Nuova diga, la prossima settimana la consegna del primo maxi cassone. Paroli: “La più grande opera di difesa della costa in Italia”

Ottobre 3, 2025 - 22:00
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Nuova diga, la prossima settimana la consegna del primo maxi cassone. Paroli: “La più grande opera di difesa della costa in Italia”
Diga Genova cantiere vado sopralluogo

Genova. Oggi il viceministro Edoardo Rixi, il commissario straordinario alla realizzazione della diga e presidente della Regione Liguria Marco Bucci, i subcommissari Carlo De Simone e Ugo Ballerini, e il presidente dell’autorità portuale Matteo Paroli hanno potuto osservare la parte della diga che a oggi emerge dalle acque al largo di Genova e hanno assistito alle attività della realizzazione delle colonne di ghiaia coordinate dalla Boa Barge 34, un sopralluogo voluto da chi sta realizzando l’opera – il consorzio PerGenova Breakwater guidato da Webuild – e proseguito a Vado Ligure, dove si stanno realizzando i mega cassoni che saranno lunghi 67 metri, larghi 30 metri e alti 33 metri, in parallelo a quella dei cassoni di dimensioni standard. Le autorità, dopo la visita al cantiere, hanno potuto salutare una rappresentanza degli operai impegnati nella costruzione della diga foranea.

“Chiedo al management di fare una cosa che abbiamo già fatto sul Ponte San Giorgio – ha detto loro il presidente della Regione Marco Bucci – una grande targa con i nomi di tutti quelli che hanno lavorato, contribuendo in qualche modo, per metterne poi una a Genova e una a Vado e permettere a chi ha lavorato di guardarla e dire ‘quest’opera l’ho fatta io’”.

“Oggi dimostriamo sul campo che la costruzione della più grande opera mai vista di difesa della costa è realtà concreta – osserva il presidente dell’Autorità portuale Matteo Paroli – E’ un piacere vedere che i tempi vengono rispettati e vedere due porti parte di un unico sistema, che lavorano in sincronia: un modello che penso vada esteso a tutto il sistema portuale nazionale”.

Diga Genova cantiere vado sopralluogo

“Il primo dei cassoni di grandi dimensioni prodotto dalla maxi-chiatta “Tronds Barge 33“, lunga 110 metri e larga 45 metri, sarà ultimato a metà della prossima settimana per iniziare il suo viaggio verso il porto di Genova dove il 16 ottobre verrà posizionato lungo la dorsale della nuova diga foranea, salvo condizioni meteomarine avverse”, si legge in una nota dell’autorità portuale.

Che prosegue: “La Tronds Barge 33 è un impianto galleggiante, allestito con 7 gru e un sistema di betonaggio in loco, che permette di incrementare notevolmente la produttività del cantiere, offrendo la possibilità di immergersi fino a 20 metri di profondità per facilitare il varo e la movimentazione dei cassoni prefabbricati di grandi dimensioni”.

“Parallelamente – continuano da palazzo San Giorgio – avanzano anche le attività di bonifica e consolidamento dei fondali, dove sono state già posate oltre 2,2 milioni di tonnellate di ghiaia e realizzate quasi 45.000 colonne sommerse, pari a più di 520.000 metri lineari, ben oltre la metà della lunghezza totale prevista dal progetto.

Diga Genova cantiere vado sopralluogo

La Nuova Diga Foranea di Genova, nella sua configurazione finale, si estenderà per 6,2 chilometri. Sarà il nuovo volto del porto di Genova, capace di accogliere navi di nuova generazione lunghe fino a 400 metri e di proteggere la città dalle mareggiate.

“Il Governo per la prima volta dopo tanti anni sta tornando a parlare di opere pubbliche, non come fonte di arricchimenti illeciti ma come risorse per le future generazioni. Questa diga darà al porto di Genova 100 anni di vita, perché le attuali infrastrutture non sono più in grado di soddisfare l’incremento di traffici – la dichiarazione del viceministro Edoardo Rixi – da politico dico che so che queste opere non fanno prendere voti; ma io credo che il futuro del mondo si faccia con la fatica e con la polvere. Nei tempi antichi la gente pensava prima a lavorare, a lasciare ai figli una terra migliore, e poi a tutto il resto; oggi invece ai nostri figli e nipoti pensiamo poco, e così sono andati in altre nazioni mentre l’Italia arrancava. Grazie ai lavoratori, che in epoca di smart working vengono in cantiere a sudare e sporcarsi le mani: noi possiamo finanziare le opere ma se non ci sono gli operai le opere non si fanno. Oggi tutti vogliono fare gli influencer, è più facile e premiante: ma senza gli operai questo Paese non va avanti, senza gli influencer va avanti lo stesso”.

“Voglio che sia ben chiaro cosa vogliamo fare – ha aggiunto il presidente della Regione Liguria e commissario per l’opera Marco Bucci – abbiamo un obiettivo finale che sapete tutti, oggi guardando la parte di diga già fatta viene naturale pensare che c’è ancora tanta strada da fare, ma io sono confidente vedendo le cose muoversi. Le buone notizie arrivano, perché lo spirito di quando si fanno questi lavori non è prevedere tutto dall’inizio, cosa impossibile, ma cercare ogni giorno il modo migliore di fare le cose. Gli inconvenienti ci sono tutti i giorni, ma lo spirito di chi lavora è quello di cercare le soluzioni ai problemi. Così le cose vanno avanti e arrivano fino alla fine. Questo è lo spirito con cui vogliamo si vada avanti, perché quest’opera è fondamentale non solo per il nostro futuro ma anche per quello delle prossime generazioni”.

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Redazione Redazione Eventi e News