Non sempre la
produzione interna rappresenta la scelta strategicamente migliore, soprattutto in settori ad alta intensità tecnologica come quello delle batterie per veicoli elettrici. I costi di sviluppo, la necessità di volumi elevati e la complessità della filiera possono
rendere più vantaggioso affidarsi a fornitori specializzati. È quanto sta accadendo a Porsche, che ha deciso di
sospendere il progetto di realizzare in proprio celle ad alte prestazioni e di concentrare gli sforzi sulla ricerca avanzata, lasciando la produzione ai partner industriali già consolidati.
Le ragioni della rinuncia alla produzione interna
Era il 2021 quando il CEO di Porsche,
Oliver Blume, annunciava la volontà di
costruire una fabbrica di celle per le batterie delle auto elettriche. A distanza di quattro anni la decisione di rinunciare al progetto. La scelta arriva dopo un’attenta valutazione dei costi e delle prospettive di mercato. Secondo l’azienda, la produzione di celle ad alte prestazioni richiede investimenti miliardari e volumi difficili da raggiungere. Per questo motivo, la
divisione Cellforce non verrà chiusa ma riconvertita alla ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di supportare sia Porsche sia il Gruppo Volkswagen nello sviluppo di tecnologie di nuova generazione.La decisione è legata anche a un rallentamento della domanda di auto elettriche negli Stati Uniti e a condizioni di mercato meno favorevoli in Cina. Porsche continuerà a
collaborare con fornitori esterni come CATL, che realizza le batterie per la
Macan Electric, e LG Energy Solution, che fornisce quelle per la
Taycan. La produzione interna, che avrebbe dovuto
raggiungere un gigawattora all’anno e garantire l’autonomia di circa 10.000 Taycan, non sarà quindi avviata.La scelta di Porsche si inserisce in un contesto globale complesso. I produttori europei faticano a competere con i giganti asiatici, che dominano la filiera con costi più bassi e una capacità produttiva consolidata. Aziende come
CATL e BYD detengono una posizione di forza, mentre realtà emergenti come Northvolt non sono riuscite a reggere la pressione, tanto che la società svedese ha
dichiarato bancarotta negli Stati Uniti dopo aver bruciato miliardi di dollari di investimenti.
I piani di Porsche per l’elettrificazione
Nonostante la revisione strategica, le vendite elettrificate di Porsche restano solide. Nel primo semestre del 2025, i veicoli elettrici e ibridi hanno rappresentato il 36% delle consegne globali. La
Macan Electric ha avuto un ruolo centrale con circa 26.000 unità vendute, pari a quasi il 60% delle immatricolazioni del modello. Anche la
Taycan continua a crescere, con un incremento del 31% nelle vendite statunitensi rispetto all’anno precedente.Porsche non rallenta il piano di elettrificazione e ha già in programma
nuovi modelli a batteria. Tra le prossime novità troviamo la
Cayenne Electric (che verrà
presentata in occasione dell’IAA Mobility di Monaco) e un’auto
sportiva completamente elettrica della famiglia 718. Tuttavia, l’azienda non abbandonerà la produzione di modelli termici, destinati a rimanere sul mercato più a lungo del previsto, soprattutto in mercati dove la domanda di veicoli a combustione è ancora forte.