Potted Shrimps: l’antipasto britannico che ha attraversato i secoli

Nel panorama gastronomico britannico, esistono piatti che raccontano molto più di una semplice tradizione culinaria. Le Potted Shrimps – gamberetti della baia di Morecambe cotti nel burro speziato – sono uno di questi. Nato come piatto umile dei pescatori del Lancashire, oggi è considerato un antipasto elegante e simbolo di una tradizione artigianale che resiste al tempo.
Questo piatto, poco conosciuto fuori dal Regno Unito, racchiude secoli di storia, radici regionali profonde e un sapore deciso che conquista chiunque ami i gusti intensi e genuini. Il nome stesso, potted, si riferisce al metodo di conservazione originario, che consisteva nel mettere i gamberetti in piccoli vasetti di terracotta e coprirli con burro chiarificato.
Le origini marinare: un piatto nato in riva alla Morecambe Bay
La storia delle Potted Shrimps comincia nel XIX secolo sulle coste della Morecambe Bay, nel nord-ovest dell’Inghilterra. Qui, la pesca dei brown shrimps, una varietà di piccoli gamberi dal gusto dolce, era parte essenziale dell’economia locale.
Per conservare il pescato senza refrigerazione, i gamberetti venivano scottati nel burro, spesso con l’aggiunta di spezie come noce moscata, cayenna e pepe bianco. Dopo la cottura, venivano inseriti in vasetti e ricoperti di burro fuso, che, raffreddandosi, formava una barriera protettiva contro l’aria. Il risultato era un pasto semplice ma energetico, perfetto per i lavoratori del mare.
Con il tempo, la tecnica si affinò, e il piatto passò dalle cucine dei pescatori ai tavoli delle case aristocratiche e dei ristoranti londinesi. Oggi è riconosciuto come una delle delizie regionali del Lancashire, nonché come prodotto protetto dal DEFRA (il Dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali del Regno Unito).
Una ricetta rimasta (quasi) intatta
Nonostante siano passati due secoli, la ricetta delle Potted Shrimps è rimasta sorprendentemente fedele alla sua versione originale. I gamberetti vengono puliti, lessati delicatamente e poi mescolati a un burro aromatizzato con spezie. Il burro non serve solo a insaporire, ma agisce anche da conservante naturale.
Una volta solidificato, il piatto si serve freddo o a temperatura ambiente, spalmato su pane tostato caldo. La dolcezza dei gamberetti si bilancia con la grassezza del burro e il tocco speziato delle erbe.
Oggi è possibile gustare le Potted Shrimps anche in versione moderna, magari servite su crostini con scorza di limone o accompagnate da insalate leggere. In ogni caso, il risultato è un antipasto raffinato, ricco e profondamente britannico.
Per chi volesse cimentarsi a casa, la ricetta è facilmente replicabile seguendo le linee guida della BBC Good Food, una delle fonti più affidabili per la cucina tradizionale inglese.
Dai pub ai palazzi reali: un piatto per ogni occasione
Non tutti sanno che le Potted Shrimps erano uno dei piatti preferiti della regina Elisabetta II. Voci di corte affermano che venissero spesso servite a Buckingham Palace, in particolare durante i pranzi informali. Questo dato, seppur curioso, testimonia come un semplice antipasto popolare sia riuscito a scalare le gerarchie sociali della gastronomia britannica.
Anche i ristoranti storici di Londra, come Rules a Covent Garden – il più antico della capitale, aperto nel 1798 – propongono nel loro menù delle versioni artigianali delle Potted Shrimps. Allo stesso modo, negozi specializzati come Fortnum & Mason continuano a vendere vasetti di gamberetti potted in confezioni eleganti, spesso considerati regali gastronomici di pregio.
A livello regionale, produttori artigianali del Lancashire e Cumbria – come Morecambe Bay Shrimps – proseguono la tradizione con metodi di lavorazione a mano, sostenendo una filiera corta e rispettosa della biodiversità locale.
Un sapore antico da riscoprire
In un’epoca in cui molti piatti tradizionali scompaiono sotto il peso delle tendenze globali e dell’industria alimentare, le Potted Shrimps rappresentano una resistenza culturale e culinaria. Sono la prova che la semplicità, se ben eseguita, può durare nel tempo e conquistare nuovi palati.
Non si tratta solo di cibo, ma di identità gastronomica. Ogni vasetto racconta una storia di maree, famiglie di pescatori e pranzi condivisi. Assaggiarle oggi significa viaggiare indietro nel tempo, in una Inghilterra fatta di coste battute dal vento, cucine profumate di burro e mani esperte che trasformano ingredienti poveri in piccoli capolavori.
Per chi visita Londra o il nord dell’Inghilterra, è un’esperienza da non perdere. Un piatto che, con discrezione e gusto, parla del legame profondo tra cibo e territorio, tra memoria e gusto.
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