All Points East 2025: il festival che accende l’estate londinese

Nei caldi pomeriggi di agosto, Victoria Park diventa il cuore pulsante della musica londinese. L’All Points East Festival 2025, che si estende su due weekend, è uno degli appuntamenti più attesi dell’anno per appassionati di generi che spaziano dall’indie all’elettronica, dal grime alla soul music. Dal debutto nel 2018, il festival ha saputo imporsi non solo per la qualità della line-up, ma anche per l’atmosfera unica che trasforma il parco in una città nella città, con palchi tematici, aree food di alto livello, installazioni artistiche e un’attenzione particolare alla sostenibilità. Quest’anno, con il primo weekend alle porte e il secondo pronto a esplodere, Londra si prepara a vivere giornate di pura energia collettiva. L’edizione 2025, iniziata il 15 agosto, promette un mix travolgente di headliner internazionali e nuovi talenti, con una programmazione pensata per sorprendere e coinvolgere pubblici di ogni età, pur mantenendo un focus sulla sicurezza e sull’accessibilità.
Storia e identità di un festival in crescita
Quando l’All Points East è nato nel 2018, pochi avrebbero scommesso sulla rapidità con cui avrebbe conquistato un posto di rilievo nella scena musicale europea. Creato come risposta londinese ai grandi eventi continentali, ha trovato in Victoria Park, nell’East End, la location perfetta: un luogo che già aveva ospitato eventi musicali storici e che oggi offre un equilibrio ideale tra spazi verdi, infrastrutture e vicinanza ai collegamenti di trasporto. In soli sette anni, il festival ha registrato una crescita esponenziale, attirando fino a 40.000 spettatori al giorno, con una reputazione consolidata per la curatela musicale e l’esperienza immersiva. La sua identità si fonda su tre pilastri: diversità artistica, cura del dettaglioe connessione con la comunità locale. Diversità perché la line-up è un mosaico di generi e culture; cura del dettaglio perché ogni edizione lavora su sound system di altissima qualità, scenografie originali e un’offerta gastronomica pensata per accontentare tutti; connessione con la comunità perché l’organizzazione collabora con imprese locali, charity e progetti di quartiere. Non è un caso che Time Out London lo abbia più volte definito “un festival che appartiene alla città tanto quanto al pubblico internazionale”. L’attenzione alla sostenibilità, con iniziative come l’eliminazione della plastica monouso e l’utilizzo di energie rinnovabili, ne fa inoltre un modello per eventi di questa portata. L’edizione 2025 segna anche una fase di maturità: la programmazione si è allungata e raffinata, con giornate tematiche che danno spazio a scene musicali specifiche, creando un’esperienza quasi da micro-festival all’interno del festival stesso.
Programma 2025: dal debutto del 15 agosto alla chiusura del 24
L’All Points East 2025 inaugurerà la sua nuova edizione venerdì 15 agosto con un’apertura esplosiva affidata a LCD Soundsystem, accompagnati da un set di Hot Chip e dalla freschezza elettronica di Róisín Murphy, in una serata che promette un viaggio sonoro dal funk al synthpop. La prima giornata sarà un inizio in grande stile, seguita il sabato 16 da una line-up più orientata all’indie rock con The National come headliner e ospiti come First Aid Kit e Warpaint.
Il 17 agosto segnerà una svolta verso il suono urbano e le nuove tendenze: Stormzy, re indiscusso del grime britannico, guiderà una giornata in cui spiccano anche Little Simz e AJ Tracey, trasformando Victoria Park in un gigantesco dancefloor rap e hip-hop. Dopo una breve pausa, il festival riprenderà giovedì 21 agosto con un focus sulla musica elettronica e sperimentale: i protagonisti saranno Aphex Twin e Floating Points, affiancati da set audio-visivi immersivi e collaborazioni con artisti digitali, portando il pubblico in una dimensione quasi cinematografica.
Il venerdì 22 vedrà salire sul palco Massive Attack, accompagnati da un setlist speciale in occasione del 30° anniversario di Protection, con proiezioni e ospiti storici. A completare la giornata, le atmosfere downtempo di Portishead (in una rara apparizione live) e il trip-hop dei Morcheeba.
