Ti lodino tutti i popoli
Is 66, 18b-23; Sal 66 (67); 1Cor 6, 9-11; Mt 13, 44-52
Così dice il Signore Dio: «Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria. Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti». (Is 18, 18-19)
È utile prestare attenzione all’identità di chi porta l’annuncio alle isole più lontane: si tratta del resto di Israele, di superstiti. L’efficacia dell’annuncio non dipende dalla forza e dal numero con il quale è proclamato, ma dall’identità di chi lo proclama: chi ha resistito ed è rimasto fedele.
Parole che interpellano la chiesa contemporanea: i cambiamenti imprevedibili delle società e la diminuzione del numero dei praticanti, non possono trasformarsi in arrendevolezza, perché si tratterebbe di negare lo stile con il quale il Signore per primo si rivela; piuttosto, si tratta di chiedersi quale sia la radicalità e l’autenticità con la quale la fede è vissuta.
Preghiamo
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
dal Salmo 66 (67)
Qual è la tua reazione?






