Weekend sul Lago di Garda: ecco dieci ristoranti da provare

Terrazze affacciate sull’acqua di quello che è il lago più grande d’Italia, piatti raffinati che raccontano il territorio, paesini affascinanti e panorami mozzafiato. A cavallo tra Lombardia, Veneto e Trentino, il Garda ha creato una cucina unica, influenzata da più tradizioni, che passa dal pesce di lago alle specialità montane, fino ai vini e agli oli tra i più rinomati d’Europa.
Coregone, lavarello, trota, luccio, persico e sarde di lago sono protagonisti di ricette semplici e raffinate: grigliati, in carpione o trasformati in piatti gourmet dagli chef stellati. Una tradizione antica, legata alle comunità di pescatori che ancora oggi popolano alcuni borghi. Qui il must è la cucina “au bord du lac”: molti ristoranti gourmet sfruttano location spettacolari direttamente sull’acqua, creando un’esperienza sensoriale completa tra vista, sapore e design. Partendo dalla sponda bresciana, passando dalla veronese e puntando verso nord ecco la nostra top 10.
Senso Lake Garda, Limone sul Garda
Sospeso tra le acque del Lago di Garda e le montagne che lo circondano, Senso Lake Garda by Alfio Ghezzi, all’interno dell’hotel EALA – My Lakeside Dream, è un viaggio gastronomico contemporaneo che fonde territorio, stagionalità e creatività. Lo chef Alfio Ghezzi valorizza ingredienti locali con grande cura, trasformando prodotti semplici in esperienze raffinate: il pesce del lago incontra erbe aromatiche e agrumi, le carni si sposano a verdure di stagione preparate con tecniche innovative, mentre dessert leggeri e profumati chiudono il pasto con equilibrio.
Il ristorante offre due percorsi degustazione – “Senso” e “Antologia” – pensati per guidare l’ospite attraverso consistenze, profumi e contrasti, con piatti in cui estetica e gusto si incontrano armoniosamente. La sala, sospesa sull’acqua e dominata da ampie vetrate, trasforma ogni pasto in un’esperienza immersiva, dove il panorama del lago diventa cornice naturale dei piatti, rendendo ogni visita unica e memorabile.
Lido 84, Gardone Riviera
Sul lungolago di Gardone Riviera, tra limonaie storiche e riflessi d’acqua che sembrano dipinti, il Lido 84 dei fratelli Camanini è diventato un laboratorio gastronomico capace di trasformare la cucina d’autore in racconto poetico. Lo chef Riccardo Camanini, anima creativa dei fornelli, e il fratello Giancarlo, custode dell’ospitalità,portano avanti uno dei templi della ristorazione contemporanea italiana.
Al 16º posto nella lista The World’s 50 Best Restaurants, conferma la sua posizione tra i migliori ristoranti al mondo anche per quest’anno. I piatti di Camanini, studiati con rigore quasi monastico e raccontati con passione dalla brigata, nascono da una tensione costante tra semplicità e ricerca. È il caso della celebre Cacio e Pepe in vescica di maiale, frutto di oltre quattrocento tentativi, oggi icona dell’avanguardia italiana. O delle creazioni che celebrano i prodotti del Garda – il lavarello, le erbe lacustri, il latte crudo di montagna, il Bagòss e l’olio DOP – trasformati in piatti di rara intensità e leggerezza.
Il Fagiano, Gardone Riviera
Sul promontorio di Gardone Riviera, tra gli ulivi argentati e le onde leggere del Lago di Garda, il Ristorante Il Fagiano all’interno dello storico Grand Hotel Fasano si apre come un piccolo scrigno di eccellenza gastronomica. Qui lo chef Maurizio Bufi trasforma la cucina in poesia: ogni piatto racconta un territorio, un’emozione, un ricordo.
Il pesce fresco del lago dialoga con gli agrumi e l’olio locale, mentre le radici pugliesi dello chef aggiungono un tocco mediterraneo, armonizzando tradizione e innovazione con delicatezza. Una stella Michelin con vista sul lago che diventa quinta scenica di ogni portata. Qui, la cucina diventa racconto sensoriale, e ogni boccone è un invito a leggere la storia del Garda con il palato, a scoprire la ricchezza del territorio tra leggerezza, equilibrio e raffinatezza.
