Su Netflix è uscito "Frankestein" nella versione di Guillermo Del Toro: i costumi di Oscar Isaac, Jacob Elordi e Mia Goth sono pieni di citazioni nascoste.
Halloween è passato, ma questo autunno è dark come mai prima d’ora. Dopo Dracula di Luc Besson, è uscito nelle sale e su Netflix un altro classico del genere gotico: Frankenstein, nella versione di Guillermo Del Toro con Jacob Elordi nei panni della Creatura, Oscar Isaac nel ruolo del dottor Frankenstein e Mia Goth. L’adattamento ha conquistato una nuova generazione per la sensibilità della sceneggiatura e per un uno spettacolare della fotografia e dei costumi, curati da Kate Hawley.
Squadra che vince, del resto, non si cambia: i due avevano già lavorato insieme in passato a pellicole cult come Crimson Peak. I costumi di Frankenstein – apprezzatissimi online e in odore di nomination all’Oscar – non sono solo bellissimi dal punto di vista estetico, ma nascondono citazioni, omaggi, significati nascosti e dettagli narrativi “cuciti” sui personaggi.
1 I colori dei costumi di Frankenstein hanno un significato preciso
Il regista Guillermo Del Toro è famoso per l’uso di una ricca simbologia nelle sue pellicole: ogni scelta estetica, ogni colore, ha un preciso significato. I costumi di Frankenstein non fanno eccezione. Nei ricordi di infanzia di Victor vediamo la madre Claire (sempre interpretata da Mia Goth) avvolta da veli rossi. Da adulto, Victor indossa spesso il rosso per non perdere il legame con il suo ricordo: il rosso è anche il colore del sangue, della violenza e della vita, elementi che caratterizzano la sua storia.
Il personaggio di Elizabeth è invece il suo opposto, sia spiritualmente che visivamente: appare per la prima volta vestita di blu, e indossa spesso colori legati alla natura come il verde, in ogni sua sfumatura, il giallo e alcuni accenni di viola.

Mia Goth con un collier Tiffany&Co. in Frankenstein (Cr. Ken Woroner/Netflix © 2025)
2 Gli abiti di Elizabeth si ispirano agli insetti
La scienza è un elemento cruciale nel film e nel romanzo originale. Il dottor Frankenstein vuole spingerla oltre l’etica per piegare le leggi della vita e della morte, mentre per Elizabeth è un modo per scoprire la bellezza del creato, cercando la perfezione anche nelle creature più piccole, come gli insetti. La sua passione per la botanica e l’entomologia si riflette nei suoi abiti: le stampe sui tessuti ricordano ingrandimenti di cellule viste al microscopio, ali di farfalle o minerali. L’abito blu, addirittura, simula le prime radiografie.
Il più famoso è l’abito verde che Internet ha già ribattezzato il “malachite dress” per via dei cerchi concentrici. In tutti i suoi abiti, poi, l’allacciatura del corsetto è messa in evidenza come una seconda spina dorsale, come ulteriore richiamo all’anatomia e alla biologia.

L’abito malachite di Mia Goth in Frankenstein (Cr. Frank Ockenfels/Netflix © 2025)
3 Perché Victor Frankenstein porta sempre i guanti
Gli abiti di Victor sono più simili a quelli di un artista che di uno scienziato perché, nella prospettiva del personaggio, sta creando il suo capolavoro. Il regista e la costumista si sono ispirati ad artisti come Nureyev, David Bowie e Prince, in modo da infondere un tocco bohémien e ribelle nel suo aspetto in ogni inquadratura. Il dettaglio che colpisce di più è l’uso dei guanti in pelle rossa, anche quando non lavora: visivamente, ci ricordano che ha le mani coperte di sangue. Nel linguaggio cinematografico, poi, i guanti sono spesso associati al villain della storia, perché suggeriscono ambiguità morale o intenzioni dissimulate, un po’ come una maschera.

Oscar Isaac è Victor Frankenstein nel nuovo film Netflix. (Cr. Ken Woroner/Netflix © 2025)
4 L’abito da sposa nasconde un omaggio cinematografico
Tra gli abiti più spettacolari creati da Kate Hawley per Mia Goth spicca sicuramente l’abito da sposa: la silhouette non è fedele alla moda dell’epoca, ma riflette la tensione drammatica di un momento cruciale per il film. I nastri sulle maniche sono un esplicito omaggio al film Frankenstein Bride del 1935. Nella visione del regista, in quel momento Elizabeth è davvero la sposa della Creatura. I nastri che cadono sulla gonna, per esempio, somigliano alle bende con cui abbiamo visto Jacob Elordi all’inizio del film: un esercizio visivo che mostra il legame che si è instaurato tra i due.

L’abito da sposa di Elizabeth, interpretata da Mia Goth (Cr. Ken Woroner/Netflix © 2025)
5 I gioielli sono firmati Tiffany&Co.
Nelle silhouette e negli accessori la costumista ha voluto essere il più fedele possibile all’epoca di Mary Shelley, “copiando” i suoi ritratti per la scollatura e per le pettinature. Per i gioielli, poi, ha avuto un partner eccezionale: la Maison Tiffany&Co. ha aperto i propri archivi a Kate Hawley. Mia Goth indossa la collana di diamanti Wade e il girocollo Louis Comfort Tiffany Scarab, con coleotteri blu incastonati in una montatura d’oro.
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