Shein, denuncia in Francia per la vendita di sex dolls pedopornografiche

Novembre 5, 2025 - 16:31
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Shein, denuncia in Francia per la vendita di sex dolls pedopornografiche
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“Collaboreremo al 100% con la giustizia”. È quanto ha affermato Quentin Ruffat, portavoce di Shein Francia, atttraverso un comunicato emanato dall’agenzia stampa Afp nella mattinata di oggi martedì 4 novembre, dopo che l’e-tailer cinese è stato denunciato dal governo francese per aver messo in vendita bambole sessuali con fattezze infantili. Come si legge su Le Monde, il colosso dell’e-commerce, dopo essere stato interrogato su Bfmtv-Rmc (gruppo mediatico francese) in merito al nome degli acquirenti ha risposto: “Per quanto riguarda la condivisione delle informazioni di contatto, saremo completamente trasparenti con la giustizia. Se ce lo chiederanno, lo faremo”.

La scoperta delle “poupées pédopornographiques” è avvenuta grazie all’indagine della Direzione Generale per la Concorrenza, i Consumatori e la Repressioni delle Frodi (Dgccrf), scatenando un’ondata di indignazione pubblica e un’aspra reazione politica. Nello specifico, secondo le autorità competenti, i prodotti in questione erano in vendita come “giocattoli erotici realistici” – le bambole erano alte circa 80 centimetri e con tratti inequivocabilmente infantili. La Dgccrf ha immediatamente segnalato il caso alla procura di Parigi e all’Arcom, l’autorità d’oltralpe per le comunicazioni digitali. Parallelamente, il ministro dell’Economia Roland Lescure ha definito le bambole “orribili e illegali”, sollevando la possibilità di escludere Shein dal mercato nazionale qualora dovessero ripetersi episodi simili.

Come riporta il quotidiano francese, lunedì sera la procura di Parigi ha annunciato l’apertura di quattro indagini affidate all’Ufficio dei Minori (Ofmin). Queste inchieste, che coinvolgono anche i marchi AliExpress, Temu e Wish, sono incentrate sulla diffusione di contenuti violenti, pornografici o contrari alla dignità accessibili ai minorenni. Per Shein e AliExpress, le indagini riguardano anche la diffusione di immagini o rappresentazioni di minori con contenuti pornografici.

Shein dal canto suo ha dichiarato di aver rimosso tutte le inserzioni e le immagini relative alle bambole sessuali, oltre ad aver temporaneamente rimosso dalla piattaforma la sua categoria di prodotti per adulti. Quentin Ruffat ha spiegato che si è trattato di un “malfunzionamento interno”, e ha espresso l’intenzione del marchio di fast fashion cinese di “analizzare concretamente questi problemi”. Inoltre, ha garantito che l’azienda adotterà le necessarie misure per evitare che simili incidenti si ripetano.

Prima di questo spiacevole episodio, il colosso e-tailer era già finito recentemente fa nel mirino delle autorità francesi, a pochi giorni dall’apertura del suo primo store fisico permanente in Francia, nel Bazar de l’Hôtel de Ville (Bhv) di Parigi. La decisione del gruppo cinese dell’ultra fast fashion di aprire un negozio fisico permanente presso il celebre department store parigino è stata accolta tra il disappunto generale, che ha spinto alcuni marchi francesi a minacciare di lasciare l’insegna.

A ottobre i lavoratori del Bhv Marais hanno incrociato le braccia e organizzato una manifestazione proprio per protestare contro l’accordo stipulato con il dragone, a cui è stato concesso uno spazio permanente al settimo piano, e che aggrava una situazione già precaria all’interno del grande magazzino della capitale. Anche ieri un gruppo di manifestanti è stato fotografato dai media mentre si trovava di fronte al grande magazzino. Una petizione online contro i piani di Shein ha già raccolto oltre 115.660 firme.

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Redazione Redazione Eventi e News