Tra le piste d’atterraggio più “strane” secondo la CNN c’è una italiana

No, le piste d’atterraggio non sono tutte uguali. Nel mondo le più classiche sono lunghe, dritte e d’asfalto ma ci sono delle eccezioni molto suggestive e adrenaliniche. C’è chi atterra persino sulla sabbia, chi sfiora l’oceano, chi passa accanto ai campi da golf e chi sembra raggiungere le auto. La CNN ha pubblicato un report in cui ha raccolto le 12 piste di atterraggio più assurde nel mondo e tra queste ce n’è anche una italiana.
Le piste di atterraggio più strane
Ce ne sono di tutti i tipi: da quelle che vi fanno scendere letteralmente sulla spiaggia, a quelle sospese su isole artificiali o circondate da campi da golf. Nel mondo ci sono luoghi in cui atterrare è un piccolo spettacolo, un’esperienza che unisce tecnica, adrenalina e scenari mozzafiato. Alcune piste sembrano uscite da un film, altre da un sogno tropicale. CNN ha raccolto dodici esempi che meritano di essere conosciuti e, perché no, visitati almeno una volta nella vita.
Partiamo da Barra Airport, in Scozia, un aeroporto davvero unico: la pista si trova direttamente sulla spiaggia. Sì, avete capito bene: i velivoli atterrano sulla sabbia vera, proprio dove arrivano le onde. È l’unico scalo al mondo dove gli orari dei voli devono seguire quelli delle maree: se l’acqua sale troppo, niente atterraggio. Immaginate la scena: scendete dall’aereo e vi ritrovate con la sabbia sotto ai piedi. Un’esperienza quasi poetica. Da non perdere, sempre in Scozia il Sumburgh Airport: la sua particolarità? Una strada attraversa la pista, e viene chiusa ogni volta che un aereo arriva.
Spostiamoci ora a Hong Kong, dove la mancanza di spazio ha portato a una soluzione geniale: l’intero aeroporto è stato costruito su un’isola artificiale creata apposta per ospitarlo. È uno degli scali più trafficati al mondo, e atterrare qui significa sorvolare grattacieli, montagne e mare prima di toccare terra su un’opera d’ingegneria impressionante.
In Thailandia, invece, troviamo un caso ancora più bizzarro: l’aeroporto Don Mueang International, a Bangkok, ha un campo da golf a 18 buche tra le due piste. Chi gioca deve passare i controlli di sicurezza come un passeggero e, mentre colpisce la pallina, può vedere gli aerei decollare sopra la testa.
Ma se parliamo di stranezze, non possiamo non citare Gibilterra: qui la pista è anche una strada cittadina. Quando un aereo deve decollare o atterrare, i semafori diventano rossi e le auto si fermano. Un po’ come a un passaggio a livello, ma con i jet al posto dei treni! È talmente iconica che persino John Lennon e Yoko Ono scelsero di farsi fotografare proprio lì, dopo il loro matrimonio.
Voliamo poi alle Maldive, dove il Velana International è letteralmente circondato da acque cristalline. Non solo ha una pista tradizionale, ma anche quattro piste d’acqua per gli idrovolanti che collegano gli atolli più remoti.
In lista si aggiungono gli aeroporti costruiti sulle isole artificiali. Basti pensare al Kansai International Airport in Giappone o al Chubu Centrair vicino a Nagoya che incantano perché sembrano fluttuare sul mare. E che dire di Majuro nelle Isole Marshall? La pista è così stretta che l’impressione per chi non c’è mai stato e che si stia per finire in acqua.
La pista di atterraggio più strana in Italia
E in Italia? La CNN inserisce un unico nome nella classifica delle piste d’atterraggio più strane ed è quella dell’Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova. Sia in atterraggio sia in decollo sembra sfiorare l’acqua a ogni viaggio regalando un’esperienza suggestiva e anche un po’ adrenalinica. Dal 1962, anno di inaugurazione, a oggi il gioiello d’ingegneria ha incantato viaggiatori da tutto il mondo.
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