Trago piercing: il più cool dei piercing all’orecchio è anche benefico

Agosto 29, 2025 - 03:01
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Trago piercing: il più cool dei piercing all’orecchio è anche benefico

Il trago piercing è diventato uno dei più amati tra i piercing all’orecchio femminile: discreto, raffinato e versatile, è perfetto per chi vuole un dettaglio elegante senza rinunciare alla personalità.

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Inserito nella piccola cartilagine che sporge davanti al condotto uditivo, il piercing al trago attira per il suo fascino minimal e per la possibilità di personalizzazione, dal brillantino luminoso al micro cerchietto essenziale.

Nonostante la sua popolarità, richiede però cure specifiche: la cartilagine è più delicata rispetto al lobo e i tempi di guarigione sono più lunghi.

Cos’è il trago piercing e perché piace così tanto

Zoe Kravitz al Vanity Fair Oscar Party nel 2025 (Getty)

Il trago piercing si realizza nella piccola cartilagine che si trova davanti al canale uditivo. È apprezzato perché unisce stile e discrezione: non è vistoso come altri piercing, ma dona subito carattere al look. Molte donne lo scelgono per la sua versatilità, visto che si adatta bene sia a un brillantino luminoso sia a un piccolo cerchio minimal, e permette di esprimere personalità senza risultare eccessivo.

Come si fa?

Il piercing al trago deve essere eseguito esclusivamente da un piercer professionista, in un ambiente sterile. Si utilizza un ago cavo, mai la pistola, che può danneggiare la cartilagine. La procedura è molto rapida: in pochi secondi l’ago attraversa il tessuto e viene inserito il gioiello scelto, di solito un piccolo stud o un micro hoop.

Il piercing al trago fa male?

Il dolore, seppur breve, risulta più intenso rispetto a quello del lobo, proprio per la natura della cartilagine. Dopo la foratura è normale che la zona presenti gonfiore, rossore e una sensazione di fastidio che può durare anche diversi giorni. Con il passare del tempo, però, questi sintomi tendono a diminuire fino a sparire completamente.

Piercing al trago (Getty)

I tempi di guarigione

A differenza del lobo, la cartilagine ha tempi di guarigione più lunghi. In media occorrono da quattro a sei mesi perché il trago piercing sia completamente stabilizzato, ma in alcuni casi si può arrivare anche a un anno. È quindi importante non avere fretta, evitare di cambiare il gioiello troppo presto e rispettare con costanza le regole di igiene.

Come curare e disinfettare il trago piercing

La cura del piercing al trago è fondamentale per prevenire infezioni. È necessario lavare accuratamente le mani prima di toccarlo e detergere la zona con soluzione salina sterile o acqua salata, evitando prodotti aggressivi come alcol o acqua ossigenata. Le crosticine che si formano nei primi tempi non vanno mai rimosse con forza: meglio tamponare delicatamente. È consigliabile non dormire sul lato del piercing ed evitare auricolari o caschi che potrebbero irritare la cartilagine.

Se compaiono pus, dolore persistente o arrossamenti anomali, è importante rivolgersi a un medico.

Scarlett Johansson a giugno 2025 (Getty)

Quando e come cambiare il trago piercing

Il primo gioiello inserito non andrebbe mai sostituito prima della completa guarigione. Una volta che la cartilagine è stabilizzata, si possono sperimentare modelli diversi. Il brillantino per il trago è la scelta più classica ed elegante, mentre il piccolo cerchietto minimal si adatta a chi cerca uno stile moderno e discreto. Solo a guarigione completata si possono scegliere piercing più creativi, come quelli con charm o micro pendenti.

Trago piercing: significato e simbolismo

Il piercing al trago non è soltanto un dettaglio estetico. Nato negli Anni Ottanta, è diventato popolare soprattutto a partire dagli Anni Duemila, fino a diventare uno dei piercing più richiesti. Oggi viene interpretato come un segno di indipendenza e stile personale, ma nel tempo gli sono stati attribuiti anche significati simbolici.

Mappa per i piercing all’orecchio (Courtesy Maria Tash)

Alcuni lo considerano un talismano di protezione e forza interiore, più per suggestione moderna che per legami con tradizioni antiche. In anni recenti si è diffusa anche l’idea che il trago piercing possa stimolare punti di pressione collegati al nervo vago, con possibili benefici su stress e mal di testa: si tratta però di ipotesi non confermate dalla scienza.

I marchi di gioielleria più cool

Se un tempo i piercing erano associati a gioielli anonimi e poco raffinati, oggi anche il trago piercing può essere impreziosito da firme di alto livello. Tra i nomi più iconici c’è Maria Tash, pioniera del concetto di curated ear, che ha trasformato l’orecchio in una tela da decorare con micro-gioielli in oro e diamanti. Non a caso è amatissima dalle star, da Kylie e Kendall Jenner a Hailey Bieber, che hanno contribuito a trasformarla in un fenomeno globale. Più di nicchia ma amatissima dalle intenditrici è la parigina Sébastienne, che realizza a mano piercing jewelry in oro 18 carati riciclato ed etico, con un approccio sostenibile e couture. Da segnalare anche Wildlike, che propone modelli in oro e pietre preziose studiati per essere indossati fin dai primi mesi di guarigione, coniugando comfort e design. Per chi desidera invece un approccio più tecnico, tra i brand più rispettati dai piercer professionisti ci sono Neometal, Anatometal e Industrial Strength, specializzati in titanio medicale e amati per la loro qualità impeccabile.

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Redazione Redazione Eventi e News