Met Gala: cosa significa il tema “Costume Art” e cosa aspettarci dagli abiti
Un regalo di Natale in anticipo: è stato annunciato il tema del Met Gala 2026, la notte più glamour e famosa del mondo della moda.
L’evento benefico del Metropolitan Museum of Art, giunto alla 78a edizione, quest’anno esplorerà il rapporto tra moda e arte partendo dal “corpo vestito“. Il tema, appena svelato, è infatti “Costume Art“.
Cosa sappiamo sul Met Gala 2026
Nato per raccogliere fondi per il Costume Institute, negli anni il Met Gala è diventato un fenomeno di costume frequentato da stilisti e celebrità, nonché una vetrina per la mostra che accompagna. Come sempre, il Met Gala si svolgerà il primo lunedì di maggio al Metropolitan Museum di New York – in concomitanza con l’inaugurazione della mostra a cui si ispira. La data da segnare sul calendario è il 4 maggio.
Anna Wintour, che ha recentemente cambiato ruolo all’interno di Vogue, continuerà a coordinare l’evento, lista degli ospiti inclusa. La mostra è curata ancora una volta da Andrew Bolton, che quest’anno celebra dieci anni di questo prestigioso incarico. Cambia, però, lo sponsor: non più una casa di moda (lo scorso anno era Louis Vuitton) ma Jeff Bezos e la moglie Lauren Sánchez. Tra gli altri sostenitori c’è la Maison Saint Laurent. Non sono invece stati annunciati gli host, cioé le celebrità che “presentano” l’evento.

Gigi Hadid al Met Gala 2024. (Photo by Taylor Hill/Getty Images)
Costume Art, il tema del Met Gala 2026
La notizia che tutti aspettavano, però, era l’annuncio del tema della mostra, legato a doppio filo al dress code degli ospiti. Con la scelta di “Costume Art”, il curatore Andrew Bolton ha voluto celebrare il minimo comun denominatore di tutti i pezzi esposti al Costume Institute, cioé la moda come forma d’arte.
Non dobbiamo immaginare solamente riferimenti alla storia dell’arte e a celebri dipinti: il fulcro della mostra, e di conseguenza del tema, è il corpo umano: «La mostra esplorerà le rappresentazioni artistiche del corpo vestito, abbinando mode e opere d’arte provenienti dalla vasta collezione del museo per evidenziare la relazione intrinseca tra abbigliamento e corpo», si legge nell’annuncio del Met Gala sui social.
Il percorso espositivo si concentra principalmente «sull’arte occidentale dalla preistoria ai giorni nostri». Nella visione del curatore Andrew Bolton, vuole essere uno studio sulla relazione degli abiti con le forme del corpo. Per tracciare questo parallelo, sono state scelte 200 opere d’arte tra dipinti e sculture e abbinate ad altrettanti abiti e accessori di ogni epoca che ne ricordassero l’essenza o la linea.
Cosa aspettarci dai look
Ma come si traduce tutto questo in abiti? Il dress code, infatti, è sempre attinente al tema della mostra ma non identico. Lo scorso anno, ad esempio, la mostra si intitolava Superfine: Tailoring Black Style mentre il dress code recitava: “Tailored For You“, spostando il focus sulla sartorialità degli abiti.
In attesa di capire i dettagli, possiamo farci un’idea guardando alcuni dei pezzi esposti nella mostra, tra cui un abito di Riccardo Tisci per Givenchy con una cintura che ricorda le ossa, la collezione Lumps & Bumps di Comme des Garçons e il “pregnancy dress” di Georgina Godley, con una silhouette che incorporava il pancione.
Partendo dal rapporto tra il tessuto e le forme del corpo possiamo aspettarci abiti scultorei che trasformino la fisicità di chi lo indossa, o che lo “scoprano” tra trasparenze, riferimenti allo scheletro e all’anatomia. Adesso l’attesa è tutta per la lista degli ospiti, generalmente top secret fino all’ultimo minuto: chi vedremo sul red carpet?
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