Regno Unito: case automobilistiche contro l’obbligo zero emissioni, a rischio posti di lavoro e investimenti

Agosto 25, 2025 - 06:30
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Regno Unito: case automobilistiche contro l’obbligo zero emissioni, a rischio posti di lavoro e investimenti

Le principali case automobilistiche attive nel Regno Unito – Bmw, Jaguar Land Rover (Jlr), Nissan e Toyota – hanno esercitato pressioni sul governo per rallentare l’introduzione dell’obbligo di vendita di veicoli a zero emissioni (Zev), sostenendo che il mantenimento delle regole precedenti avrebbe comportato costi insostenibili e messo a rischio occupazione e investimenti. Secondo documenti resi pubblici dall’associazione Fast Charge e condivisi con il quotidiano “The Guardian”, le aziende hanno avvertito Downing Street che gli obblighi ZEV avrebbero determinato “livelli critici” di costi, distogliendo risorse dalla ricerca e sviluppo e minacciando migliaia di posti di lavoro nella manifattura britannica. Bmw ha sottolineato che, dopo la Brexit, il Regno Unito è già diventato “un posto molto più difficile in cui produrre veicoli” e che ulteriori vincoli potrebbero avere un impatto negativo sugli 8 mila posti di lavoro diretti e fino a 50.000 nella catena di fornitura. Jlr ha denunciato che il sistema di crediti Zev avrebbe di fatto portato a sovvenzionare concorrenti stranieri, in particolare cinesi. Toyota ha parlato di possibili “centinaia di milioni di sterline” di sanzioni, mentre Nissan ha chiesto “maggiore flessibilità” per non compromettere gli investimenti nello stabilimento di Sunderland. Il precedente governo conservatore aveva imposto ai produttori di aumentare progressivamente la quota di veicoli elettrici venduti, pena multe salate. Tuttavia, dopo un’intensa attività di lobbying, l’attuale esecutivo laburista ha introdotto ad aprile nuove flessibilità, consentendo la vendita di un numero maggiore di auto a benzina e ibride. Gli attivisti climatici hanno però criticato la marcia indietro.

Ben Nelmes, amministratore delegato di New Automotive – organizzazione impegnata nel facilitare la transizione verso l’elettrico -, ha affermato che gli obiettivi del 2024 sono stati raggiunti e che la politica Zev “è un potente motore di cambiamento”, aggiungendo che ora occorre accelerare la transizione. Mike Hawes, direttore generale della Society of Motor Manufacturers and Traders (Smmt), ha difeso le richieste dell’industria, parlando di “sfide senza precedenti” in un contesto di concorrenza globale, e ha definito positivo l’intervento del governo, che avrebbe evitato una “decarbonizzazione a costo della deindustrializzazione”. Un portavoce di Bmw ha ribadito il sostegno dell’azienda agli obiettivi climatici, ma ha sottolineato che “alla fine saranno i consumatori a determinare il ritmo della transizione”. Nissan ha accolto con favore “l’approccio pragmatico” dell’esecutivo, mentre Jlr e Toyota, interpellate dal “Guardian”, hanno rifiutato di fornire ulteriori commenti.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia