propaganda sulle grandi opere la sua bandiera, oggi è responsabile di un fallimento sotto gli occhi di chi vive la nostra città ogni giorno. Il tempo passa, i costi esplodono, e Genova continuerà ad aspettare”.
“L’opposizione impari a leggere. Non sono ritardi – replica Bucci -. WeBuild non c’entra nulla con la fase B, ha fatto solo il progetto, dobbiamo fare la gara. Il contratto ovviamente sarà abbreviato ancora di più. Non c’è nessuna influenza sui tempi della fase A, nemmeno si toccano: anzi, è fatto apposta perché così non devono esserci conflitti tra chi eventualmente farà una e farà l’altra. C’è chi ne approfitta per fare confusione, io poi cerco di levare la confusione”.
Qual è la tua reazione?






