Pandoro Gate, Ferragni: “E’ una fase difficile della mia vita”
Chiara Ferragni si è presentata stamani in tribunale a Milano per l’udienza pre dibattimentale sul cosiddetto ‘Pandoro Gate’. L’influencer è imputata per truffa aggravata. “E’ una fase sicuramente difficile della mia vita, penso che mi capirete se non mi sento di fare dichiarazioni, andiamo avanti”, ha detto Ferragni uscendo dall’udienza pre-dibattimentale a porte chiuse in Tribunale a Milano che la vede imputata di truffa aggravata per i casi del Pandoro Pink Christmas e delle uova di Pasqua.
L’udienza, in cui l’influencer e imprenditrice 38enne è comparsa, assistita dagli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, è stata aggiornata al prossimo 25 novembre ancora per decidere sulla scelta del rito e la costituzione delle parti civili. Al presidente della terza sezione penale, Ilio Mannucci Pacini, avevano presentato istanza di costituzione le associazioni Adicu, che l’ha ritirata dopo un accordo transattivo, e la Casa del consumatore con cui ancora non è stato trovato un accordo dopo che negli scorsi mesi è uscito dal procedimento il Codacons, ritirando la denuncia, e una signora di 76 anni che aveva acquistato diversi pandori per beneficenza aveva chiesto di entrare nel processo e si era ritirata dopo un risarcimento extragiudiziale.

(Foto Claudio Furlan/LaPresse)
Cosa è il ‘Pandoro Gate’
La vicenda è quella dell’inchiesta della Procura di Milano con il Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza sul caso dei ‘Pandoro Pink Christmas’ di Balocco ‘griffati’ Ferragni e la beneficenza all’Ospedale Regina Margherita di Torino che sarebbe servita ad acquistare un nuovo macchinario ed esplorare cure terapeutiche nei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing attraverso la promozione di 362.577 pandori e ceduti alla grande distribuzione per il Natale 2022 e venduti al pubblico al prezzo di 9,37 euro a confezione invece che i 3,68 euro del prodotto standard. Nel decreto di citazione diretta a giudizio del procuratore aggiunto di Milano, Eugenio Fusco, e del pm Cristian Barilli sono finiti imputati anche l’ex collaboratore di Ferragni, Fabio Damato, Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID e Alessandra Balocco, amministratrice delegata dell’omonima azienda dolciaria piemontese, morta in estate e nei cui confronti il procedimento si è estinto. Viene contestato un “ingiusto profitto”, realizzato dalle società di Ferragni, per un milione e 75mila euro che sarebbe stato raggiunto con “artifizi e raggiri”, ingannando i propri milioni di follower con “pubblicità ingannevole” fra cui 16 fra post e stories di Instagram omettendo che la Balocco aveva già effettuato una donazione da 50mila euro nel maggio 2022, 7 mesi prima della campagna di vendita, e che non vi era “nessuna correlazione” tra le vendite dei pandori e la beneficenza. Per i legali di Ferragni nessun reato è stato commesso e i procedimenti amministrativi sono stati tutti chiusi effettuando tra l’altro donazioni personalmente per oltre 3 milioni di euro.
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