Dalla supply chain alle persone: la leadership secondo Roberto Canevari di Estée Lauder

Articolo tratto dal numero di agosto 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Cosa vuol dire, nella pratica, lavorare in un’azienda che mette davvero al centro le persone? In che modo la leadership può essere esercitata con coerenza, attenzione e responsabilità? E cosa accade quando i valori dichiarati diventano parte della quotidianità, visibili nei comportamenti e nelle decisioni? Ne parla Roberto Canevari, executive vice president, chief value chain officer di Estée Lauder Companies, dove è entrato nel 2021, lasciando Londra per trasferirsi con la famiglia a New York. Laureato al Politecnico di Milano, Canevari ha una formazione ingegneristica che ha arricchito con esperienze professionali in Francia, Regno Unito e Stati Uniti.
Lei è entrato in Estée Lauder Companies in un periodo molto particolare. Ci racconta com’è iniziata questa esperienza?
Sì, è stato un momento molto speciale. Ho cambiato lavoro durante il periodo del Covid, e la decisione è stata ancora più significativa perché abbiamo scelto di trasferirci con tutta la famiglia – mia moglie e una delle nostre due figlie – in un altro continente, lasciando Londra per gli Stati Uniti. Lo abbiamo fatto senza aver mai incontrato fisicamente nessuno dell’azienda. Se me lo avessero detto prima, non ci avrei creduto.
Cos’è stato determinante nella sua decisione?
Quello che mi ha colpito non è stato solo l’aspetto tecnico o professionale, ma anche il modo in cui le persone dell’azienda si sono interessate davvero a me, come persona. Nelle prime conversazioni si è parlato moltissimo dei valori e di persone. Mi chiedevano chi fossi, cosa mi piacesse, che tipo di persona fossi. Questo approccio umano e autentico è stato fondamentale per me.
Ha avuto modo di conoscere Leonard Lauder, figlio della fondatrice dell’azienda, recentemente venuto a mancare?
Sì, e posso dire che è stata una delle esperienze più significative della mia carriera. Dopo pochi mesi dal mio arrivo, Leonard mi ha invitato a pranzo a casa sua. È stato un incontro molto personale: non parlava solo di lavoro, ma cercava di conoscermi come persona. Leonard era chiamato chief teaching officer e con lui ho imparato lezioni fondamentali.
Ha trovato continuità in questo approccio?
Assolutamente. William Lauder, attuale chair del board, incarna questi valori. Negli ultimi 18 mesi ha visitato personalmente tutti i siti produttivi nel mondo. Ha dedicato tempo alle persone, ringraziandole per il lavoro svolto durante la pandemia. Sono gesti che parlano più di mille parole.
Un episodio che considera particolarmente significativo?
In Belgio un collaboratore mostrò a William una vecchia foto con suo padre Leonard, e chiese di scattarne una nuova con lui. Il suo entusiasmo era puro: rappresentava il senso di famiglia e appartenenza che si respira in azienda.
Che cos’è per lei la vera leadership?
È la capacità di ascoltare, connettersi, ispirare e guardare al futuro con ottimismo e determinazione. Non si tratta di titoli, ma di come ci si relaziona con le persone. Io imparo ogni giorno da tutti coloro che ho intorno.
Parliamo di supply chain. Qual è la sua visione?
La supply chain è un ecosistema complesso. I valori fondanti – sicurezza, sostenibilità, rispetto – non cambiano. Con il piano Beauty Reimagined, lanciato dal nostro ceo Stéphane de La Faverie, stiamo continuando a costruire una supply chain sempre più agile, veloce ed efficiente. La nostra supply chain è già pronta a sostenere la crescita futura.
L’articolo Dalla supply chain alle persone: la leadership secondo Roberto Canevari di Estée Lauder è tratto da Forbes Italia.
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