Giappone, test riuscito per la prima bobina a fusione nucleare: energia pulita più vicina
Nel laboratorio dell’Istituto Nazionale per la Scienza della Fusione (NIFS) in Giappone, la startup giapponese Helical Fusion ha annunciato di aver completato con successo il primo test al mondo di una bobina superconduttrice ad alta temperatura (HTS) di scala commerciale, capace di mantenere un flusso di corrente stabile in condizioni simili a quelle di un reattore a fusione. È un passo concreto verso quella che molti definiscono “energia infinita”, una fonte potenzialmente inesauribile e priva di emissioni di carbonio.
Durante la prova, condotta a 15 kelvin (-258 °C) sotto un campo magnetico di 7 tesla, la bobina ha mantenuto una corrente stabile di 40 kA. Per gli scienziati di Helical Fusion, guidati dal CEO Takaya Taguchi, si tratta di una dimostrazione che il Giappone potrebbe diventare uno dei primi Paesi a realizzare una centrale a fusione operativa. Il test, infatti, ha replicato in laboratorio il comportamento magnetico necessario per confinare il plasma, cioè la sostanza incandescente in cui avviene la fusione degli atomi.
L’azienda, fondata nel 2021, si basa sulla tecnologia “stellator elicoidale” sviluppata proprio dal NIFS. A differenza di altri modelli, come il tokamak, questa configurazione non necessita di una corrente esterna per mantenere il plasma confinato, e potrebbe quindi garantire un funzionamento continuo e più stabile. Helical Fusion è l’unica erede industriale di questa linea di ricerca e punta a costruire, entro i primi anni 2030, la prima centrale commerciale a fusione al mondo.
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