Sempre più stranieri acquistano casa in Italia. Ed è subito gentrificazione


Bene che gli stranieri siano interessati ad acquistare casa in Italia (cosa che avviene sempre più sovente), ma il rischio è l’esclusione di aree di popolazione…
“L’Italia resta una destinazione privilegiata non solo per il patrimonio culturale e paesaggistico, ma anche per le opportunità di investimento immobiliare” fa notare Marco Tilesi, Ceo e founder di Century 21 Italia.
Il suo ragionamento si basa su alcuni dati interessanti: nel 2025 oltre il 20% delle ricerche straniere arriva dalla Germania, che si conferma prima per clic sugli immobili italiani. Seguono la Svizzera, in leggero calo rispetto al 2022, gli Stati Uniti, protagonisti di un vero e proprio balzo in avanti: dal 7,14% del 2022 al 12,14% del 2025.
La top five si completa con Francia (11,35%) e Regno Unito (7,29%). In crescita anche la Spagna, passata dal 4,63% al 6,59% delle ricerche, mentre Paesi come Brasile, Albania, Austria, Argentina e Canada mostrano un calo più o meno marcato.
Insomma, in Italia, il fascino discreto delle case non passa inosservato oltreconfine. Il fenomeno del window shopping immobiliare – la curiosa abitudine di sfogliare vetrine reali o virtuali senza un acquisto immediato, ma mossi da passione o interesse – sta diventando una cartina tornasole del nostro appeal internazionale.
Secondo l’analisi condotta da Century 21 Italia e Wikicasa, che ha esaminato quasi 3 milioni di ricerche online tra il 2022 e il 2025, il Belpaese continua a essere un punto di riferimento per chi, dall’estero, sogna di investire in una seconda casa o di trasferirsi.
Roma, regina delle ricerche – e non solo
Quando si tratta di città, il cuore batte nella Capitale. Roma, nel 2025, segna un’impennata di interesse: dal 7,48% del 2023 al 9,54%. Seguono Trieste e Milano, pur con un lieve calo. In aumento l’attenzione verso Bari (+0,41%), Torino (+0,69%), Palermo (+0,84%) e Genova (+0,51%).
Le preferenze stanno cambiando anche nella tipologia di immobili ricercati: se prima prevalevano bilocali in quartieri emergenti come Ostiense o Garbatella, oggi gli stranieri puntano su residenze di prestigio, ristrutturate, in zone centrali (centro storico, Trastevere, Parioli) e con finiture di alto livello.
La vicinanza a servizi e trasporti resta un fattore decisivo.
Il richiamo del mare e delle isole
Sul fronte regionale, Sardegna e Sicilia sono le nuove protagoniste dell’interesse internazionale. La Sardegna è passata dal 2,25% dei clic del 2023 al 3,40% nel 2025; la Sicilia dall’1,37% al 2,77%.
“Registriamo un forte interesse per le città d’arte, ma anche per aree turistiche come Lago di Como e Liguria – evidenzia Mattia Colantuoni, direttore commerciale di Wikicasa – Sicilia e Sardegna uniscono bellezze paesaggistiche straordinarie e un mercato immobiliare ancora ricco di potenzialità“.
Dai centri storici delle metropoli ai borghi sul mare, dalle località montane alle isole, l’Italia resta una calamita per investitori e sognatori. Una combinazione unica di storia, paesaggi, qualità della vita e opportunità immobiliari che, anno dopo anno, conferma il nostro Paese tra le mete più ambite a livello mondiale.
Che proprietari esteri arrivino in Italia è buona cosa, ma qualche contraccolpo sul mercato rimane. È infatti, molto collegato con la gentrificazione urbana, ovvero quel processo per cui uno o più quartieri popolari, da un certo momento, iniziano a diventare di pregio e a essere abitati da persone con fasce di reddito medio alto.
Grazie a una ricerca del Cnr ora se ne sa anche qualcosa in più. Utilizzando un modello matematico di loro creazione, alcuni ricercatori hanno simulato al computer questo fenomeno, rilevando le dinamiche che lo sottendono.
In particolare, è stato visto che basta una piccola diseguaglianza economica o un minimo investimento da parte di cittadini con fascia di reddito alta, il 5% del totale della popolazione, per far emergere situazioni di esclusione e sostituzione, innescando importanti fenomeni di gentrificazione urbana.
Lo studio, svolto dall’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione Alessandro Faedo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isti) e dalla Scuola normale superiore (Sns) di Pisa in collaborazione con le università di Bari e Oxford, è stato pubblicato sulla rivista Advances in Complex Systems e ha già ottenuto importanti riconoscimenti internazionali, come il premio Best Talk award alla Conference on Complex Systems (Ccs) e alla International Conference on Network Science (NetSci).
Il modello ha simulato una città popolata da individui (agenti) di tre fasce di reddito (basso, medio, alto). Il comportamento degli agenti è governato da regole intuitive: cercare case accessibili, trasferirsi in quartieri compatibili o, per i più ricchi, investire in aree in trasformazione.
Il risultato è una dinamica spontanea che, osservano i ricercatori, riproduce il processo di gentrificazione urbana.
“Il nostro obiettivo è capire come le scelte individuali di spostamento, basate su vincoli economici e attrattività, si traducano in grandi trasformazioni urbane. Il bello è che tutto nasce dal basso: nessuno decide di gentrificare, ma il fenomeno avviene comunque” ci spiega Luca Pappalardo, ricercatore senior del Cnr-Isti e coordinatore dello studio.
A quanto ci è stato detto la ricerca continuerà per svelare tutti i presupposti…
Crediti immagine: Depositphotos
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