Expo Osaka, Vattani al quotidiano Yomiuri: “Padiglione Italia stupisce il pubblico giapponese”

Il Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka, con il suo tesoro di inestimabili opere d’arte originali che lo hanno reso la meta più ambita dell’Esposizione universale, punta a stupire i visitatori giapponesi e internazionali tornando a valorizzare il contatto con il reale in una società sempre più incentrata sulle esperienze virtuali. Lo ha detto l’ambasciatore Mario Vattani, commissario generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, in una intervista concessa al primo quotidiano del Giappone, “Yomiuri Shimbun”, in prossimità del “giro di boa” del 13 luglio, che segnerà la conclusione dei primi tre mesi del grande evento.
“I giapponesi conoscono bene l’Italia, e comprendono se quanto portiamo qui richieda o meno uno sforzo. Appena assunto l’incarico di commissario generale, ho chiesto al ministro della Cultura di permettere l’esposizione (a Osaka) dell’Atlante Farnese”, ha spiegato Vattani, riferendosi alla celebre scultura di epoca ellenistica, risalente al II Secolo d.C., posta al centro dell’area espositiva del Padiglione Italia. “La nostra intenzione era di portare qui molte opere d’arte preziose, e realizzare un padiglione che potesse sorprendere i giapponesi”.
In un Expo che si propone di progettare la società del futuro, molti padiglioni ed esposizioni sono dominati dall’intelligenza artificiale e dalla tecnologia digitale. Il Padiglione Italia, che pure racconta con efficacia la capacità di innovare del nostro Paese, ha deciso invece di puntare sul valore del contatto con la realtà e con le sue espressioni fisiche. Il focus sull’arte, ma anche sul saper fare, l’artigianato, le eccellenze industriali, lo sport, le arti performative e tutto ciò che il Sistema Italia sa esprimere di tangibile, risponde alla visione ben espressa dal tema del padiglione: “L’arte rigenera la vita”.
“Lo sviluppo dell’Ia e delle tecnologie digitali è importante, ma dobbiamo anche dedicare energia alle cose reali. In Italia, nei settori della moda e dell’automobile, la carenza di giovani che proseguano queste attività è un problema. Per il futuro dell’Italia e del Giappone, che tengono alla ‘qualità’, servono persone capaci di creare oggetti di grande pregio. Volevamo trasmettere all’Expo l’importanza dell’orgoglio per ciò che si costruisce con le mani”, ha spiegato Vattani nel corso dell’intervista.
Oltre all’Atlante Farnese, il Padiglione Italia ospita altre opere di valore inestimabile, come la Deposizione del Caravaggio, capolavoro pittorico del XVII secolo che domina lo spazio del Padiglione riservato alla Santa Sede; e ancora, parte dell’originale Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, il “Cristo Risorto” di Michelangelo, portato a Osaka dalla Regione Lazio, e altre opere esposte dalle regioni italiane, che sono protagoniste con le loro eccellenze al Padiglione Italia tramite settimane loro dedicate. Proprio in questi giorni, ad esempio, la Regione Molise ha portato in dote al padiglione la Venere di Venafro. Il successo del Padiglione Italia, testimoniato dalle lunghe file di visitatori che ogni giorno attendono per ore di poterne ammirare i contenuti, è frutto non solo di un lungo e accurato lavoro preparatorio, ma anche di uno sforzo quotidiano, e del costante monitoraggio del riscontro che il fitto programma e i contenuti d’eccezione del padiglione hanno presso il grande pubblico giapponese. “Osservo spesso i profili sociali dei giapponesi per capire come viene accolto il padiglione Italia. Ho trovato molti post che spiegano nei dettagli le opere esposte, e questo mi ha sorpreso. La cosa che mi ha reso più felice è stata leggere commenti come: ‘Vale la pena aspettare anche a lungo per visitarlo’. Sono parole di cui sono grato”.
Il legame tra Italia e Giappone, ha precisato l’ambasciatore, è uno degli elementi alla base dell’impegno che l’Italia ha profuso nella sua partecipazione all’Expo. “Il Giappone è un Paese importante. Non si tratta solo di relazioni commerciali o diplomatiche, ma c’è un legame profondo che ci attira reciprocamente. Se il Giappone ospita un Expo, l’Italia deve contribuire al suo successo. All’Expo di Milano del 2015, il Giappone realizzò un padiglione bellissimo. È anche un modo per restituire quel gesto”. Vattani ha sottolineato che quello in corso a Osaka “è il primo Expo dopo la pandemia di Covid-19, e il fatto che persone da tutto il mondo possano di nuovo incontrarsi e parlare è meraviglioso. La situazione internazionale è instabile, la tensione è in aumento e sono in corso conflitti. Proprio per questo, è importante costruire qualcosa insieme. L’Expo non è un evento concepito per fermare la guerra, ma è un luogo che insegna che la cooperazione globale è possibile”.
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