Stipendi scuola e compensi per incarichi aggiuntivi: bisogna aspettare ancora

Agosto 19, 2025 - 18:30
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Stipendi scuola e compensi per incarichi aggiuntivi: bisogna aspettare ancora

lentepubblica.it

Sul portale NoiPA sono già consultabili i cedolini di agosto per docenti e personale ATA, ma resta aperto un interrogativo che riguarda molti lavoratori: quando verranno erogati i compensi legati agli incarichi aggiuntivi?


L’ultima busta paga del comparto scuola può presentare variazioni rispetto a quella di luglio, dovute non solo al calendario ma anche a conguagli fiscali, arretrati o indennità straordinarie. In alcuni casi, ad esempio, sono stati inseriti importi relativi a ferie non godute o spettanze destinate a chi andrà in pensione dal 1° settembre. Tuttavia, per quanto riguarda gli incarichi extra, il pagamento non avverrà contestualmente allo stipendio ordinario.

Una questione che interessa una larga fetta del personale: i compensi per gli incarichi aggiuntivi, infatti, ancora una volta non accompagneranno lo stipendio ordinario.

Cosa sono gli incarichi aggiuntivi e il nodo dei compensi negli stipendi della scuola

Per comprendere la portata del problema occorre chiarire di cosa si tratta. Gli incarichi aggiuntivi sono tutte quelle attività che vanno oltre l’orario di lavoro contrattuale, indispensabili però al funzionamento delle scuole.

Rientrano in questa categoria le ore di potenziamento e di recupero svolte dai docenti, i compiti di collaborazione con il dirigente scolastico, le indennità di direzione spettanti ai DSGA, ma anche l’intensificazione del lavoro e le piccole manutenzioni affidate al personale ATA. A queste si sommano ulteriori attività approvate dai consigli d’istituto nell’ambito del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF), lo strumento che regola l’organizzazione didattica ed extracurricolare di ogni istituto.

In sostanza, senza incarichi aggiuntivi le scuole non riuscirebbero a garantire servizi fondamentali né a portare avanti progetti che arricchiscono l’offerta educativa. Tuttavia, proprio questi incarichi, che spesso implicano un surplus di impegno, sono i più penalizzati dal punto di vista delle tempistiche di pagamento.

Fondi già stanziati, ma pagamenti rinviati

Per l’anno scolastico 2024/2025 le risorse necessarie risultano già assegnate tramite il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF), che finanzia tutte le voci sopra elencate. La disponibilità dei fondi, però, non coincide con l’effettivo accreditamento ai lavoratori.

Secondo quanto emerge, i compensi aggiuntivi non confluiranno nelle buste paga di agosto. È prevista invece un’emissione speciale di NoiPA, separata da quella ordinaria, le cui tempistiche non sono ancora state fissate con chiarezza. Gli uffici amministrativi delle scuole hanno tempo fino al 28 agosto per completare l’inserimento dei dati necessari, in modo da rendere possibili i primi pagamenti con i cedolini di settembre.

Il nodo dei ritardi

La questione non è nuova e continua a generare malumori. Mentre lo stipendio ordinario  si eroga con regolarità, le somme destinate agli incarichi extra finiscono spesso per slittare di settimane o addirittura mesi, creando disagi economici a chi conta su quelle risorse per integrare entrate spesso già insufficienti.

Questo ritardo strutturale alimenta un paradosso: il sistema scolastico si regge su un monte ore e su attività aggiuntive che vanno oltre i compiti contrattuali di docenti e ATA, ma il riconoscimento economico per questo lavoro “in più” arriva puntualmente in ritardo. Non si tratta di importi marginali, ma di compensi che in alcuni casi rappresentano una parte significativa del reddito.

Una criticità che si ripete

Ogni anno si ripete lo stesso schema: i fondi risultano assegnati, ma la macchina amministrativa e contabile rallenta i tempi. Il risultato: un differimento dei pagamenti che mina la fiducia dei lavoratori nella puntualità dello Stato come datore di lavoro. Per il personale scolastico, già alle prese con stipendi tra i più bassi della Pubblica Amministrazione e con un’inflazione che riduce il potere d’acquisto, il rinvio degli emolumenti aggiuntivi non è un dettaglio ma un problema concreto.

In attesa di settembre

Se non ci saranno ulteriori intoppi, i primi accrediti dei compensi extra dovrebbero arrivare a settembre. Ma la mancanza di certezze sulle scadenze continua a lasciare i lavoratori nell’incertezza. E così, ancora una volta, chi porta avanti attività indispensabili per le scuole si trova costretto ad attendere tempi burocratici che nulla hanno a che fare con il ritmo e le necessità della vita quotidiana.

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Redazione Redazione Eventi e News