Delpini: «Caritas, un’organizzazione che non si basa solo sui buoni sentimenti»

Novembre 8, 2025 - 19:30
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Delpini: «Caritas, un’organizzazione che non si basa solo sui buoni sentimenti»
Il convegno "Sinodalità e Carità. Il servire che ci unisce"

«Non siamo soli, insieme a noi c’è una comunità». Il primissimo saluto del direttore di Caritas Ambrosiana don Paolo Selmi agli operatori e volontari che hanno gremito il salone del Centro Schuster a Milano ha dato il tono del Convegno Caritas di questa mattina, al termine dell’anno che ha segnato il 50° della Caritas Ambrosiana, e occasione davvero sentita per ringraziare Luciano Gualzetti, che pochi mesi fa, dopo dieci anni alla guida dell’organismo diocesano, ha passato il testimone a Erica Tossani e don Paolo Selmi come nuovi direttori di Caritas Ambrosiana.

Delpini: «Una città dove sia auspicabile abitare, perché capace di unire tutti»

Un organismo, la Caritas, che ha la responsabilità di distinguersi per l’originalità cristiana, ha messo in luce l’Arcivescovo monsignor Mario Delpini, richiamando il titolo della giornata: “Sinodalità e Carità. Il servire che ci unisce”.

Mons. Mario Delpini

Un’originalità che si esprime proprio nella sinodalità, ovvero in un agire che «non ha come criterio l’efficienza, l’essere giudicati dai risultati, che pur – ha riconosciuto monsignor Delpini – sono un parametro importante sul piano economico e sociale. Ma che è vissuta guardando all’aspetto relazionale, ai rapporti tra le persone, rimanendo docili alla missione che il Signore ci ha affidato».

Ancora, «un’organizzazione che non si basa solo sui buoni sentimenti». Ma che, proprio nel contesto attuale in cui prevale una divisione, una partita tra buoni a cattivi sentimenti, «si traduce in opere, studi, preghiera. Dobbiamo quindi organizzarci, ma per camminare insieme; dobbiamo prendere decisioni coerenti con il mandato ricevuto.

Per costruire – ha esortato l’Arcivescovo – una città dove sia auspicabile abitare perché capace di unire tutti». Questa la capacità che monsignor Delpini ha riconosciuto a Luciano Gualzetti negli anni del suo mandato, e dunque l’augurio per i neodirettori, don Paolo Selmi ed Erica Tossani.

Gualzetti: «Partendo dai poveri si può cambiare, si deve cambiare»

Un ringraziamento e un augurio ai suoi successori che lo stesso Gualzetti ha raccolto nel suo breve intervento, ringraziando, emozionato, per questa mattinata di saluto. «Ma non sono ancora in pensione», ha subito sdrammatizzato, ricordando l’impegno come presidente della Fondazione San Bernardino (che opera nelle situazioni di indebitamento finanziario) e insieme all’Opera Cardinal Ferrari.

Luciano Gualzetti

E dando nuovamente il tono della missione di Caritas. Ci sono economie, meccanismi finanziari che, ha ricordato Gualzetti, portano le persone a vivere male. «Partendo dai poveri – ha scandito – si può cambiare, si deve cambiare: dobbiamo capire insieme come organizzare la rispostaverso i poveri, come si può guardare alla realtà in modo diverso».

Nel segno della sinodalità, delle relazioni, del fare rete, nel corso della mattinata si sono avvicendati gli interventi di alcuni dei principali soggetti di cui in questi anni la Caritas è stata una preziosa compagna di viaggio. A partire naturalmente dalle istituzioni civili, e quindi dalla voce del sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha voluto passare in rassegna alcuni dei momenti principali degli ultimi anni, nella missione di un welfare ambrosiano che, ha sottolineato, «rimane pur nelle difficoltà uno degli assi portanti della città».

Dall’Expo del 2015, con il Refettorio Ambrosiano e la Caritas che ha voluto portare all’esposizione universale la voce e i volti dei poveri, «per parlare a un’economia che i poveri li affama», come ha ricordato ancora oggi lo stesso Luciano Gualzetti, allo snodo della pandemia, in cui Caritas è stata «protagonista dell’aiuto», ha riconosciuto Sala. Fino all’emergenza casa, pur in una città dove, ha ricordato il sindaco, quasi un appartamento su dieci è di edilizia pubblica.

