Hotel Barcelona recensione


Hotel Barcelona è un'esperienza surreale e viscerale, un incubo in 2.5D che trae linfa vitale dall'estetica slasher anni '80 e dall'eccentricità dei suoi creatori. La direzione e la scrittura del gioco sono affidate a Hidetaka “Swery” Suehiro, una delle figure più eccentriche e "autoriali" del game design giapponese moderno.
Il suo stile distintivo si basa sulla fusione di horror, mistero e la banalità della vita quotidiana, senza paura di inserire momenti surreali, comici o persino imbarazzanti in contesti drammatici. I suoi giochi, pur presentando sistemi tecnicamente imperfetti, riescono a compensare con un'atmosfera unica, personaggi indimenticabili e idee originali.
Swery ha lavorato per SNK e Access Games, dove ha ottenuto il riconoscimento internazionale con titoli come Deadly Premonition (2010), dopodiché ha fondato lo studio indipendente White Owls Inc. a Osaka nel 2016. Le sue opere sono permeate da una forte impronta autoriale, combinando mistero, spiritualità e black humor, con evidenti influenze dal cinema di David Lynch, dall'horror e dal genere noir.
L'idea per il progetto è emersa durante una sessione di brainstorming con il folle Suda51: è proprio quest'ultimo ad aver rivendicato la paternità dell'idea, pur non avendo partecipato in alcun modo allo sviluppo vero e proprio. Il risultato è un'opera di puro e controllato caos, un'amalgama di orrore, umorismo nero e violenza gratuita che, pur nella sua imperfezione, si fonde in un'esperienza sorprendentemente coesa. Questo non è un gioco per i deboli di cuore o per chi cerca la perfezione tecnica, ma per coloro che amano il bizzarro e il brutale ed una cosa talmente trash da fare il giro e diventare bella. Un Soggiorno all'Inferno, l'anarchia in salsa Swery.
Benvenuti all'Hotel Barcelona e buon soggiorno!
La storia ci presenta Justine, un'agente federale alle prime armi, che si ritrova prigioniera in un luogo tanto lussuoso quanto letale: l'Hotel Barcelona. La sua odissea inizia mentre è alla guida, scortando un ufficiale extragiudiziale noto come "Mad Fury", un esperto assassino incaricato di eliminare i serial killer che infestano l'albergo. In seguito a un misterioso incidente d'auto che lascia Mad Fury morto, la protagonista è costretta a prenderne il posto. A complicare il suo già precario stato mentale, scopre, al suo risveglio, di condividere il suo corpo con il "Dr. Carnival", un'antica e devastante entità psicopatica. L'hotel stesso è un personaggio a sé stante: un labirinto infestato da entità maligne, popolato da serial killer e da una strega che ha eretto una barriera magica, impedendo a chiunque di fuggire. La trama, pur non essendo rivoluzionaria, si distingue per la sua narrazione sopra le righe. I dialoghi surreali e i ritratti dei personaggi, dal barista collezionista di orecchie al Dr. Carnival stesso, creano un'atmosfera folle e irresistibile. I personaggi non sono solo un contorno, ma il vero cuore pulsante dell'esperienza, folli ma profondamente affascinanti. "Hotel Barcelona" è un roguelite a scorrimento orizzontale dove l'obiettivo è avanzare affrontando numerosi serial killer, ognuno a capo di un livello a tema horror. Il gameplay è brutale e rapido. La violenza non è solo un elemento grafico, ma una meccanica centrale: il sangue versato si accumula uccidendo, ma si asciuga rapidamente, costringendo il giocatore a un'azione rapida e offensiva. Una volta accumulata una quantità sufficiente di sangue, è possibile risvegliare il Dr. Carnival per scatenare un attacco speciale devastante. Sebbene il gioco premi l'aggressività, non mancano opzioni difensive, come la parata e persino un parry ben assestato.
Drain the blood
Il sistema di combattimento offre due tipi di attacchi, leggero e pesante, che possono essere combinati per eseguire un accettabile numero di combo. Le combinazioni però, sembrano essere tutte simili tra loro, senza offrire un reale vantaggio strategico a seconda della situazione. La varietà arriva invece dalle armi, che si dividono in due categorie principali: da mischia (asce, seghe circolari e coltelli) e da lancio (pistole, fucili, lanciafiamme e bombe), ciascuna con un proprio impatto sul gameplay. A rendere il tutto ancora più imprevedibile, un sistema di potenziamento ulteriore influenza le prestazioni di alcune armi, che ottengono effetti aggiuntivi a seconda del meteo. La progressione è pensata per premiare la costanza: la difficoltà è solo una questione di tempo, poiché ogni tentativo semplifica il precedente grazie a potenziamenti permanenti che rendono le successive run più gestibili ed ai fantasmi.Per chi cerca una sfida su misura, sono disponibili diversi livelli di difficoltà selezionabili per ogni singola run ed è possibile inserire dei modificatori che aumentano il bottino ma rendono più difficile il livello. Il gioco ha una direzione artistica estremamente stilizzata, che mescola colori vivaci con un'atmosfera macabra, omaggiando l'horror cinematografico e gli slasher degli anni '80. Sebbene le ambientazioni non brillino per ispirazione, lo stile sopra le righe compensa parzialmente, creando un'identità visiva unica. I boss, in particolare, sono un'ode al genere horror, con citazioni che spaziano da classici come Alien e Non aprite quella porta fino a icone più recenti come The Ring e Il silenzio degli Innocenti. Il tutto è arricchito da omaggi inaspettati, persino al di fuori del genere, come le influenze visibili in Star Wars. A dare un tocco di follia in più, ci sono delle cutscene folli e psichedeliche che sembrano un mix tra The Wall e Mind Game.
Hotel Barcelona: conclusione
Purtroppo, una serie di imperdonabili approssimazioni tecniche compromettono seriamente l'esperienza di questo gioco. Il gameplay poco reattivo e le collisioni imprecise, che permettono persino di colpire i nemici attraverso i muri, annullano gran parte del potenziale del titolo. È un vero peccato, perché a livello di atmosfera e stile avrebbe molto da offrire e un fascino particolare che non riesce a esprimere a causa di queste gravi lacune. Nonostante queste criticità, sono convinto che il gioco avrà il suo seguito e non me la sento di condannarlo completamente. Tuttavia, se si analizza il gameplay puro, persino la saga di The Dishwasher, che presto festeggerà la maggiore età, rimane un punto di riferimento in termini di fluidità e precisione. Questo confronto dimostra quanto il titolo attuale sia arretrato su un aspetto fondamentale. Non menzionerò titoli come Dead Cells e Rogue Legacy 2, non per dimenticanza, ma perché appartengono a un'altra categoria. Qualsiasi confronto con il titolo in esame sarebbe non solo inappropriato, ma anche un'offesa al loro impeccabile design.L'articolo Hotel Barcelona recensione proviene da GameSource.
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