Elezioni toscane, tra i candidati c’è chi dice sì alla “task force permanente” proposta dagli ambientalisti

"Questa è la legislatura che ci porterà al 2030, e al 2030 la storia ci giudicherà, lasciatecelo dire così, in maniera un po' altisonante. E se nel 2030 non avremo centrato gli obiettivi della decarbonizzazione, questo sarà per tutti un peso morale non da poco sulla coscienza. E nemmeno si potrà dire mal comune mezzo gaudio, perché in realtà moltissimi Paesi europei, e anche diverse regioni italiane, gli obiettivi li raggiungeranno, e allora la Toscana sarà davvero in pessima compagnia, insieme a coloro che non hanno fatto il loro dovere verso il nostro comune futuro".
Questa, parola più parola meno, è una delle tante frasi forti risuonate sabato scorso al circolo Arci di Peretola a Firenze, in occasione dell'iniziativa "Dove è finita la transizione ecologica?", che ha visto confrontarsi tredici autorevoli associazioni ecologiste con le forze politiche candidate alle elezioni regionali 2025.
Erano presenti Toscana rossa, Alleanza Verdi Sinistra, Pd, M5S, Lista per Giani presidente. Le associazioni erano Legambiente, Ecolobby, Progetto Firenze, Wwf, Extinction Rebellion Firenze, Fridays for Future, Pro-Cer, Energiaperlitalia, Isde, Transistor, Rinascimento Green, Ecofuturo, Cittadini per l'Italia Rinnovabile.
L'iniziativa, davanti ad una sala piena, ha messo di fronte la politica, a suon di dati scientifici e considerazioni stringenti, ad una realtà molto diversa dai racconti e dagli auto-racconti consolatori ed edulcorati sulla transizione rinnovabile: rimboscare le città e le aree periurbane per migliorare la vivibilità e difendere la biodiversità, aiutare sul serio le comunità energetiche che ancora sono osteggiate nei fatti più di quanto possa apparire dalla propaganda politica, svoltare culturalmente sul fotovoltaico a terra e l'agrivoltaico, puntare massicciamente sul grande eolico, senza paure, depavimentare le città e il territorio, di conseguenza rinunciare alla nuova pista di Peretola, che va a sovrapporsi ad aree già alluvionate in questi anni, finire la tramvia e rendere gratuito il trasporto pubblico, senza prendere iniziative in controtendenza come nuovi parcheggi attrattori di traffico privato in centro, fare una forte politica di educazione all'alimentazione.
Ma la prima richiesta è stata quella di lavorare insieme. Di non chiudersi nel palazzo e di costituire una task force, un gruppo di lavoro permanente, per monitorare lo stato dell'arte, fare formazione e sensibilizzazione, accompagnare gli enti locali a non aver paura delle energie pulite, ma anzi farne un elemento di sviluppo ed opportunità.
La politica ha risposto dicendosi sostanzialmente d'accordo (essendo in campagna elettorale, non ci aspettavamo diversamente), in particolare all'idea della task force permanente, con varie sottolineature.
Per Alleanza Verdi Sinistra, Lorenzo Falchi si è soffermato sull'idea di mettere in campo le aziende partecipate, in modo che i vantaggi economici degli impianti siano pubblici, mentre Clelia Li Vigni ha sottolineato l'importanza delle mobilità gratuita e pubblica e di limitare l'uso dei Suv.
Per Toscana Rossa Fulvio Cervini ha concordato che l'eolico debba godere di una via privilegiata, e posto l'accento sulla difesa e l'incremento del patrimonio boschivo e la contrarietà alla pista parallela a Peretola, mentre Lorenzo Palandri propone di ragionare in termini di reindustrializzazione del territorio e di costruzione di filiere di produzione locale (come proposto dalla Gkn).
Per il Movimento Cinque stelle Luca Rossi Romanelli ha rilevato carenza di pianificazione pubblica e limiti legislativi nei pregiudizi a priori su eolico e agrivoltaico, e apprezzato il legame tra conversione ecologica e pace.
Marcello Gusso segretario Pd (i candidati non hanno fatto in tempo a parlare) ha chiesto più coraggio e atteggiamento positivo dagli amministratori locali, e ha ammonito che sarà comunque inevitabile il ricorso al nucleare, che sarà tanto maggiore quanto meno coraggio avremo sulle rinnovabili.
Il candidato della Lista Giani Francesco Merlo si è detto d'accordo con la necessità di realizzare gli impianti, ma ha rilevato la necessità di informazione e sensibilizzazione preventiva per i territori.
Se son rose fioriranno. Ma c'è bisogno che fioriscano alla svelta, perché intanto in questi giorni e in queste settimane sono scoppiate nuove rivolte di sindaci e amministratori locali contro progetti di agrovoltaico avanzato e di eolico, a Pisa e a Siena, con anche un'interrogazione parlamentare. Non vorremmo che le promesse delle forze politiche durassero, come spesso accade, lo spazio di un convegno.
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