Antibioticoresistenza, in Europa 35mila decessi. In Italia consumo di antibiotici sopra del 10% alla media europea

Novembre 19, 2025 - 04:53
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Antibioticoresistenza, in Europa 35mila decessi. In Italia consumo di antibiotici sopra del 10% alla media europea

Circa un terzo dei microrganismi responsabili è ormai resistente a farmaci antibiotici essenziali, riducendo drasticamente le opzioni terapeutiche disponibili. ECDC: senza interventi più incisivi e tempestivi nel settore della sanità pubblica è improbabile che l’UE possa raggiungere entro il 2030 gli obiettivi prefissati contro l’antobioticoresistenza

Ogni anno, nell’Unione Europea, si registrano oltre 35.000 decessi causati da infezioni fungendo da microrganismi resistenti agli antimicrobici, un numero che supera quello delle morti dovute a influenza, tubercolosi e HIV/AIDS combinati. Inoltre, circa 4,3 milioni di pazienti nell’UE e nello Spazio Economico Europeo (SEE) contraggono almeno un’infezione legata all’assistenza sanitaria durante il ricovero in ospedale, con un paziente su 14 che viene colpito ogni giorno. Queste infezioni risultano essere sempre più difficili da curare: circa un terzo dei microrganismi responsabili è ormai resistente a farmaci antibiotici essenziali, riducendo drasticamente le opzioni terapeutiche disponibili. Oltre a ciò, il 3% delle persone che risiedono in strutture di assistenza a lungo termine nell’UE/SEE si ammalano almeno una volta di infezioni associate all’assistenza sanitaria. Questi dati emergono dal rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), pubblicato in occasione della Giornata europea per l’uso consapevole degli antibiotici del 2025, come comunicato dall’Aifa.

Italia sopra la media europea nel consumo di antibiotici

Nello specifico, nel 2024 sono state consumate nell’UE, in media, 20,3 dosi giornaliere di antibiotici per mille abitanti, un dato in aumento che varia dalle 9,8 dosi al giorno per 1000 abitanti nei Paesi Bassi alle 29,9 della Grecia. Con 22,3 dosi giornaliere per mille abitanti, l’Italia presenta livelli di consumi (ospedalieri, territoriali e acquisti privati dei cittadini) superiori del 10% alla media europea, in calo rispetto al +16% del 2023.

Il rapporto evidenzia che, nonostante gli sforzi, i progressi nel raggiungimento degli obiettivi europei per il 2030 nella lotta contro l’antimicrobico-resistenza (AMR) sono ancora limitati. In particolare, si nota un aumento nel consumo di antibiotici sia di largo spettro sia di ultima linea, definiti “Reserve” secondo la classificazione OMS AWaRe. Questi ultimi sono utilizzati esclusivamente nelle infezioni multiresistenti che non rispondono ad altri trattamenti. Inoltre, si osserva un incremento nell’incidenza di infezioni causate da batteri resistenti e multiresistenti.

Target contro l’antibioticoresistenza ancora lontani

Secondo l’ECDC, senza interventi più incisivi e tempestivi nel settore della sanità pubblica, e senza sforzi concreti per ridurre l’uso inappropriato e non necessario degli antimicrobici, è improbabile che l’UE possa raggiungere entro il 2030 gli obiettivi prefissati contro l’antibioticoresistenza. La mancanza di azioni efficaci potrebbe portare a un aumento delle infezioni da batteri resistenti, più difficili da trattare, con conseguenti maggiori sfide terapeutiche e un incremento dei decessi legati all’AMR, oltre a un incremento significativo dei costi per i sistemi sanitari europei.

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