Mos, Desenzano
Nel cuore del centro storico di Desenzano, affacciato sul porto vecchio, MoS è un ristorante che unisce memoria e contemporaneità. Occupa gli spazi di quella che un tempo era la più celebre salumeria della città, oggi trasformata in un ambiente dal gusto anni Cinquanta, vivace nei tocchi di colore e arricchito da dettagli di design.
In cucina il giovane chef Stefano Zanini, forte di esperienze in Italia e all’estero, propone una cucina istintiva e personale, capace di reinterpretare con leggerezza e creatività le materie prime del territorio, a partire dal pesce d’acqua dolce. In sala, Matteo Moro accompagna l’esperienza con una cantina ricca e curata, oltre 150 etichette provenienti soprattutto da piccoli produttori italiani e francesi. In estate, i tavoli all’aperto regalano una cornice suggestiva, con la vista sulle barche del porticciolo e l’atmosfera vivace di Desenzano.
Mano, Sirmione
Sirmione ha due anime. C’è quella da cartolina, fatta di scorci perfetti e calli che profumano di acqua dolce e gelsomino. E poi c’è l’altra, più fragile, che rischia di smarrirsi sotto il passo incessante del turismo. È in questo spazio sottile che si inserisce Mano: non un semplice locale, ma un gesto, un invito a rallentare, a condividere.
L’idea nasce da Massimo Bonsignori, che immagina un luogo capace di unire l’ospitalità dell’hotel Flaminia con una ristorazione autentica, sostenuta da una carta dei vini vastissima, costruita per curiosità e ricerca. In cucina, due giovani chef – David Fiordigiglio e Simone Falsaperla – danno forma a una promessa fatta tempo fa: cucinare insieme, da pari, in un progetto che parlasse della loro visione. Da qui piatti pensati per essere messi al centro della tavola, piccoli racconti da condividere tra gli ospiti. Il Mediterraneo è la loro radice, ma lo sguardo è contemporaneo: ingredienti di stagione trattati con tecnica e leggerezza, sapori che sanno sorprendere senza mai tradire l’equilibrio.
Giovanni Rana, Garda
Sul Lago di Garda, a Punta San Vigilio, il Riviera Restaurant della famiglia Giovanni Rana rappresenta una delle nuove mete gourmet del lago, capace di coniugare storia e vista mozzafiato. Lo chef Francesco Sodano veste una cucina mediterranea contemporanea che valorizza ingredienti di stagione e materie prime locali, reinterpretando con leggerezza la tradizione italiana.
Tra le proposte più riuscite ci sono i paccheri con coccio e peperoncino verde, che esaltano la pasta fatta in casa con note decise e aromatiche, o la “Devozione”, un piatto di pasta al pomodoro corbarino che unisce semplicità e intensità di gusto.E per l’aperitivo fermatevi tra gli olivi e gustate un cocktail al beach club.
Locanda Perbellini al Lago, Garda
Incastonata tra le colline di Garda, con una terrazza sospesa che domina il golfo, Locanda Perbellini al Lago – per gli amici “Perbellini al Lago”è un altro capitolo gourmet firmato dallo chef Giancarlo Perbellini, già protagonista di esperienze stellate a Verona (con il suo 3 stelle Michelin ai 12 Apostoli) oltre che in Milano e Sicilia.
La locanda nasce nel 2021 in uno splendido frantoio del XV secolo, restaurato per preservarne l’anima autentica, con interni in pietra, pavimenti in cotto e arredi che mescolano passato e presente in modo sorprendente Non meno emozionante la terrazza: un balcone panoramico con ampie vetrate e struttura in legno impreziosita da grandi investimenti volti a renderla fruibile tutto l’anno, dominando il lago con eleganza e fascino.
La cucina di Michele Bosco propone una visione contemporanea radicata nella tradizione veneta: piatti come luccio mantecato accompagnato da gazpacho, sarde di lago con maionese di cipolle e Monteveronese, o la celebre Millefoglie che è ormai un simbolo della casa, sorprendono per equilibrio e onestà gustativa.
