Budapest, Chiesa di Mattia: il capolavoro dai tetti Zsolnay dal fascino senza pari in Europa

Dicembre 3, 2025 - 18:32
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Budapest, Chiesa di Mattia: il capolavoro dai tetti Zsolnay dal fascino senza pari in Europa

La bellissima Chiesa di Mattia appare sul margine più alto della collina di Buda con un tratto che la distingue da qualunque altro edificio religioso europeo: possiede un tetto rivestito quasi completamente da ceramiche Zsolnay, capolavori smaltati che riflettono la luce del Danubio con una brillantezza inattesa.

Le tegole policrome, infatti, tracciano motivi geometrici studiati nel laboratorio di Pécs, frutto di una tecnica avanzata che rese celebre la manifattura ungherese nella seconda metà dell’Ottocento. Questa superficie scintillante, unita a una torre principale dalle proporzioni slanciate (circa 80 metri di altezza) e a una lunga storia fatta di invasioni, restauri e incoronazioni reali, conferisce alla cattedrale un carattere irripetibile all’interno dell’intero panorama europeo. Ma quanto appena detto, non è di certo tutto.

La particolare storia della Chiesa di Mattia

Secondo un’antica tradizione, l’area in cui oggi sorge la Chiesa di Mattia (il cui vero nome è in ungherese è Nagyboldogasszony-templom) fu scelta dal sovrano Stefano d’Ungheria nel 1015 con lo scopro di erigere un primo edificio sacro. Si tratta di un’ipotesi che trae origine da un’iscrizione del Seicento, andata poi perduta in un incendio settecentesco. Restano riferimenti indiretti che lasciano intuire una frequentazione religiosa molto antica, anche se la mancanza di documenti impedisce una conferma definitiva. Certo è che la struttura citata nelle cronache medievali venne rasa al suolo durante l’avanzata dei guerrieri mongoli nel 1241.

La ricostruzione partì tra il 1255 e il 1269 per volontà di Béla IV, impegnato in un vasto programma di rinascita dell’intero regno. Il risultato fu una magnifica struttura gotica con tre navate, archi a sesto acuto e portali in pietra riccamente scolpiti. Secoli più tardi, con l’arrivo delle truppe ottomane nel 1541, l’edificio fu convertito in moschea; gli arredi cristiani vennero rimossi e le superfici interne ridipinte secondo il gusto islamico dell’epoca. Dopo la liberazione di Buda nel 1686, i gesuiti presero in carico il complesso, riorganizzarono gli spazi liturgici e introdussero opere d’arte barocche.

Il passaggio decisivo giunse nel XIX secolo grazie al grande progetto dell’architetto Frigyes Schulek, attivo tra il 1873 e il 1896. Schulek studiò accuratamente le tracce gotiche medievali, integrandole con interventi neogotici e introducendo elementi decorativi affidati a maestri contemporanei. L’uso delle ceramiche Zsolnay per il tetto rese la chiesa un simbolo istantaneo della rinascita artistica ungherese. Non a caso, in quei decenni ebbero luogo anche cerimonie storiche di enorme rilievo, tra cui l’incoronazione di Francesco Giuseppe nel 1867 e quella di Carlo IV nel 1916, oltre alle celebri nozze del re Mattia Corvino, figura centrale del Rinascimento ungherese.

La Chiesa di Mattia oggi: cosa vedere

La Chiesa di Mattia è in grado di lasciare a bocca aperta nell’esatto momento in cui la si incontra. Il merito è certamente della facciata principale, che si presenta con un portale intagliato con motivi zoomorfi e figure sacre scolpite con cura minuziosa. E poi c’è la torre più alta, così tanto elevata che riesce a svettare oltre le abitazioni circostanti con un profilo che richiama le antiche cattedrali dell’Europa centrale. E, come è possibile immaginare, da lassù la vista è emozionante in quanto abbraccia la collina, il Bastione dei Pescatori e l’ansa del fiume.

