The Green Park: la quiete regale di Londra

Agosto 24, 2025 - 21:00
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The Green Park: la quiete regale di Londra

Nel cuore di Londra, a pochi passi da Buckingham Palace, sorge un’oasi che da secoli affascina visitatori, viaggiatori e cittadini in cerca di riposo: The Green Park. Meno celebrato dei vicini Hyde Park e St James’s Park, questo spazio verde rappresenta un unicum all’interno dei Royal Parks della capitale britannica. Privo di laghi, aiuole elaborate e strutture monumentali, The Green Park custodisce una bellezza sobria e silenziosa, fatta di alberi maestosi, prati ondulati e di una storia ricca di aneddoti, leggende e trasformazioni. Nel corso dei secoli, il parco ha conosciuto epoche di splendore e momenti bui, tra duelli, feste reali, furti, incendi e celebrazioni fastose, trasformandosi da terreno marginale a rifugio verde nel cuore pulsante di Westminster. Raccontare The Green Park significa ripercorrere la storia stessa della monarchia britannica e del suo rapporto con lo spazio urbano, ma anche restituire il fascino di un luogo che, pur nel pieno centro di Londra, riesce a mantenere una dimensione intima e contemplativa.

Origini e trasformazioni storiche

Mappa del 1833 che raffigura Green Park e St James’s Park a Londra con i giardini di Buckingham Palace

Antica mappa londinese del 1833 che mostra Green Park e St James’s Park con i giardini di Buckingham Palace, testimonianza storica dei Royal Parks.

La nascita di The Green Park è legata alla figura di Carlo II, il “Merry Monarch”, che nel 1660 decise di trasformare un terreno paludoso, un tempo appartenuto all’ospedale di St James, in una riserva reale. All’epoca l’area era nota come Upper St James’s Park, ed era lontana dall’eleganza odierna: prati selvatici, sentieri irregolari e zone umide ne caratterizzavano l’aspetto. Carlo II volle un parco che gli consentisse di passeggiare liberamente tra Hyde Park e St James’s Park, senza uscire dai domini della corona. La decisione aveva anche una valenza politica: in un’epoca in cui la monarchia cercava di riaffermare il proprio prestigio dopo la parentesi repubblicana di Cromwell, la creazione di spazi verdi per uso reale rappresentava un simbolo di stabilità e continuità. Nei secoli successivi, The Green Park assunse un ruolo curioso nella vita londinese. Nel XVII e XVIII secolo era considerato un luogo semi-rurale, poco illuminato e pericoloso al calar della notte: le cronache raccontano di duelli all’arma bianca, rapine e incontri clandestini, che alimentarono la fama ambigua del parco. Tuttavia, il legame con la corona non venne mai meno. Fu proprio Carlo II a ordinare la costruzione di una delle prime ice houses in Inghilterra, destinate a conservare bevande fresche durante l’estate: un’anticipazione dei moderni chioschi e delle pratiche di intrattenimento che ancora oggi caratterizzano i parchi londinesi.

Durante il XVIII secolo, The Green Park divenne scenario di celebrazioni spettacolari. Nel 1749, per festeggiare la Pace di Aquisgrana, venne eretto il Tempio della Pace, un’imponente struttura temporanea che ospitò fuochi d’artificio grandiosi, ma che si concluse tragicamente con un incendio che causò vittime tra gli spettatori. Qualche decennio più tardi, nel 1814, in occasione della fine delle guerre napoleoniche, fu realizzato il Tempio della Concordia, anch’esso distrutto da un rogo. Questi episodi testimoniarono il fascino e al tempo stesso la fragilità delle celebrazioni pubbliche che animavano la Londra georgiana.

Un ruolo fondamentale nel ridisegno del parco lo ebbe John Nash, l’architetto incaricato da Giorgio IV di modernizzare l’urbanistica londinese. Negli anni Venti dell’Ottocento, Nash trasformò The Green Park in un ambiente più ordinato e accessibile, tracciando viali, razionalizzando gli spazi e conferendogli quell’armonia paesaggistica che ancora oggi possiamo ammirare. Fu in questo periodo che il parco venne definitivamente aperto al pubblico, cessando di essere una riserva esclusiva della monarchia e diventando un luogo di incontro per cittadini e visitatori.

