Waymo si prepara a espandere la propria
flotta di robotaxi non solo geograficamente (con l’
arrivo a Londra con le versioni senza conducente) ma anche numericamente con l’introduzione della
Hyundai Ioniq 5. Dopo una lunga fase di sviluppo, i
primi esemplari equipaggiati con la tecnologia di guida autonoma di sesta generazione di Waymo hanno iniziato i
test su strada a San Francisco. Per il momento si tratta di prove in modalità manuale, ma rappresentano un passaggio cruciale prima del debutto operativo all’interno della flotta senza conducente.
La collaborazione tra Waymo e Hyundai

I nuovi veicoli vengono costruiti presso il
Metaplant di Hyundai in Georgia, uno stabilimento all’avanguardia negli Stati Uniti, e successivamente vengono equipaggiati con l’intero pacchetto tecnologico sviluppato da Waymo. A bordo trovano posto
tredici telecamere,
quattro LiDAR,
sei radar e una
serie di microfoni pensati per rilevare in tempo reale ogni dettaglio del contesto stradale.Questa collaborazione tra Hyundai e Waymo è il frutto di una
partnership strategica annunciata lo scorso anno. L’obiettivo di Waymo è quello di affiancare l’attuale flotta di
Jaguar I-Pace con nuovi veicoli elettrici più moderni, efficienti e adattabili. La
Jaguar I-Pace, infatti, è stata ufficialmente dismessa dalla produzione e Waymo ha bisogno di alternative per continuare a crescere.
La strategia di Waymo

Oltre alla
Ioniq 5, nei piani dell’azienda c’è anche un veicolo navetta
sviluppato in collaborazione con Zeekr,. Si tratta di uno shuttle progettato su misura per il trasporto urbano, che sta già affrontando test in diverse località degli Stati Uniti.Come spiegato dalla co-CEO
Tekedra Mawakana, l’azienda immagina un sistema di mobilità on demand con veicoli pensati per occasioni diverse, dall’uscita serale alla trasferta con un’intera squadra sportiva. L’obiettivo non è solo
offrire un servizio flessibile e adattabile, ma anche garantire standard di sicurezza superiori a quelli attuali. Secondo uno studio condotto da Waymo, infatti, i
robotaxi guidano in modo più sicuro rispetto agli esseri umani. I dati indicano una drastica riduzione degli incidenti in cui ci sono dei feriti, in particolare tra pedoni, ciclisti e motociclisti. Una delle chiavi di questo risultato è la capacità dell’intelligenza artificiale di riconoscere tempestivamente i rischi e reagire in modo coerente ed efficiente.Nel frattempo, l’
espansione geografica è già in atto con l’obiettivo di
raggiungere almeno dodici città americane entro la fine del 2026. Dopo Phoenix e San Francisco, la società ha annunciato l’arrivo a San Diego, Las Vegas e Detroit, segno che la fase sperimentale sta lasciando spazio a un progetto su scala nazionale.
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