Q1 da “record” per Tapestry (+13%). Outlook annuale al rialzo
Si chiude con ricavi per 1,7 miliardi di dollari (circa 1,4 miliardi di euro) l’avvio d’anno di Tapestry. Il gruppo a stelle e strisce ha assistito, dunque, a una crescita del 13% a valuta corrente (+12% a cambi costanti) nei primi tre mesi “record” del fiscal year 2026, conclusi lo scorso 27 settembre.
Sul fronte della marginalità, nel quarter l’utile lordo del player è ammontato a 1,3 miliardi di dollari, rispetto agli 1,1 miliardi totalizzati nel medesimo periodo dell’esercizio 2025, mentre il margine lordo si è attestato al 76,3% contro il 75,3% di un anno prima.
La società ha reso noto che il fatturato pro forma di Coach è salito del 22%, ammontando a 1,43 miliardi di dollari, mentre quello del brand Kate Spade si è fermato a 260,2 miliardi. Dal punto di vista delle performance geografiche, l’azienda è cresciuta del 39% in Europa, seguita dal +20% messo a segno dalla Greater China e dal +18% del Nord America.
“All’investor day di settembre- ha commentato Joanne Crevoiserat, CEO di Tapestry, si legge nella nota finanziaria diramata – abbiamo presentato il piano ‘Amplify’, una visione ambiziosa per portare i marchi iconici di Tapestry a nuove generazioni di consumatori e alimentare una crescita duratura”.
Proseguendo: “La solida performance del primo trimestre ha segnato un avvio deciso di questo nuovo capitolo. Grazie all’esecuzione mirata delle nostre strategie, abbiamo portato creatività e artigianalità ai nostri clienti in tutto il mondo, registrando aumenti di ricavi e utili superiori alle aspettative. Da questa posizione di forza, alziamo le previsioni per l’intero anno, a conferma che i nostri vantaggi sono strutturali e sostenibili”.
Riguardo all’intero anno fiscale appena avviato, Tapestry si aspetta di generare ricavi intorno a 7,3 miliardi di dollari, in crescita del 4-5% rispetto all’anno precedente, su base reported; escludendo Stuart Weitzman, inoltre, sono attesi ricavi pro-forma in salita del 7-8% su base nominale. L’outlook rappresenta una revisione al rialzo rispetto alle previsioni precedentemente delineate, che si fermavano a un fatturato atteso di circa 7,2 miliardi di dollari e un tasso di crescita medium digit su base pro-forma.
Una guidance più ottimistica, dunque, ma a quanto pare non sufficiente per soddisfare gli analisti: le azioni della società sono scesa dell’11% nelle prima contrattazioni, poiché gli investitori hanno ritenuto le previsioni “troppo prudenti” – osserva Reuters – “a fronte di un trimestre esplosivo”.
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