Oggi, camminando tra i prati e le radure del parco, è difficile immaginare i secoli di trasformazioni che hanno interessato questo spazio apparentemente semplice. Eppure, ogni sentiero e ogni albero raccontano di un passato intrecciato con la storia della capitale britannica, dalle feste regali alle tensioni popolari, dalle innovazioni architettoniche alla quotidianità di chi, ancora oggi, sceglie The Green Park come luogo di pace a due passi dalla residenza ufficiale del sovrano.

Leggende, curiosità e simboli di The Green Park

Una delle caratteristiche più singolari di The Green Park è la sua apparente semplicità. A differenza degli altri parchi reali di Londra, non presenta laghi, grandi monumenti o aiuole elaborate. Questo dettaglio ha alimentato una delle leggende più note: secondo la tradizione, la regina Caterina di Braganza, moglie di Carlo II, avrebbe ordinato di rimuovere tutti i fiori dal parco dopo aver scoperto che il re aveva colto alcune corolle per regalarle a una dama di corte. Da allora, si dice che nessun fiore sia stato piantato intenzionalmente, e The Green Park sia rimasto un luogo di sola vegetazione spontanea, fatto di prati, narcisi selvatici e alberi secolari. Sebbene la leggenda sia in parte romanzata, essa contribuisce a spiegare l’aura particolare di questo spazio, percepito come più sobrio e meno ornamentale rispetto ai vicini Hyde Park e St James’s Park.

Cancello Canada Gate in ferro battuto e oro a Green Park, vicino a Buckingham Palace, Londra

Il Canada Gate, donato dal Canada in memoria della regina Vittoria, è uno degli ingressi monumentali di Green Park, accanto a Buckingham Palace.

Nonostante l’assenza di grandi strutture, The Green Park ospita alcuni memoriali di forte impatto simbolico. Uno dei più significativi è il Canada Memorial, situato nei pressi di Canada Gate, un elaborato ingresso in ferro battuto donato dal Canada nel 1905 in memoria della regina Vittoria. Il memoriale, inaugurato nel 1994 dalla regina Elisabetta II, rende omaggio ai caduti canadesi delle due guerre mondiali. Accanto a esso, un mosaico di granito e bronzo evoca la mappa del Canada e ricorda il legame indissolubile fra la nazione nordamericana e la monarchia britannica. Non meno suggestivo è il RAF Bomber Command Memorial, dedicato ai piloti della Royal Air Force caduti durante la Seconda guerra mondiale. Questa struttura, inaugurata nel 2012, è oggi uno dei luoghi di commemorazione più toccanti di Londra, e si inserisce perfettamente nell’atmosfera raccolta del parco.

Tra le opere più delicate e poetiche vi è la fontana Diana of the Treetops, una scultura in bronzo che raffigura la dea della caccia circondata da bambini e animali, e che sembra emergere quasi naturalmente dal verde che la avvolge. The Green Park, pur privo di grandi laghetti e costruzioni scenografiche, è dunque costellato da punti di interesse che intrecciano arte, memoria e natura.

Curiosa è anche la tradizione dei Royal Gun Salutes, i saluti reali con colpi di cannone sparati in occasione di ricorrenze solenni come compleanni o anniversari della monarchia. Il parco si trasforma in uno scenario cerimoniale che lega la natura alla ritualità della corte, attirando visitatori e fotografi da tutto il mondo. Questi eventi, programmati durante l’anno, rappresentano un richiamo turistico importante e rafforzano il ruolo del parco come palcoscenico della vita pubblica britannica.

