Steve Witkoff ha spiegato al Cremlino come convincere Trump ad accettare il piano per l’Ucraina

Steve Witkoff ha spiegato a un consigliere di Vladimir Putin come il leader russo avrebbe dovuto rivolgersi a Donald Trump per convincerlo ad accettare il piano di pace sull’Ucraina definito con Mosca. Lo rivela Bloomberg, che ha pubblicato il contenuto di una telefonata del 14 ottobre tra l’inviato speciale statunitense per il Medio Oriente e le missioni di pace e Yuri Ushakov, storico consigliere di politica estera del Cremlino. La trascrizione prova molti dei sospetti sul ruolo partigiano e non imparziale dell’emissario americano.
La conversazione, durata poco più di cinque minuti, mostra Witkoff dare indicazioni dirette su come e quando Putin dovesse contattare Trump, pochi giorni prima della visita di Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca. In particolare, Witkoff ha suggerito di aprire la telefonata richiamando la tregua di Gaza appena raggiunta: «Congratuli il presidente per questo risultato… (dicendogli) che è un uomo di pace». Secondo la trascrizione, l’inviato statunitense ha proposto anche di preparare un documento in venti punti, modellato sul piano di Gaza, da usare come base per avviare il dialogo sull’Ucraina.
Ushakov ha accolto la tattica indicata da Witkoff, affermando che Putin avrebbe congratulato Trump, assicurandosi di dire nella telefonata: «è un vero uomo di pace». Due giorni dopo, il 16 ottobre, Trump e Putin hanno avuto una telefonata di due ore e mezza che il presidente statunitense ha definito «molto produttiva». Il presidente degli Stati Uniti ha poi annunciato l’intenzione di incontrare Putin a Budapest, un vertice che però non è stato ancora confermato.
Una seconda registrazione, datata 29 ottobre e visionata da Bloomberg, mostra Ushakov discutere con Kirill Dmitriev, altro consigliere vicino al Cremlino, la strategia da presentare agli Stati Uniti. Dmitriev ha dichiarato di aver trascorso tre giorni a Miami con Witkoff e Jared Kushner per lavorare alla bozza di un piano in 28 punti e ha affermato: «Non credo che prenderanno esattamente la nostra versione, ma almeno sarà il più vicina possibile».
La bozza prevedeva la rinuncia ucraina a parti del Donbas, la creazione di una zona demilitarizzata riconosciuta come territorio russo, il congelamento della linea del fronte nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia e un impegno europeo a impedire l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Fonti statunitensi hanno esercitato forti pressioni su Kyjiv affinché accettasse la proposta, arrivando a minacciare la sospensione del supporto di intelligence. Interpellato sulle registrazioni, Trump ha difeso il suo inviato sostenendo che si trattava di un normale scambio tra negoziatori.
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