Il sabato 23 agosto sarà la giornata del rock alternativo e della nostalgia anni ’90: Blur torneranno con una scaletta che mescola i classici e i brani dal nuovo album, insieme a Pulp e ai Suede. Il gran finale, domenica 24 agosto, sarà un inno alla multiculturalità sonora, con Burna Boy a guidare una giornata di afrobeat, reggae e sonorità caraibiche, affiancato da Chronixx e Fally Ipupa.
Ogni giornata sarà arricchita da palchi secondari dedicati a generi più di nicchia, come il jazz contemporaneo, la musica folk e il soul, oltre a DJ set fino a tarda sera. L’organizzazione, come negli anni precedenti, ha puntato su una distribuzione bilanciata dei generi per attrarre un pubblico eterogeneo, e la varietà è la parola d’ordine. Per ulteriori dettagli sugli orari e le scalette aggiornate, è possibile consultare il sito ufficiale dell’All Points East, che aggiorna quotidianamente le informazioni.
Oltre la musica: gastronomia, arte e sostenibilità
All Points East non è solo un festival musicale: è un’esperienza sensoriale che trasforma Victoria Park in un microcosmo dove suoni, sapori, arte e comunità si intrecciano. L’edizione 2025 amplia ulteriormente il suo food market internazionale, che quest’anno ospita oltre 80 stand provenienti da tutto il mondo. Dai sapori speziati dello street food thailandese di Bangkok Bites, alla cucina messicana autentica di El Pastor, fino alle proposte vegetariane e vegane di Club Cultured, ogni palato troverà il suo angolo di paradiso. Un’area interamente dedicata alla birra artigianale, con birrifici indipendenti londinesi come Beavertown e Camden Town Brewery, offrirà degustazioni e workshop guidati da mastri birrai.
Ma il festival è anche un luogo di espressione artistica: installazioni immersive, performance teatrali itineranti e spazi di arte partecipativa punteranno a coinvolgere attivamente il pubblico. Quest’anno, l’area “Art in the Park” vedrà la partecipazione di collettivi creativi come Punchdrunk e Secret Cinema, che trasformeranno alcune zone di Victoria Park in scenografie interattive, mentre proiezioni mappate e light show accompagneranno le esibizioni serali sui palchi principali.
La sostenibilità resta un punto fermo dell’evento. Come dichiarato sul sito ufficiale del festival, l’edizione 2025 conferma l’impegno a ridurre del 50% le emissioni rispetto al 2019, puntando su energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili, contenitori compostabili e un sistema di deposito per bicchieri riutilizzabili. Un’innovazione di quest’anno è la creazione della Green Hub, un’area educativa dove ONG e associazioni ambientali come Friends of the Earth terranno workshop e dibattiti sul cambiamento climatico e sul consumo responsabile.
Non mancano le attività per famiglie e bambini: lo spazio In the Neighbourhood proporrà laboratori di musica, aree gioco e spettacoli di burattini, rendendo il festival un evento fruibile anche per chi viaggia con i più piccoli. Durante la settimana tra i due weekend principali, il parco ospiterà eventi gratuiti come cinema all’aperto, lezioni di yoga, mercatini vintage e concerti acustici di artisti emergenti.
Questa offerta multidimensionale contribuisce a rendere l’All Points East un punto di riferimento non solo per gli appassionati di musica, ma anche per chi cerca un’esperienza culturale completa. La capacità di unire intrattenimento, gastronomia e valori ambientali ne fa un modello di festival urbano, capace di mantenere un forte legame con la comunità locale e, allo stesso tempo, attirare pubblico internazionale.
Impatto economico e culturale su Londra e Tower Hamlets
L’All Points East è diventato, in pochi anni, uno dei motori economici e culturali più rilevanti per la zona est di Londra. Il festival, che si svolge a Victoria Park, nel cuore del borough di Tower Hamlets, attira ogni anno centinaia di migliaia di visitatori tra residenti, turisti britannici e pubblico internazionale. Questa affluenza genera un impatto economico diretto e indiretto di grande portata, stimato in decine di milioni di sterline.