Sul piano naturalistico, The Green Park si distingue per la sua flora spontanea. Nel periodo primaverile, migliaia di narcisi naturalizzati colorano i prati, offrendo una spettacolare fioritura che contrasta con la sobrietà del resto dell’anno. Inoltre, dal 2016, il parco ospita la Queen’s Meadow, un prato fiorito nato come progetto ecologico per celebrare i 90 anni della regina Elisabetta II, realizzato utilizzando semi provenienti da antichi prati britannici. Specie come papaveri, fiordalisi e yellow rattle si mescolano, restituendo l’immagine di una campagna inglese in miniatura al centro di Londra. Questo approccio, che unisce tutela ambientale e simbolismo regale, rientra in una più ampia strategia di conservazione promossa dai Royal Parks (Royal Parks – sito ufficiale).

Dal punto di vista urbano, The Green Park riveste un ruolo essenziale come cerniera tra i grandi assi processionali della città. Attraverso The Mall, collega Buckingham Palace a Trafalgar Square e St James’s Park, mentre sul lato occidentale si apre verso Piccadilly e Mayfair. Questa collocazione strategica lo rende non soltanto un rifugio verde, ma anche un passaggio fondamentale per milioni di londinesi e turisti che ogni anno attraversano la zona. Il parco diventa così un luogo di sosta, ma anche di transito, in cui la vita frenetica della metropoli si intreccia con momenti di calma e contemplazione.

A differenza di Hyde Park, celebre per il Serpentine Lake e il Speakers’ Corner, o di St James’s Park con i suoi giardini fioriti e le colonie di pellicani, The Green Park appare come una parentesi silenziosa, dove la bellezza risiede proprio nell’assenza di monumentalità. Questa unicità lo ha reso amatissimo da scrittori, poeti e pittori. Nel corso dei secoli, infatti, il parco ha ispirato descrizioni letterarie e artistiche, sottolineando la sua capacità di evocare stati d’animo più che immagini spettacolari.

Per comprendere appieno l’importanza di The Green Park nella cultura londinese, basta osservare come esso sia stato spesso scelto come sfondo per eventi sportivi e popolari, dalla London Marathon alla Royal Parks Half Marathon. Migliaia di corridori, ogni anno, attraversano i suoi viali, portando con sé l’energia vitale di uno spazio che continua a rinnovarsi. Così, ciò che un tempo era un terreno marginale e insicuro, teatro di duelli e imboscate, oggi è diventato un simbolo di vitalità collettiva e di armonia tra natura, memoria e vita urbana.

L’esperienza contemporanea e il legame con Buckingham Palace

Visitare The Green Park oggi significa immergersi in un luogo dove la quiete naturale si intreccia con la vita regale di Londra. La sua posizione, a pochi passi da Buckingham Palace, lo rende parte integrante dell’immaginario della monarchia britannica. Mentre milioni di turisti si accalcano davanti ai cancelli dorati del palazzo per assistere al celebre cambio della guardia, basta attraversare la strada per trovarsi in uno spazio completamente diverso, fatto di silenzio, ombra e respiro lento. Questa prossimità è una delle chiavi del fascino di The Green Park: l’immediata possibilità di passare dalla solennità delle cerimonie reali alla semplicità di un prato verde su cui distendersi.

Canada Memorial a Green Park, monumento commemorativo in granito e bronzo dedicato ai caduti canadesi delle guerre mondiali

Il Canada Memorial, inaugurato nel 1994, ricorda i soldati canadesi caduti nelle due guerre mondiali e rafforza il legame tra Canada e Regno Unito.

Gli orari di apertura del parco, dalle cinque del mattino a mezzanotte, lo rendono accessibile a una vasta gamma di visitatori. All’alba, The Green Park appartiene ai corridori che sfruttano i suoi viali per allenarsi in un contesto silenzioso, mentre durante la giornata diventa il luogo preferito per la pausa pranzo di impiegati e studenti. Nel pomeriggio, specialmente in primavera ed estate, i prati si popolano di famiglie, turisti e amanti della lettura, che approfittano delle sdraio a noleggio offerte dal servizio dei Royal Parks (Royal Parks – Things to do). Al calar della sera, quando i riflessi del tramonto colorano i palazzi circostanti, il parco assume un’atmosfera quasi teatrale, con i contorni delle fronde che si stagliano contro il cielo londinese.

