Fauna selvatica, in Liguria oltre il 6% degli animali è vittima di cani e gatti

Genova. La Liguria diventa un laboratorio per l’osservazione delle interazioni tra cani, gatti e fauna selvatica: i dati forniti dall’Enpa dimostrano che sono spesso proprio i nostri animali domestici a mettere a rischio gli ecosistemi, predando uccelli e altri animali che finiscono poi al Cras di Campomorone, nella migliore delle ipotesi, per essere curati.
La Liguria laboratorio di studio per la fauna selvatica
Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Conservation analizza proprio questo fenomeno, prendendo in considerazione dieci anni di ricoveri (2015–2024) nel centro di recupero di fauna selvatica dell’entroterra genovese, che copre l’intera Liguria e parte del Basso Piemonte.
In un decennio la struttura ha registrato 15.352 ricoveri di selvatici, di cui 954 sono stati accolti per ferite o lesioni riconducibili in modo certo ad attacchi di gatti o cani, randagi o domestici.
Predatori inconsapevoli: i numeri della “strage silenziosa”
Se in termini percentuali le vittime dirette di predazione da animali domestici rappresentano “solo” il 6,2% del totale, i ricercatori sottolineano però un fatto inquietante, visto che si tratta solo della punta dell’iceberg e che il sommerso è enorme. La predazione, infatti, spesso non viene rilevata o l’animale non viene soccorso in tempo.
Le vittime più frequenti sono il merlo (Turdus merula), con 196 ricoveri, la tortora dal collare (Streptopelia decaocto) con 145, e il riccio (Erinaceus europaeus) con 52 casi. I gatti sono responsabili di quasi l’85% degli attacchi accertati, prediligendo prede agili e piccole come uccelli, pipistrelli e rettili, un dato che è in realtà stato confermato già da molte altre realtà: l’Australia, tanto per fare un esempio, ha preso provvedimenti concreti dichiarando guerra ai felini selvatici, responsabili della morte di migliaia di esemplari di specie autoctone.
Il cane si concentra invece su mammiferi di taglia maggiore o su attacchi più diretti, spesso coinvolgendo cuccioli e giovani (il 59,7% delle vittime di cani sono infatti esemplari giovani, molto più vulnerabili).
I consigli per proteggere la fauna selvatica
Un altro dato preoccupante è che la mortalità è altissima in caso di attacco da parte di cani o gatti: ben il 75,8% degli animali accolti al Cras sono morti perché predati. Da qui l’appello da parte dell’Enpa, che chiede maggiore attenzione ai padroni per evitare questa “strage” silenziosa.
Tra le richieste c’è quella di tenere il gatto in casa, specialmente nelle ore notturne e nelle stagioni riproduttive della fauna, o comunque di valutare un recinto esterno sicuro. Per i cani c’è invece l’appello a usare sempre il guinzaglio nelle aree naturali e urbane, come previsto dalla legge, e di prestare particolare attenzione affinché non possa inseguire o attaccare animali selvatici, soprattutto nelle zone di pascolo o nidificazione.
“Solo con una maggiore consapevolezza e l’adozione di politiche educative mirate potremo proteggere la fragilità degli ecosistemi e garantire la salute e la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi – sottolineano da Enpa – La vita selvatica è un patrimonio di tutti: difendiamola, a partire dalla gestione responsabile dei nostri affetti domestici”.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