Meraviglioso è il tetto smaltato che domina il paesaggio urbano grazie ai colori brillanti che variano tra verde, ocra e arancio. La tecnologia Zsolnay (basata su un composto ceramico resistente agli agenti atmosferici), infatti, garantisce una superficie luminosa anche in giornate velate; il risultato ricrea l’effetto di un arazzo iridescente visibile da grande distanza.

All’interno, tre navate ricoperte da affreschi ottocenteschi illustrano episodi sacri e vicende storiche del regno, mentre accanto a motivi rinascimentali si incontrano pattern orientali introdotti durante il grande restauro, testimonianza del periodo ottomano. Ci sono poi incantevoli vetrate policrome che riescono a filtrare la luce con sfumature cangianti, avvolgendo l’aula in un’atmosfera solenne.

Degna di nota è anche la cappella reale, che custodisce i sarcofagi di Béla III e della consorte Anna di Chatillon. Scolpiti in pietra calcarea e con incisioni araldiche, si trovano al lato della galleria del Museo d’Arte Sacra, attuale casa di reliquie, paramenti e la replica della corona reale utilizzata nelle cerimonie ufficiali.

Poi ancora l’organo, frutto di interventi succedutisi tra Ottocento e Novecento, che conta cinque manuali e decine di registri. La sua cassa neogotica, decorata con un angelo attribuito alla ritrattistica legata a Ferenc Liszt, troneggia sulla balconata sopra l’ingresso. Durante la stagione estiva lo strumento accompagna concerti serali che valorizzano al meglio la lunga tradizione musicale di questo prezioso edificio.

Cattedrale di Mathias, Budapest
iStock
Gli interni della Cattedrale di Mattia

Come arrivare e informazioni utili

La chiesa occupa il cuore di Szentháromság tér, la piazza della Santissima Trinità di Budapest. Per raggiungere la zona si può utilizzare la funicolare che parte da Clark Ádám tér, di fronte al Ponte delle Catene. L’alternativa più semplice su strada è rappresentata dalle linee di autobus 16 e 16A da Széll Kálmán tér , oppure dal percorso 16 da Deák Ferenc tér.

Gli orari di visita seguono una scansione stabile durante la settimana: dal lunedì al venerdì apertura dalle 9 alle 18, il sabato fino a mezzogiorno, la domenica dalle 13 alle 17. Attività liturgiche e visite ufficiali possono modificare la programmazione, per cui risulta consigliabile verificare eventuali aggiornamenti tramite le pagine informative dedicate.

Per l’accesso alla chiesa, il biglietto intero costa 3.100 forint, pari a circa 8 euro; la versione con audioguida in lingua italiana o inglese ha un prezzo di 4.700 forint, ovvero intorno a 12 euro. Studenti e cittadini senior possono usufruire di tariffe ridotte a 2.500 forint, che sono più o meno 6,50 euro, con possibilità di integrazione dell’audioguida. I nuclei familiari trovano una formula dedicata a 8.700 forint, approssimativamente 22 euro, valida per 2 adulti e un gruppo di figli fino a 6 componenti. L’accesso alla torre, invece, richiede un biglietto separato da 3.700 forint, che corrispondono a circa 9,50 euro.

È bene sapere che la salita prevede ben 197 gradini disposti in una scala interna in pietra che porta alla terrazza panoramica, un punto imperdibile perché proprio da qui si osservano il tetto policromo e la città estesa fino all’orizzonte.

Visite e concerti rendono la Chiesa di Mattia un punto imprescindibile per comprendere storia, arte e identità dell’Ungheria, mentre l’unione tra architettura gotica, restauri neogotici, ceramiche smaltate e funzione spirituale custodita da secoli conferisce a questo edificio un valore eccezionale che continua ad attirare viaggiatori da tutto il mondo.

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Redazione Redazione Eventi e News