Ma la difficoltà dell’abitare tocca ora nuove fasce, dalle famiglie giovani ai lavoratori. «Non c’è quindi altra via che lavorare assieme», ha rilanciato Sala, riconoscendo a Gualzetti il piglio risoluto con cui ha vissuto l’incarico di questi anni e assicurando ai nuovi direttori che la Città sarà sempre al loro fianco.

Beccalli: «Dalla testa al cuore alle mani»

Nella missione di Caritas l’azione concreta non è d’altra parte separata dalla promozione dello sviluppo umano, e quindi da uno sguardo e un impegno pedagogico.

È stata dunque la rettrice dell’Università Cattolica Elena Beccalli a sottolineare il valore della collaborazione tra Ateneo e Caritas. Dal lato dell’organismo diocesano per approfondire, tra l’altro, gli aspetti legati all’usura e all’indebitamento, ambito in cui la Caritas opera attraverso la Fondazione San Bernardino. Una solidarietà non solo praticata, dunque, ma anche con solide basi scientifiche, che hanno già portato, come ha ricordato lo stessi Gualzetti, a nuove leggi per affrontare proprio il tema dell’indebitamento.

Il Rettore Elena Beccalli

Beccalli ha anche ricordato, per la Cattolica, l’importanza di poter interpretare la propria missione educativa passando «dalla trasmissione del sapere alla sua esperienza nel concreto; dalla testa al cuore e alle mani». Un passaggio che, proprio nell’ultimo anno, gli studenti dell’ateneo hanno potuto vivere attraverso i workshop su “Pace, giustizia sociale e sostenibilità”, in cui agli incontri in aula si affiancavano esperienze nei diversi servizi Caritas.

Prima della seconda parte della mattinata, dedicata alla presentazione della ricerca sul ruolo di Caritas ambrosiana Caritas come “Istituzione del margine e istituzione della comunità”, condotta dai sociologi Aldo Bonomi e Albino Gusmeroli del Consorzio Aaster, è toccato ad alcuni “amici” esterni alla Diocesi ripercorrere questi anni di collaborazione con Caritas, allo stesso tempo spronando l’organismo diocesano nel continuare a mantenere sempre aperti gli orizzonti.

Zappolini: «Agendo come fermenro e lievito della realtà»

Vincenzo Linarello, presidente della cooperativa calabrese GOEL, ha ricordato la vicinanza della Caritas Ambrosiana fin dal 2008, nel difficile passaggio del trasferimento dell’allora vescovo di Locri monsignor Bregantini. Una vicinanza ricambiata, nel segno della reciprocità, con l’impegno di questi anni, da parte della stessa cooperativa calabrese, a far aprire gli occhi sulla presenza della criminalità organizzata a Milano e in Lombardia.

Ma le parole più energiche, capaci di toccare nel vivo il carattere ambrosiano, sono venute da don Armando Zappolini, portavoce del coordinamento nazionale contro l’azzardo “Mettiamoci in gioco” e direttore della Caritas nella diocesi toscana di San Miniato. Tornando con gioia all’immagine tratteggiata nel Concilio di una Chiesa che si pone di fronte al mondo senza giudicarlo, don Zappolini ha spronato nuovamente a fare rete, evitando «il rischio di quell’atteggiamento autoreferenziale che porta pensare che “come facciamo noi le cose non le fa nessuno”», ma, anzi, costruendo insieme la risposta ai bisogni, «agendo come fermento e lievito della realtà, e non al di sopra di essa».

Tossani: «La sfida è la cura delle connessioni a tutti i livelli»

Un richiamo raccolto dalla nuova direttrice di Caritas ambrosiana Erica Tossani, che in conclusione ha osservato: «nell’ultimo decennio l’azione di Caritas ha visto un’espansione in termini di volumi e di ambiti toccati. In questo sistema ampio, efficiente e complesso il vero punto di forza, e dunque l’aspetto da non sottovalutare sono però le relazioni, i rapporti tra i tanti soggetti che compongono questa rete. La sfida – ha concluso la direttrice di Caritas – è quindi la cura delle connessioni a tutti i livelli: da quello ecclesiale, al territorio, alle istituzioni. Perché, come abbiamo detto questa mattina, le sfide sono complesse, e si possono affrontare solo insieme».

I documenti

Il messaggio dell’Arcivescovo per la Giornata Caritas
Mandato per gli operatori della carità
Il messaggio del Papa per la Giornata mondiale dei poveri
Testo per veglia di preghiera
Materiali per momenti di preghiera e celebrazione
Documento Con i poveri. Per una società più giusta

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