Clima e salute: come il riscaldamento globale cambia la mortalità in Europa


Esiste, nostro malgrado, una nuova normalità legata agli effetti della crisi climatica che sta già avendo conseguenze tangibili sulla salute delle persone e mettendo sotto pressione ospedali, medici e servizi di emergenza
Le ondate di caldo estremo e i periodi di freddo intenso sono tra i principali fattori di stress termico e possono avere conseguenze gravi sulla salute umana.
Con il riscaldamento globale in continuo aumento, questi rischi si stanno intensificando e trasformano la crisi climatica in una minaccia diretta per il benessere e la sopravvivenza delle persone.
Secondo le proiezioni nello scenario peggiore, caratterizzato da bassa mitigazione e scarsa capacità di adattamento, la mortalità climatica potrebbe crescere del 49,9% tra il 2015 e il 2099: si tratta di circa 2,3 milioni di morti aggiuntivi in Europa.
A confermare la gravità della situazione sono i dati pubblicati su riviste scientifiche di riferimento come Nature e The Lancet, che sottolineano l’urgenza di rafforzare le strategie di adattamento.
Crisi climatica e salute pubblica: un legame sempre più stretto
Ondate di calore che sembrano non finire mai. Incendi boschivi che in poche ore cancellano foreste e paesaggi. Picchi di inquinamento che rendono l’aria irrespirabile. Stagioni dei pollini più lunghe, che aggravano allergie e problemi respiratori.
Non sono più episodi isolati: è la nuova normalità della crisi climatica. E questa normalità sta già avendo conseguenze tangibili sulla salute delle persone, mettendo sotto pressione ospedali, medici e servizi di emergenza.
Le città europee si trovano così a gestire sfide sempre più complesse, spesso con strumenti inadeguati. È il momento di un cambio di passo: servono tecnologie più intelligenti, conoscenza scientifica condivisa e un coinvolgimento reale delle comunità.
HealthRiskAdapt: il progetto europeo che unisce clima e salute
In questa direzione si muove HealthRiskAdapt, un progetto europeo finanziato dal programma Horizon Europe e coordinato dal Norwegian Institute for Air Research (Nilu). Coinvolge 25 partner di 12 Paesi, tra cui l’Italia con Enea, Cnr, Iss, Uccrn e il Comune di Napoli.
“Il progetto ha come obiettivo principale lo sviluppo di una valutazione del rischio sanitario legato a ondate di calore, inquinamento atmosferico, pollini e incendi in tre regioni europee, con diverse caratteristiche geografiche, ambientali e sociali” spiega Ilaria D’Elia, ricercatrice di Enea.
Dashboard interattiva e dati predittivi per prevenire i rischi
Il cuore di HealthRiskAdapt sarà una dashboard interattiva in grado di leggere e interpretare i dati, generare indicatori di rischio e fornire allerte precoci. La sperimentazione partirà in quattro città – Napoli, Oslo, Lione e Berna – che sono state scelte per rappresentare regioni climatiche differenti e per scandagliare soluzioni in contesti geografici e sociali diversi.
“Per ognuna delle città pilota raccoglieremo dati storici e svilupperemo scenari modellistici futuri per comprendere l’evoluzione dei rischi ambientali e sanitari – aggiunge la ricercatrice – In particolare, il progetto prevede la produzione di valutazioni della vulnerabilità, attraverso mappe, indicatori sanitari e indici di rischio dei cambiamenti climatici sulla salute, a diverse scale temporali e spaziali“.
Questa capacità di passare dalla semplice reazione all’azione preventiva è uno degli elementi cardine di HealthRiskAdapt: significa anticipare le emergenze, ridurre i rischi e proteggere le persone più fragili prima che la crisi si manifesti.
Un’Europa che si adatta, insieme
In tutta Europa si sviluppano iniziative che, come HealthRiskAdapt, collegano cambiamento climatico e salute pubblica per rendere le comunità più resilienti.
Aurora opera nella regione boreale europea per sperimentare soluzioni innovative di adattamento, coinvolgendo cittadini e amministrazioni locali.
Ismed-clim lavora nel Mediterraneo per ridurre i rischi sanitari testando strumenti innovativi e tecnologie partecipative, tra cui sistemi di allerta precoce basati sull’intelligenza artificiale, app per la salute dei cittadini.
Mountadapt si concentra sulle regioni montane europee, rafforzando i sistemi sanitari locali di fronte a ondate di calore, eventi estremi e rischi idrogeologici.
High Horizons concentra la sua azione sulla protezione dei gruppi più vulnerabili della popolazione come donne incinte, neonati e operatori sanitari, sviluppando sistemi di allerta e strumenti pratici per ridurre i rischi legati al calore.
Catalyse lavora per integrare dati climatici, ambientali e sanitari, creando indicatori e strumenti previsionali utili alle politiche di adattamento. Trigger trasforma queste conoscenze in azioni locali attraverso laboratori urbani e processi partecipativi.
Ci sono poi progetti come Climos, che monitora la diffusione di malattie trasmesse da vettori come le zanzare e BlueAdapt, che studia l’impatto dei patogeni resistenti nelle acque costiere.
Insieme, queste iniziative tracciano una rete europea di innovazione che mette al centro le persone e la prevenzione, rendendo l’adattamento climatico una priorità condivisa
Adattamento climatico: dalla ricerca alla vita quotidiana
“Il progetto seguirà un approccio integrato, costruendo strumenti su misura per le esigenze di diversi utenti, dalle istituzioni ai cittadini – sottolinea D’Elia – L’intenzione è fornire dashboard e toolkit che rendano le persone più informate sui rischi climatici e sulle possibili azioni da intraprendere, così da rendere più efficienti le risposte e l’adattamento delle comunità locali“.
Con queste soluzioni, l’adattamento climatico diventa un processo concreto, partecipato e orientato a proteggere la salute pubblica.
Crediti immagine: Depositphotos
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