La comunità italiana residente a Londra ha sempre guardato a The Green Park come a un punto di riferimento affettivo. Non è raro incontrare gruppi di connazionali che, nelle giornate di sole, scelgono questo spazio per ritrovi informali, picnic o semplici passeggiate. La vicinanza con Green Park Station, una delle fermate più frequentate della metropolitana londinese, rende il parco facilmente raggiungibile da qualsiasi parte della città, e lo colloca lungo un itinerario che molti italiani e turisti percorrono quotidianamente: da Piccadilly a Westminster, passando per Buckingham Palace. In questo senso, The Green Park diventa anche un luogo di socialità, che rafforza il senso di appartenenza della comunità alla città.

Un aspetto interessante dell’esperienza contemporanea riguarda la sua vocazione ecologica. Negli ultimi decenni, i Royal Parks hanno avviato numerosi progetti di conservazione e sostenibilità, volti a valorizzare la biodiversità e a ridurre l’impatto ambientale. La creazione della Queen’s Meadow, menzionata in precedenza, ne è un esempio concreto: uno spazio che, pur evocando la campagna inglese, funge anche da laboratorio ecologico per il ripristino di habitat naturali. L’impegno verso la biodiversità si riflette nella presenza di specie animali tipiche dell’ambiente urbano londinese, come scoiattoli, ricci e diverse varietà di uccelli, che contribuiscono a rendere il parco un luogo vivo e dinamico.

L’assenza di laghi e grandi giardini fioriti conferisce a The Green Park una qualità contemplativa che molti visitatori trovano irresistibile. Sedersi su una panchina lungo i suoi sentieri significa prendersi una pausa dal ritmo incessante della città e osservare il lento fluire della vita urbana che lo circonda. Da un lato, si intravedono le cupole e le torri di Westminster; dall’altro, le eleganti facciate di Piccadilly e Mayfair; alle spalle, la monumentalità di Buckingham Palace. The Green Park è dunque un luogo che racchiude in sé la complessità di Londra: città regale, città frenetica, città cosmopolita, ma anche città di spazi in cui il tempo sembra dilatarsi.

Dal punto di vista turistico, il parco è spesso incluso negli itinerari che prevedono la visita a Buckingham Palace e ai suoi giardini. Durante l’estate, quando il palazzo apre al pubblico le sale di rappresentanza, The Green Park diventa un naturale punto di passaggio e di sosta. Non mancano eventi e iniziative culturali che sfruttano la sua cornice verde per performance, maratone o attività di sensibilizzazione ambientale. La vicinanza con attrazioni iconiche come St James’s Park, Hyde Park e il quartiere di Westminster fa sì che il parco non viva mai isolato, ma sempre in dialogo con il tessuto urbano circostante.

Interessante è anche il modo in cui The Green Park continua a riflettere la relazione tra monarchia e cittadini. I Royal Gun Salutes, che ancora oggi vi si tengono in occasione di compleanni e ricorrenze regali, trasformano il parco in una piazza pubblica di partecipazione collettiva, dove centinaia di persone si riuniscono per condividere un momento di tradizione e storia. In quei frangenti, il parco si carica di significato simbolico, diventando un ponte tra la continuità della monarchia e la vitalità del popolo londinese.

Il futuro di The Green Park appare legato a un equilibrio delicato: da un lato la necessità di preservarne la sobrietà e la naturalezza, dall’altro la pressione di una città che continua a crescere e ad attrarre milioni di turisti. Tuttavia, proprio la sua natura “minima”, fatta di alberi, prati e silenzi, sembra garantire una resistenza intrinseca al cambiamento. Finché Londra continuerà a essere una metropoli in movimento, ci sarà bisogno di spazi come The Green Park: luoghi che non cercano di stupire con la grandiosità, ma che regalano quella preziosa sensazione di pace che rende vivibile una città globale.


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