Regionali Puglia 2025, Meloni: “Puntiamo a vincere”. Salvini sui migranti: “Fuori dalle palle chi non rispetta tradizioni”
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i leader del centrodestra in comizio a Bari a sostegno di Luigi Lobuono, candidato presidente alle elezioni regionali in Puglia del 23 e 24 novembre prossimi. “Il declino non è un destino, ma è una scelta. Perché ribaltare il declino è una scelta. Perché crederci davvero è una scelta. Perché avere il coraggio di non farsi imporre limiti dagli altri è una scelta. E in democrazia quella scelta la fate voi. Lo dovete ricordare sempre. Siete voi che decidete con il vostro voto un futuro, che non è mai scritto in partenza”, ha detto la premier nel suo intervento dal palco. “Siamo tanti stasera. Però io sono certa che saremo ancora di più, che sarete ancora di più nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, in ogni piazza, in ogni quartiere, in ogni città a raccontare la sfida di Luigi Lobuono e a raccontare la sfida del centrodestra: una sfida che noi puntiamo a vincere. Perché non abbiamo paura di nessuno”.
Meloni: “Ci vuole coraggio a dire che la manovra favorisce i ricchi”
Nel suo discorso, Meloni ha anche affrontato vari temi dell’attualità politica nazionale. Tra questi la manovra e le accuse mosse all’opposizione di favorire i ricchi. “La sinistra ci viene a dire che questa manovra favorisce i ricchi. Io penso che ci voglia molto coraggio, a sostenere una tesi del genere“, ha detto la premier. “La sinistra dice che noi aiutiamo i ricchi perché, secondo loro – ha aggiunto – chi guadagna, diciamo, 2.400 euro al mese e magari ci mantiene tre figli è un ricco che va mazzolato. Io non sono d’accordo. Sono persone che lavorano e che vanno aiutate“.
Meloni: “Solo italiani possono mandarmi a casa, non il referendum”
In tema di riforma della giustizia, ha detto la presidente del Consiglio, le opposizioni dicono “votate no al referendum per mandare a casa la Meloni. Ma signori, mettetevi l’anima in pace, la Meloni insieme al governo arrivano alla fine della legislatura e poi chiedono agli italiani di essere giudicati sul totale del loro lavoro. Alla Meloni a casa ce la possono mandare solo gli italiani, signori. Una cosa alla quale la sinistra non è abituata, la democrazia“.
Meloni sulla sanità: “Entro fine anno 2 milioni di prestazioni in più”
In tema di sanità, Meloni ha detto che il governo continua a investire. “Nel 2026 il Fondo Sanitario nazionale arriverà a 143 miliardi, che sono 17 miliardi in più rispetto a quando siamo arrivati, 17 miliardi in tre anni. Uno stanziamento record mai visto prima, con buona pace di una sinistra che continua a utilizzare il pallottoliere truccato, perché non vuole arrendersi alla realtà dei fatti e dei numeri. Perché i numeri non sono un’opinione”, ha affermato. “Il nostro obiettivo, se le Regioni ci danno una mano – ha aggiunto -, è abbattere le liste d’attesa. E anche qui le cose cominciano ad andare meglio. Nei primi sette mesi di quest’anno il Servizio Sanitario nazionale ha erogato 1 milione e 300mila prestazioni in più agli italiani. Se continuiamo di questo passo, alla fine dell’anno avremo erogato oltre 2 milioni di prestazioni in più rispetto all’anno precedente”.
Schlein: “Meloni è in campagna elettorale permanente”
Parole, queste ultime, molto criticate dalla segretaria del Pd, Elly Schlein: “Sono passati quasi due anni dal decreto sulle liste d’attesa e Meloni continua a dire che ‘gli effetti miglioreranno’. Sembra di risentire le stesse parole sui centri in Albania, quando assicurava che ‘funzioneranno’. Sono invece ancora vuoti: un’idrovora di denaro pubblico. Intanto quasi 6 milioni di italiani — uno su dieci, secondo l’Istat — hanno smesso di curarsi, schiacciati da liste d’attesa infinite e da una sanità pubblica al collasso. Anche questa manovra di bilancio tradisce le promesse della premier, più impegnata in una campagna elettorale permanente che sui problemi reali del Paese”, ha affermato la leader dem.
Salvini: “Fuori dalle palle chi non rispetta le nostre tradizioni”
Duro invece il discorso del leader della Lega, Matteo Salvini, in tema di migranti. “L’Europa sta permettendo a troppi migranti soprattutto islamici di entrare nel nostro Paese e di distruggere il nostro tessuto valoriale e sociale. Il problema è pretendere che chi arriva a Bari rispetti la nostra cultura, la nostra religione, la nostra Costituzione. Quelli che non sono disposti a farlo, cristianamente e generosamente fuori dalle palle. E il termine remigrazione per blindare le frontiere può e deve essere oggetto di discussione anche in Italia. Si avvicina il Natale: se qualcuno si azzarda a dire ‘togliete il presepe e il crocifisso’, guai a voi. Diamo rispetto ma pretendiamo rispetto”, ha affermato il vicepremier.
Tajani: “Emiliano e Decaro coppia di fatto, vogliamo cambiare”
Presente anche il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che ha detto: “Abbiamo tutti il sogno di avere una Puglia diversa, moderna, che guarda avanti, dove la sanità funziona e dove c’è lavoro. L’alternativa è fra chi vuole continuare e chi vuole cambiare. Emiliano e Decaro sono la stessa cosa, erano una coppia di fatto politica, l’imprinting è quello. Con Emiliano e Decaro non cambia nulla. Noi invece vogliamo creare una Puglia diversa“.
Questo articolo Regionali Puglia 2025, Meloni: “Puntiamo a vincere”. Salvini sui migranti: “Fuori dalle palle chi non rispetta tradizioni” proviene da LaPresse
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




