Roccella e la polemica sulle “gite ad Auschwitz”, la ministra: “Andrò in Commissione Segre su antisemitismo di ieri e di oggi”

La nuova risposta della ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, dopo la bufera per le sue parole, pronunciate in un convegno dell’Ucei, in merito ai viaggi di istruzione ad Auschwitz: l’esponente del governo aveva detto che queste visite (definite da Roccella “gite scolastiche“) sarebbero state “incoraggiate e valorizzate” per trasmettere l’idea che l’antisemitismo fosse solo un fenomeno legato al fascismo. Dichiarazioni che, tra l’altro, hanno suscitato la reazione sdegnata della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto. Ed è proprio a Segre che Roccella ha risposto ieri, domenica, in tarda serata: “Delle mie chiarissime parole di oggi contro l’antisemitismo è stata data un’interpretazione distorta da chi è animato da cattiva coscienza e ha l’interesse a strumentalizzare per nascondere l’odio anti-ebraico che dal 7 ottobre ribolle senza freni a sinistra, o da chi non ha ascoltato direttamente il discorso. Immaginare che una persona come me, da sempre amica di Israele e degli ebrei, possa presentarsi di fronte all’Unione delle comunità ebraiche per pronunciare parole negazioniste, è ridicolo prima ancora che strumentale. Del resto, la platea che mi ascoltava ha perfettamente compreso il senso del mio discorso. In ogni caso, molto volentieri andrò in audizione sull’antisemitismo di ieri e sull’antisemitismo di oggi in Commissione Segre, dove ogni dubbio potrà essere chiarito, innanzi tutto di fronte alla senatrice Segre, certamente in buona fede e alla quale telefonerò direttamente, e anche di fronte a chi di buona fede dal 7 ottobre in poi ne ha dimostrata davvero poca”, ha detto in una nota la ministra.
Cosa aveva detto Roccella e le reazioni
Roccella aveva affermato che le gite scolastiche nel campo di concentramento nazista di Auschwitz sarebbero state “incoraggiate e valorizzate” per trasmettere l’idea che l’antisemitismo fosse solo un fenomeno legato al fascismo, quindi confinato a una specifica epoca e area politica. Secondo la ministra, ciò avrebbe portato a un approccio riduttivo del problema.
Le opposizioni hanno reagito duramente: il senatore Verducci (Pd) ha definito le parole di Roccella “deliranti”, sottolineando che i viaggi ad Auschwitz sono fondamentali per onorare la memoria delle vittime delle leggi razziali fasciste e del nazifascismo. Anche Riccardo Magi (+Europa) ha criticato la ministra, accusandola di dare una lettura “strumentale e provinciale” dell’Olocausto e di voler sminuire il ruolo del nazifascismo nello sterminio degli ebrei.
Roccella ha replicato accusando la sinistra di strumentalizzare le sue parole e negando qualsiasi intenzione negazionista. Ha ribadito il valore delle visite ad Auschwitz per trasmettere la memoria dell’orrore del Novecento, ma ha anche sottolineato la necessità di affrontare le forme attuali di antisemitismo. Ha poi annunciato la volontà di chiarire personalmente le sue posizioni in Commissione Segre.
Infine, la senatrice a vita Liliana Segre ha espresso incredulità e sdegno verso le parole della ministra, ribadendo che la memoria storica è necessaria e che la verità storica “fa male solo a chi ha scheletri negli armadi”.
Questo articolo Roccella e la polemica sulle “gite ad Auschwitz”, la ministra: “Andrò in Commissione Segre su antisemitismo di ieri e di oggi” proviene da LaPresse
Qual è la tua reazione?






