Garlasco, parla l’ex maresciallo Giuseppe Spoto: “Non ho mai preso soldi dalla famiglia Sempio”

“Non ho mai preso soldi dalla famiglia Sempio: non avrei mai venduto il mio onore e la mia divisa per nulla al mondo”. Così Giuseppe Spoto, ex maresciallo dei carabinieri, intervistato a Quarto Grado, commenta la perquisizione subita venerdì scorso nella sua abitazione nell’ambito dell’inchiesta sull’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, collegata al caso Garlasco. Spoto sottolinea di non essere indagato e definisce l’episodio “uno shock”: otto uomini alle sette del mattino hanno sequestrato cellulare, computer e un’agenda, strumenti che avrebbe consegnato volontariamente su richiesta. Spoto ricorda la telefonata con Andrea Sempio del febbraio 2017: “Chiamai solo per rassicurarmi che rimanesse a Montebello della Battaglia, al lavoro all’Iper. Non c’era nessun secondo fine”.
Nel corso delle indagini, all’ex procuratore Venditti è contestato di aver preso denaro per archiviare accuse contro il figlio Sempio. Una frase intercettata, “dobbiamo pagare quei signori lì…”, secondo l’accusa lo incriminerebbe, ma Spoto precisa: si riferiva agli avvocati, non a lui. “Ho fatto 40 anni nell’Arma, sono figlio di carabinieri e ho una coscienza cristallina”, ribadisce, difendendo la propria condotta. Durante la trasmissione è stato mostrato uno scontrino della famiglia Sempio del 14 agosto 2007, vicino alla libreria di Vigevano, un dettaglio che potrebbe ridimensionare le polemiche sul primo scontrino conservato dalla madre di Andrea Sempio il giorno dell’omicidio di Chiara Poggi.
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