Digimon Story Time Stranger – Recensione

Ottobre 2, 2025 - 12:00
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Digimon Story Time Stranger – Recensione

Digimon Story Time StrangerDigimon Story Time Stranger è uno dei titoli più attesi da parte dei fan del franchise. La saga Digimon Story ha già debuttato anni fa e l'accoglienza da parte della critica fu abbastanza tiepida, evidenziando sia buoni punti di partenza da parte degli sviluppatori che altre criticità, soprattutto dal lato tecnico. Dopo qualche anno i mostri provenienti da Digiworld fanno il loro ritorno per catapultarci nuovamente nel loro mondo con una veste nuova, insieme all'aggiunta di personaggi inediti rispetto ai capitoli precedenti del franchise ma portando con sé anche l'eredità del passato. Bandai e Media Vision non facendone mistero (sin dall'annuncio in effetti) hanno infatti pescato a loro volta anche da ciò che era stato fatto di buono in precedenza per cercare di ridare nuova linfa al progetto grazie a Digimon Story Time Stranger, tentando di mischiare le carte in tavola ed aggiungendo anche nuovi fattori all'interno della trama, non proprio nuovissimi nell'ambito di Digimon ma sempre interessanti da esplorare, come il viaggio nel tempo.

Incursioni fra mondi distanti - Digimon Story Time Stranger Recensione

Time Stranger non è un titolo che si perde in chiacchiere ma ci lancia subito nella mischia: appena avviato il gioco ci si ritrova in una Tokyo già in crisi, dove strani fenomeni, chiamate "Anomalie" pervadono la città da anni e proprio durante l'inizio della narrazione, stanno arrivando al culmine. Questi strani avvenimenti hanno portato addirittura alla costruzione di un vero e proprio muro all'interno della città, dove si sono verificate gran parte di queste anomalie, cercando di limitare l'area di rischio per gli abitanti. Nei panni di un agente dell'ADAMAS, un'unità speciale che ha come scopo proprio quello di indagare sulle anomalie, sarà nostro compito lanciarci subito nell'occhio del ciclone, superando la folla, per scoprire cosa sta accadendo alla più grande metropoli del Giappone. Non ci vorrà molto affinché si venga a scoprire che le "creature elettrofasiche", ossia i Digimon, sono coinvolti in questa storia. Probabilmente coinvolti è anche un termine riduttivo. L'evento anomalo che ha ci ha portato ad indagare verrà conosciuto poi come l'Inferno di Shinjuku e sarà la causa scatenante di tutto ciò che ne conseguirà, mettendo a repentaglio l'esistenza di entrambi i mondi (umano e digitale) e di tutte le fratture che ci staranno in mezzo e in cui ogni tanto ci si dovrà avventurare, viaggiando anche 8 anni nel passato, provando a modificarlo per evitare il disastro di Shinjuku. [caption id="attachment_1107370" align="aligncenter" width="1600"]Digimon Story Time Stranger In Time Stranger verremo catapultati 8 anni nel passato durante il nostro lavoro come Agenti[/caption] Nelle fasi in cui ci si avventurerà all'interno di Iliad (questo il nome del mondo digitale e se ve lo state chiedendo si, useremo il telefono anche da lì) quello che si vedrà è un mondo molto vivo e colorato, lontano dal cyberpunk, dove i Digimon vivono in una società abbastanza strutturata e civilizzata, anche se non mancheranno i dissidenti. In questo capitolo inoltre vi è una certa preponderanza di elementi ispirati alla mitologia greca che farà da argomento preponderante soprattutto nei nomi, la stessa ADAMAS è di ispirazione greca, precisamente dall'Iliade (e tutto improvvisamente torna, eh?). La trama di Digimon Story Time Stranger si dipana lungo molte ore di gioco, dove molte di queste saranno dedicate ai dialoghi e ai combattimenti. Purtroppo la componente esplorativa non è molto ricca, in quanto le mappe dei dungeon sono molto lineari, dove non sarà necessario fare chissà quale sforzo per pulirle da ogni oggetto o materiale utile. Durante l'esplorazione si potrà anche utilizzare il digivice per analizzare i dintorni ed avere qualche indizio, sfruttando anche gli attacchi dei Digimon per aprirsi la via in determinati punti o usarli come attacco preventivo per ingaggiare gli scontri. Sicuramente l'esplorazione non sarà frustrante ma se si cerca qualcosa di articolato sotto quel punto di vista Time Stranger non è il titolo giusto a cui guardare. Tornando alla componente narrativa questa ha sicuramente molto da dire e, intrattenendo per un bel po' di ore, risulta godibile per tutti, mentre ha un piccolo plus per i fan del franchise.

