Cani robotici sulla Luna: potrebbero svelare grotte segrete per basi umane
All’Università di Pechino si sta lavorando a un nuovo tipo di robot pensato per esplorare il lato più nascosto della Luna, ricordiamo infatti che il paese è fortemente impegnato a sviluppare il suo programma spaziale. Non si tratta di rover con ruote o droni, ma di veri e propri cani robotici, progettati per muoversi in modo autonomo e affrontare le condizioni più estreme del suolo lunare. Mezzi del genere permetterebbero di scoprire e studiare i tunnel sotterranei formati da antiche colate laviche, che un giorno potrebbero diventare il rifugio ideale per gli astronauti.
Queste cavità naturali, generate dall’attività vulcanica miliardi di anni fa, sono considerate i luoghi più promettenti per costruire basi permanenti sul nostro satellite. Offrono infatti una protezione naturale contro le radiazioni cosmiche, le micrometeoriti e le temperature estreme, che sulla superficie lunare possono variare di oltre 300 °C tra il giorno e la notte. Per testare i loro prototipi, i ricercatori cinesi hanno scelto un ambiente terrestre che riproduce in parte queste condizioni: una grotta lavica vicino al lago Jingbo, nella provincia di Heilongjiang, nel nord-est della Cina.
Secondo i ricercatori del Beijing Artificial Intelligence Research Institute, questo tipo di test in ambienti “analoghi” permette di perfezionare la tecnologia robotica e l’uso dell’AI in scenari spaziali complessi. I cani robotici, infatti, non si limitano a muoversi, ma analizzano e mappano l’ambiente in tempo reale, aggirando ostacoli e adattandosi al terreno grazie a sistemi di navigazione autonoma e sensori tridimensionali. Possono così creare mappe digitali ad alta precisione utili agli scienziati per comprendere la struttura e la stabilità delle grotte lunari.
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