Secondo le analisi pubblicate dal London & Partners, l’ente ufficiale per la promozione della capitale, il settore dell’intrattenimento dal vivo contribuisce in maniera significativa al PIL cittadino, e festival come l’All Points East giocano un ruolo cruciale nell’attrarre spesa turistica. Gli alberghi di zona, così come quelli dei quartieri limitrofi come Shoreditch e Canary Wharf, registrano picchi di prenotazioni nelle due settimane dell’evento, con tariffe spesso più alte rispetto alla media stagionale. Anche i ristoranti, pub, bar e negozi locali beneficiano di un aumento sostanziale delle vendite, sostenuto dal flusso continuo di spettatori che, tra un set e l’altro, esplorano i dintorni.
L’impatto culturale è altrettanto evidente. Tower Hamlets, storicamente un’area multiculturale con una forte tradizione di accoglienza, utilizza il festival come piattaforma per valorizzare il proprio patrimonio artistico e sociale. Le collaborazioni con scuole, associazioni di quartiere e progetti giovanili permettono di integrare l’evento nel tessuto comunitario, offrendo opportunità di lavoro temporaneo, stage e attività di volontariato. Molti residenti partecipano alla produzione o all’organizzazione del festival, creando un senso di appartenenza e orgoglio locale.
Dal punto di vista urbanistico, l’All Points East ha anche contribuito alla manutenzione e al miglioramento di Victoria Park, uno dei polmoni verdi più amati di Londra. Parte degli introiti generati viene reinvestita in interventi di riqualificazione del parco e in iniziative culturali gratuite per i residenti, come concerti e attività ricreative durante la settimana In the Neighbourhood.
Non mancano tuttavia le sfide. Alcuni residenti hanno espresso preoccupazioni riguardo al rumore, all’aumento del traffico e all’impatto ambientale di eventi di tale portata. L’organizzazione ha risposto implementando misure di mitigazione, come barriere acustiche, orari di chiusura anticipati per i concerti più rumorosi e piani di mobilità sostenibile in collaborazione con Transport for London. Questo dialogo continuo tra organizzatori, autorità locali e comunità è uno degli elementi che ha permesso al festival di radicarsi senza alienare la popolazione residente.
In definitiva, l’All Points East si conferma non solo come un appuntamento musicale di primo piano, ma anche come un catalizzatore di sviluppo economico e di integrazione culturale per Londra Est, dimostrando come un grande evento possa essere compatibile con una visione di città sostenibile e inclusiva.
L’esperienza serale e notturna all’All Points East 2025
Se i grandi concerti sul palco principale attirano l’attenzione di giorno e nel tardo pomeriggio, è dopo il tramonto che l’All Points East rivela un lato più intimo, creativo e sperimentale. Dal 13 agosto fino all’ultimo giorno, il festival trasforma Victoria Park in un labirinto di atmosfere, con spazi dedicati a set acustici improvvisati, dj set fino a tarda notte e installazioni luminose che ridisegnano il paesaggio urbano del parco. Le aree secondarie, come la Late Night Stage, propongono performance in cui musicisti e visual artist collaborano dal vivo, fondendo suoni e proiezioni in esperienze multisensoriali.
Il pubblico può anche scoprire la Cinema Zone, dove vengono proiettati documentari musicali e cortometraggi indipendenti, curati in collaborazione con il BFI (British Film Institute) (bfi.org.uk), creando un legame tra musica e linguaggio cinematografico. La Food & Drink Village resta aperta fino a notte fonda, con stand che servono cucine internazionali e cocktail creativi, spesso accompagnati da sessioni musicali più intime e rilassate.
Inoltre, dal 14 agosto, alcuni spazi del festival ospitano talk e dibattiti su temi come sostenibilità nella musica dal vivo, parità di genere nei festival e il futuro delle performance digitali, con ospiti provenienti da università e organizzazioni culturali londinesi. Chi vuole prolungare la notte può partecipare agli After Parties ufficiali organizzati nei club di Shoreditch e Hackney, facilmente raggiungibili a piedi o con brevi tragitti in autobus.
Questa dimensione serale arricchisce la proposta del festival, permettendo ai partecipanti non solo di assistere a concerti di alto livello, ma anche di vivere Londra come capitale culturale dinamica e aperta, dove ogni sera diventa un viaggio tra suoni, luci e incontri inattesi.
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