OpenAI porta Sora 2 su Android: l'invasione dei deep fake si scontra con i problemi dell'APK
OpenAI porta Sora 2 su Android. L'app di video generati da IA debutta anche sul sistema di Google, con tutte le ultime funzioni lanciate di recente su iPhone: creazione, condivisione e remix di video, tutto in un feed social che sdogana i deep fake, come nulla fosse.
Dopo il debutto su iOS a settembre, Sora ha superato 1 milione di download nei primi cinque giorni e il suo bacino è destinato a una crescita esponenziale con la disponibilità sul Google Play Store, ma non per tutti.
OpenAI ha annunciato la disponibilità di Sora su Google Play solo in sette mercati: Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea, Taiwan, Thailandia e Vietnam.
Abbiamo provato a installare l'app prendendo l'apk da APKMirror, ma ogni volta che proviamo ad avviare l'app veniamo rimandati al Play Store, senza alcuna possibilità di avviarla.
Questo avviene perché, una volta avviata, Sora esegue un controllo di integrità e geolocalizzazione tramite i Google Play Services, per evitare l'installazione manuale in paesi dove l'app non è disponibile. Con un APK modificato dovrebbe essere possibile aggirarli, ma non vi stiamo suggerendo di farlo, perché potreste installare qualcosa di pericoloso nel vostro smartphone.
All'apertura, Sora 2 propone un feed in stile TikTok popolato da clip generate da IA. Il feed raccoglie le pubblicazioni della community. Gli strumenti integrati consentono di creare, condividere e remixare i video direttamente dall'app.
Ma la funzione più celebre si chiama cameo: Sora permette di generare contenuti con sé stessi o con gli amici come protagonisti, oppure prendendo in prestito "l'avatar" di personaggi famosi come Sam Altman. Chiunque può creare video fasulli, con persone finte-vere, e solo il loghettino di Sora in sovrimpressione a indicare che si tratta di IA. Quanto tempo ci vorrà prima che i feed di tutti i social siano invasi da contenuti di questo tipo? Contenuti ai quali la maggior parte degli utenti crederà senza troppi problemi.
Nelle ultime settimane Sora è stata infatti criticata per l'approccio a deepfake e protezione del copyright. Le contestazioni hanno portato a una retromarcia sulla precedente politica di opt-out per i detentori dei diritti. OpenAI prevede di consentire ai i titolari dei diritti di far pagare per i loro cameo, ma per il momento il servizio è ancora in espansione, e quindi è ancora il "momento della carota"; quello "del bastone" arriverà solo in seguito.
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