Digievolvi o muori

Come accennato, ci saranno combattimenti a bizzeffe! La squadra di Digimon a disposizione si amplierà molto velocemente durante le prime ore di gioco. Sostanzialmente solo il primo Digimon (da scegliere fra tre) ci sarà assegnato. Gli altri dovranno letteralmente essere creati: bisognerà infatti affrontare i Digimon in battaglia che verranno man mano scansionati in automatico e, una volta che la percentuale avrà superato il 100% si potranno ricreare in squadra. Da qui non resterà che allenarli in maniera da farli digievolvere. Anche il sistema di evoluzioni è molto divertente da seguire e dà molto spazio alla sperimentazione. Per ogni stadio di digievoluzione valgono due regole: è raggiungibile da diversi stadi precedenti e può raggiungere diversi stadi successivi. Quest'ultimi dipenderanno a loro volta da vari fattori fra cui le statistiche del Digimon, l'allineamento a livello di carattere e il livello Agente. Sulle statistiche ovviamente, oltre a combattere e far salire di livello le varie creature digitali, si potrà agire anche tramite degli oggetti speciali, ma la cosa interessante sarà l'indole, il carattere della creatura. Questo infatti sarà casuale quando verrà generato ma potrà cambiare nel corso del tempo, man mano che si parlerà col Digimon in questione. Solo in alcuni momenti sarà possibile interloquire con loro e, a seconda delle loro risposte, la loro indole potrà cambiare. Questo è un risvolto semplice ma interessante nella struttura del gioco, in quanto da la sensazione di instaurare un vero rapporto con le proprie creature, seppur le domande a volta siano molto semplici. [caption id="attachment_1107211" align="aligncenter" width="1920"]Digimon Story Time Stranger Le lotte fra Digimon saranno moltissime[/caption] Si potrà far uso anche della Digifattoria per allenare il proprio roster: "parcheggiandoli" in un secondo mondo digitale (che si potrà personalizzare un minimo) questi si alleneranno lontano dai compagni, cambiando a loro volta personalità anche in funzione di come li sfameremo. Vi sono quindi svariate modalità per addestrare e far crescere il proprio team, in maniera stratificata ma non troppo complessa. A queste andrà aggiunto anche l'albero delle abilità che deriva dai punti Agente. Questi saranno punti che guadagneremo alla fine di ogni piccolo capitolo e che potremo spendere per potenziare dei Digimon di un preciso tipo, a seconda della personalità, oppure saranno altre abilità che il nostro Agente potrà applicare al team. Tutto questo sistema sarà volto, ovviamente, alla battaglia fra Digimon. Durante gli scontri a turni, potremo impartire ad ogni Digimon schierato (per un totale di 3) quale mossa usare. Nello stesso turno, usando un'azione gratuita, si potranno anche usare oggetti o sostituire uno dei Digimon attivi con uno in panchina (per un totale di altri 3). Messa così potrebbe trasparire che gli scontri siano fin troppo semplici ma così non è, soprattutto se si parla dei boss. Durante questi scontri infatti la squadra sarà messa a dura prova in quanto quasi tutti i boss daranno, chi più e chi meno, del filo da torcere. Bisognerà giocare su un sistema di debolezze elementali e sulla tipologia di Digimon (Vaccino, Dati, Virus) per cercare la chiave giusta e portare la sfida a casa. È un sistema ben studiato ed oliato per divertire, anche alla lunga! Unica pecca sono forse le missioni secondarie, che saranno comunque molte, ma semplici, dove spesso si tratterà di effettuare un singolo scontro o racimolare qualche oggetto.

Girotondo, casca il Digimondo

Girare per il mond.. i mondi di Time Stranger è un'esperienza appagante: sono realizzati molto bene, oltre che ben caratterizzati. Girare sia per la Tokyo semi-futuristica di Media Vision che per Iliad ha certamente un suo perché, anche se probabilmente sarebbe stato bello essere un pelo più liberi soprattutto sulla nostra Terra. Spesso potremo muoverci solo attraversando le strisce pedonali (e nemmeno tutte). In questo semi-open world manca anche un po' di vita: le missioni secondarie non saranno molto articolate e, oltre che girare per trovare qualche scrigno o oggetto disseminato qua e là, non ci sarà motivo per esplorare se non giocare a un TCG molto, ma molto basilare (un altro modo per collezionare Digimon, insomma). [caption id="attachment_1107448" align="aligncenter" width="1600"]Digimon Story Time Stranger Potremo scegliere fra due personaggi[/caption] Tokyo sarà viva e fervida, anche se le persone che la popoleranno a volte saranno letteralmente dei senza volto ma dialogheranno comunque spesso fra loro. Iliad invece è più dettagliata sotto questo punto di vista e i Digimon saranno letteralmente una miriade! Graficamente il titolo ha un suo stile ma purtroppo abbiamo notato qualche sporadico calo di frame, non netto, ma comunque percepibile. Il doppiaggio risulta godibile, anche se non si è ben capito perché il personaggio principale sia totalmente senza voce. A questo va aggiunto anche che, soprattutto nelle prime fasi di gioco, non vi è una colonna sonora all'altezza: le tracce inizialmente non sono letteralmente presenti mentre dopo subentrano ma non sono comunque all'altezza, resteranno solamente a fare da sfondo a ciò che succede.

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