Unipol all’UE: “Assicurazioni possono guidare la competitività, servono regole a misura di settore e più Europa”

Novembre 19, 2025 - 04:36
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Unipol all’UE: “Assicurazioni possono guidare la competitività, servono regole a misura di settore e più Europa”

Bruxelles – Quando si parla di Unione dei risparmi e degli investimenti non si possono tralasciare le assicurazioni, dato che il settore assicurativo “può diventare un partner decisivo per orientare gli investimenti privati per sostenere la crescita, la stabilità finanziaria e la protezione sociale”. E’ il messaggio portato a Bruxelles da Unipol, con l’evento dal titolo Il contributo delle assicurazioni alla competitività europea, ospitato in Parlamento europeo dalle vicepresidenti Pina Picierno (PD/S&D) e Antonella Sberna (FdI/ECR). Il gruppo intende giocare un ruolo di primo piano, e approda nella capitale dell’Unione europea con un dibattito che si inserisce nel solco tracciato dal rapporto Draghi per la competitività – che Eunews ha tradotto integralmente in italiano – e il rapporto Letta per il mercato unico, a riprova dell’attenzione di Unipol per l’agenda a dodici stelle,

Le compagnie assicurative fanno già tanto, ricorda Unipol. A titolo di esempio basta ricordare che a livello globale le catastrofi naturali hanno generato nel 2024 perdite economiche stimate in 318 miliardi di dollari. Di tale importo, 137 miliardi, un terzo del totale, risultano coperti da polizze assicurative. E’ ancora poco, ma già adesso le assicurazioni private forniscono supporto concreto per ristorare i danni subiti e
garantire la continuità delle attività lavorative e imprenditoriali, e quindi non fermare il tessuto economico-produttivo. Per questo le assicurazioni possono fare tanto per l’ambizioso progetto di unione dei risparmi a cui l’UE lavora con nuovo slancio.

Assicurazioni protagoniste e sempre più al centro dell’azione UE

“Questo convegno vuole essere un punto di incontro tra le esigenze dettate da un’arena diventata molto più competitiva e le assicurazioni”, sottolinea Stefano Genovese, capo Affari pubblici e istituzionali di Unipol, convinto che nel nuovo contesto “c’è un ruolo per le assicurazioni, molto importante“.

Di questo è convinto innanzitutto Raffaele Fitto, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea responsabile per Coesione e riforme: quello di Unipol è un convegno “che è coerente con l’agenda della commissione e la bussola della competitività“, sottolinea nel video-messaggio inviato per l’occasione. Il settore delle assicurazioni, sostiene, può davvero aiutare a “sbloccare i risparmi europei e incanalarli verso investimenti produttivi e competitivi”.

Apprezzamento arriva anche da Antonella Sberna: “Siamo deputati, non possiamo conoscere nel dettaglio ogni singola materia. Proprio da momenti come questi nascono strumenti per presentare istanze”. Pina Picierno (PD/S&D), alcune istanze le ha già e le condivide col pubblico: “Vanno offerte certezze e prospettive affidabili, perché per la mobilitazione dei capitali privati questi sono aspetti essenziali”. Un appello condiviso anche da Vincenzo Celeste, rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione europea, che insiste sulla necessità di “valorizzare questo settore”, visto che “le assicurazioni investono e stabilizzano”. Quindi, aggiunge, “occorre collegare il risparmio delle famiglie nelle priorità strategiche, e qui gli intermediari possono giocare un ruolo unico, ma servono regole chiare”.

Il presidente di Unipol, Carlo Cimbri, con il rappresentante permanente d’Italia presso l’UE, Vincenzo Celeste [Bruxelles, 18 novembre 2025. Foto: Emanuele Bonini]

L’impegno di Unipol in un contesto di più Europa

Nella missione tutta nuova di Unipol nella capitale dell’UE, incentrata su un ruolo di protagonismo, il presidente del gruppo, Carlo Cimbri, chiede ai rappresentanti delle istituzioni comunitarie di chiudere il ‘grande cantiere Europea’. “La forza competitiva dei singoli Stati sarà insufficiente” nel nuovo contesto globale, lamenta. “Per poter competere – sottolinea – quello del mercato unico è IL tema, non un tema. Riguarda tutto lo sviluppo dell’economia dell’UE”. A livello politico, nazionale e comunitario, “si parla tanto di PNRR, NGEU, di futuri PNRR sotto forma diversa, ma secondo noi se non si creano i presupposti noi un grande mercato e una grande economia non l’avremo mai. Uno dei presupposti per questo è creare un mercato dei capitali. Ci sono troppe barriere, che fanno scappare gli investimenti“. Quindi, chiosa, “credo che non ci sia altra strada di un’Europa più forte, però bisogna costruirla”.

In questa strada da percorrere serve un sistema a misura di settore, sottolinea Matteo Laterza, amministratore delegato di Unipol. Intanto c’è una necessità di semplificazione, perché, ricorda, “nel 2012 il settore doveva rispondere a 12 direttive, oggi a 70”, quasi sei volte di più. “L’eccesso di regolamentazione è un tema da affrontare“, suggerisce. Inoltre, ricorda, “sistemi economici assicurati garantiscono la ripresa economica dei soggetti assicurati”, e quindi va favorito l’ambiente assicurativo. “Alla fine chiediamo una regolamentazione che metta le assicurazioni nella condizioni di rispondere a questo ruolo guida in modo efficiente”.

Le sponde della Commissione europea

Dalla Commissione europea arrivano rassicurazioni circa l’intenzione di andare avanti con un’agenda a misura di assicurazioni. “L’integrazione dei mercati finanziari non è un lusso bensì una necessità se non vogliamo restare ininfluenti sullo scenario globale”, ragiona a voce alta Ugo Bassi, direttore del settore bancario, assicurativo e criminalità finanziaria presso la Direzione generale per la finanza della Commissione europea (DG FISMA). L’importanza del settore delle assicurazioni in questa sfida è importante“, riconosce. “Il ruolo è decisivo perché duplice: canalizzazione dei risparmi dei cittadini e continuare a investire nell’economia reale sono due obiettivi fondamentali”.

L’unione per gli investimenti “non è solo unione dei capitali”, sottolinea Lauro Panella, membro del gabinetto della commissaria per i Servizi finanziaria, Maria Albuquerque. “Serve la scala” di mercato, sottolinea. Come spiega, “il rapporto Draghi evidenzia che siamo indietro nel settore tecnologico perché non abbiamo finanziato il rischio, e più grande si è e meglio si gestisce il rischio“. Da qui l’assicurazione dell’attenzione di Bruxelles per il tema, che riguarda il settore di cui Unipol è espressione. “Non esistono mercati finanziari sviluppati senza un mercato delle assicurazioni”.

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