Nin, Brenzone
A Brenzone, tra le pieghe di un paesaggio che vive sospeso tra lago e monte, Nin ha intrapreso una nuova rotta. Dopo gli anni visionari di Terry Giacomello, il ristorante conserva la stella e rilancia con l’ambizione della Verde, scegliendo la via della sostenibilità e del radicamento territoriale. La firma è quella di un giovane chef, che ha deciso di restringere il mondo per allargarne i sapori. Come nella vita dopo tante esperienze, Andrea di Lillo torna a casa.
La materia prima proviene dal giardino che corona l’hotel, dalla cella idroponica, dagli orti e dai frutteti di proprietà, in un intreccio di natura e ricerca. Così nascono piatti che sorprendono per audacia e leggerezza: il chorizo di trota che accompagna i pani caldi; il pesce siluro, rivisitato con una leche de tigre che ne doma la grassezza.
La cucina intreccia memorie e visioni: la Carbonara di lago diventa “Carbocarpa”, con ravioli di mousse di carpa, ventresca al posto del guanciale e uova di carpa trasformate in salsa gialla e brillante. Il ramen si fa Bigoli, il pil pil incontra il luccio, mentre l’anguilla del Sarca diventa yakitori con salsa di mirtilli fermentati. Nin oggi è un manifesto: una cucina che nasce dalla terra e dall’acqua del Garda, che accetta la sfida del limite come possibilità, e che restituisce al commensale un viaggio sensoriale insieme radicale e cosmopolita.
La vecchia Malcesine, Malcesine
Sospesa tra il borgo di Malcesine e le acque profonde del Garda, la Vecchia Malcesine è da oltre venticinque anni un punto di riferimento della ristorazione lacustre. Aperto nel 1998 e insignito della stella Michelin nel 2004, il ristorante guidato dallo chef Leandro Luppi ha costruito la sua identità intorno a una cucina di ricerca che non ha mai smesso di interrogarsi sul territorio.
Qui i protagonisti non sono i pesci più celebrati, ma quelli dei fondali – tinche, carpe, pesci gatto, anguille – trasformati in piatti che svelano la parte nascosta e misteriosa del lago.
La novità più curiosa è la libertà concessa agli ospiti: ogni commensale può scegliere un menu diverso anche allo stesso tavolo, rompendo la regola dell’omogeneità e trasformando la cena in un vero mosaico di esperienze condivise. Un gesto che riflette la filosofia di Luppi: dare valore alla pluralità dei gusti e restituire al cliente la possibilità di muoversi liberamente tra percorsi gastronomici differenti.
Peter Brunel Ristorante Gourmet, Arco
Immerso nella quiete di Arco, tra le colline trentine accarezzate dalla brezza del Lago di Garda, Peter Brunel Ristorante Gourmet è il palcoscenico dove la cucina diventa dialogo tra territorio, arte e memoria.
Lo chef Peter Brunel è tornato nella sua terra nel 2019, trasformando una dimora in un sofisticato salotto gourmet. Qui accogli gli avventori come un ospite di casa: aperitivi su divani eleganti, ampi salottini e una cascata d’acqua scenografica che evoca il vicino lago. L’arredamento, frutto della sua visione, rende omaggio a D’Annunzio e al Vittoriale con pavimenti geometrici, velluti, lampade dal design raffinato e la cucina incorniciata come un’opera d’arte.
Premiato con una stella Michelin dal 2021, per due i percorsi degustazione: “Le famiglie degli ortaggi e delle olive del Garda”, che celebra la stagionalità con piatti come il ceviche di storione con acqua di sedano o lo spaghetto di patata al pesto; e “Experience Nikkei”, un viaggio tra Trentino, Giappone e Perù con piatti iconici come la pappa al pomodoro in tubetto o risotto al cavolo.Da provare i cocktail ispirati a D’Annunzio.
L’articolo Weekend sul Lago di Garda: ecco dieci ristoranti da provare è tratto da Forbes Italia.
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