Responsabilità estesa del produttore e industria del tabacco: il controllato fa le regole su sé stesso


Associazioni e reti sanitarie e ambientali chiedono all’Ue di escludere dall’Art. 8.4 del Global Plastics Pollution Treaty l’Epr del tabacco (modello Francia/Spagna), puntando su divieto dei filtri, allineamento alla Fctc e un vero chi inquina paga
Associazioni contro l’industria del tabacco e Unione europea: confronto acceso sul tema della responsabilità estesa dei produttori: quattro coalizioni – Comité national contre le tabagisme (Cnct), Surfrider Foundation Europe, Global Youth Voices Stop Tobacco Pollution Alliance (Stpa) e Smokefree Partnership (Sfp) – hanno lanciato un monito inequivocabile.
Le associazioni, infatti, chiedono di non esportare attraverso l’Articolo 8.4 del trattato il modello della Responsabilità Estesa del Produttore (Epr) applicato ai prodotti del tabacco, valido in Francia e Spagna, finanziato e gestito dalle stesse industrie, inefficace e persino nocivo per salute e ambiente.
Un modello che tutto tutela tranne ambiente e salute
Le esperienze francese (Alcome) e spagnola (Avora) parlano chiaro: questi schemi concedono legittimità istituzionale al settore del tabacco, distolgono l’attenzione dalla riduzione a monte della produzione e promuovono pratiche di greenwashing.
Applicare un modello Epr al tabacco contrasta con i principi dell’economia circolare e con le finalità generali del futuro trattato, che mirano a ridurre alla fonte la produzione e l’uso di plastiche monouso.
Ne consegue che persiste l’inquinamento, rimane aperto il canale dell’addiction per i giovani e miliardi di filtri per sigarette continuano a contaminare suolo e acque.
Filtri: no-profit per l’industria, costo per la collettività
Ogni anno, miliardi di filtri – che siano in plastica, carta o canapa – finiscono nell’ambiente, rilasciando sostanze tossiche, fino a 1 000 litri d’acqua per ogni mozzicone.
Senza alcun beneficio sanitario, questi dispositivi alimentano la dipendenza da nicotina, soprattutto tra i più giovani, contribuendo a oltre 8 milioni di morti correlate al tabacco ogni anno.
Oltre all’impatto sanitario e ambientale, l’inquinamento da filtri rappresenta un notevole esborso per le amministrazioni locali: in Francia, la bonifica di mozziconi costa circa 100 milioni di euro l’anno, secondo il Ministero della Transizione Ecologica.
A livello europeo, un ban totale sui filtri genererebbe rapidamente risparmi per miliardi di euro, riducendo le spese per la raccolta dei rifiuti. Nel lungo periodo, la diminuzione dell’iniziazione e del consumo di tabacco alleggerirebbe il carico sui sistemi sanitari, con risparmi duraturi.
L’Ue tra passato e futuro: fermare l’errore prima che si ripeta
La Commissione europea ha dichiarato l’obiettivo di raggiungere una “generazione libera dal tabacco” entro il 2040. L’abolizione totale dei filtri sarebbe una tappa cruciale per raggiungere tale meta.
Le negoziazioni attuali offrono all’Ue un’occasione decisiva per impedire che il modello Epr – già in uso in Francia e Spagna – venga riprodotto a livello globale. Escluderlo dall’Articolo 8.4 significherebbe tutelare l’integrità ambientale e sanitaria del trattato, garantendo coerenza con gli impegni sanciti dalla Fctc.
Le richieste esplicite delle organizzazioni firmatarie sono le seguenti:
- rigettare qualsiasi legittimazione degli schemi Epr per i prodotti del tabacco, riconoscendo che il settore non è paragonabile a nessun altro
- sostenere un divieto globale su tutti i filtri per sigarette, indipendentemente dalla loro composizione
- allineare il trattato con gli accordi sanitari internazionali, come la Fctc
- rafforzare il principio chi inquina paga tramite meccanismi vincolanti e indipendenti, limitando il ruolo dell’industria del tabacco al finanziamento dei costi derivanti dai suoi danni ambientali, passati, presenti e futuri
Cos’è la Epr in Europa
La Responsabilità Estesa del Produttore è un principio in cui il produttore di un bene è chiamato a farsi carico delle conseguenze ambientali che derivano dall’intero ciclo di vita del prodotto, dalla produzione allo smaltimento finale.
In Europa, l’Epr è una pietra miliare delle politiche ambientali orientate all’economia circolare – in ambiti come l’imballaggio, l’elettronica e gli pneumatici – mirata a responsabilizzare i produttori nella gestione dei rifiuti e a ridurre l’impatto ambientale.
Tuttavia, l’applicazione di tale principio al tabacco solleva criticità rilevanti: quando l’industria stessa finanzia e gestisce tali sistemi, si rischia una confluenza tra interessi ambientali e di profitto, con un potenziale greenwashing e una povertà reale nei risultati su salute e ambiente.
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