Hyrule Warriors: L’era dell’esilio Recensione

Novembre 4, 2025 - 16:00
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Hyrule Warriors: L’era dell’esilio Recensione

hyrule warriors l'era dell'esilio recensioneHyrule Warriors: L'era dell'esilio esce in un anno di grandi sorprese su tutti i fronti: giochi incredibili, nuove console ed esclusive che diventano multipiattaforma. Con l’arrivo di Switch 2 le aspettative erano molto alte e anche di fronte a un lancio non proprio entusiasmante per via della questione prezzi, la lineup annuale di Nintendo si conferma solida. L’ultimo arrivato, sviluppato in collaborazione con Koei Tecmo, non può che esserne una conferma. Hyrule Warriors: L’era dell’esilio prende la side story di Zelda che si ritrova nel passato subito dopo l’inizio di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom e si pone l’obiettivo di narrare la guerra dell’esilio in cui il dominio di Ganondorf verrà fermato, vedremo più avanti se ci è riuscito in modo convincente.

L'Hyrule del passato e la sua storia

Partiamo subito dal punto che mi ha convinto di meno e su cui riponevo più aspettative: la trama di Hyrule Warriors: L’era dell’esilio è estremamente basilare. Un peccato visto il grande potenziale di poter esplorare il passato di Hyrule, ma non ci sono grandi sorprese (chi conosce la saga non troverà svolte imprevedibili). La narrazione, è stato confermato, è canonica ed è divisa in 6 capitoli. Zelda viene catapultata in un passato in cui il regno di Hyrule è stato appena fondato dal re Raul e dalla regina Soniah. Questi la accolgono e insieme cercheranno un modo per farla tornare nel suo tempo, chiedendo anche l'aiuto di Mineru (sorella di Raul). La principessa Zelda si ritroverà a vivere in prima persona i primi scontri del regno, che verrà attaccato dalle Gerudo guidate dall’unico Maschio della tribù: Ganondorf, che affamato di potere si impossesserà di una pietra segreta Zonau che gli donerà un potere spaventoso. Successivamente alcune Gerudo si renderanno conto dell’errore commesso seguendo il loro patriarca Ganondorf e si alleeranno con Hyrule. Vengono parallelamente introdotti altri personaggi, un Korogu di nome Calamo che risveglierà accidentalmente mentre si trovava nel sottosuolo un golem, alimentandolo con un oggetto misterioso, la cui natura si scopre solo giocando. Il golem diventerà un alleato del regno di Hyrule e lotterà al fianco di Raul, Zelda, Mineru e dei saggi che recluteremo con l’avanzare delle missioni. https://www.youtube.com/watch?v=1xHxuMBa0FE La storia viene raccontata con alcune cutscene e con scene narrate, ovviamente doppiate anche in italiano. L’ambientazione e i personaggi introdotti sono estremamente coerenti con la saga, in particolare questi ultimi sono interessanti e sufficientemente caratterizzati. Koei Tecmo ha svolto un eccezionale lavoro artistico riprendendo perfettamente l’atmosfera di Breath of the Wild e Tears of the Kingdom. [caption id="attachment_1110560" align="aligncenter" width="1280"]hyrule warrior l'era dell'esilio - raul e soniah Hyrule Warriors: L'era dell'esilio - Il re Raul e la regina Soniah[/caption]

Lottare per salvare il regno di Hyrule

Il gioco è fedele alla formula musou: ci troviamo a dover combattere continuamente contro orde di nemici, e vengono anche introdotte delle missioni in volo che provano a smorzare l’eccessiva ripetitività, non riuscendoci però del tutto. Proprio come in Tears of the Kingdom, anche qui ci destreggiamo tra cielo, terra e sottosuolo. Ogni personaggio ha uno stile di combattimento unico e questo ci permette di sperimentare oltre a rendere divertente ogni lotta. [caption id="attachment_1110562" align="aligncenter" width="1280"]hyrule warriors l'era dell'esilio - missione in volo Hyrule Warriors: L'era dell'esilio - sezione in volo[/caption] Esistono poi elementi strategici, dato che all’inizio di ogni battaglia c'è la possibilità di utilizzare quelli che vengono chiamati “effetti del campo”: utilizzando il materiale raccolto durante l’avventura possiamo aumentare le statistiche di velocità di movimento, esperienza guadagnata e riempimento della barra della mossa speciale. Tuttavia questi effetti rimarranno solo durante la battaglia, poi andranno riformulati ad ogni avvio missione. Vengono introdotti anche i congegni Zonau con le debolezze elementari, ad esempio con un Idrante potremo causare più danni ad un nemico debole all’acqua. Tolta l'inefficacia di una telecamera che, dovendo sempre fissare un obbiettivo in automatico, a volte risulta fastidisiosa, sono particolarmente riusciti gli “Attacchi sincro”. In battaglia, caricando la barra di questo attacco, potremo allearci con un compagno a scelta e fare una mossa che cambia in base ai personaggi utilizzati, opzione che aggiunge una bella varietà e aggiunge un elemento di genuina curiosità nel voler vedere che mossa viene fatta con questa o quella particolare coppia di personaggi. Proprio come in Hyrule Warriors: L’era della calamità ci sono elementi RPG: il livellamento dei personaggi, il miglioramento di armi in armeria e un poco riuscito “albero delle abilità” - che non è un vero e proprio albero poiché i potenziamenti da sbloccare sono disseminati nella mappa creando un senso di confusione e poca chiarezza, quasi messi lì come per riempire la mappa. [caption id="attachment_1110559" align="aligncenter" width="1200"]Hyrule Warriors: l'era dell'esilio - attacco sincro Hyrule Warriors: l'era dell'esilio - Zelda e Raul fanno un attacco sincro[/caption]

Hyrule Warriors splende come non mai su Switch 2

Come già accennato prima, sul fronte visivo e artistico ci sono pochi dubbi: i modelli, le animazioni e le texture sono di ottima qualità. Dal punto di vista tecnico siamo molto avanti rispetto a Hyrule Warriors: L’era della calamità che sulla prima Switch soffriva di alcuni cali di frame rate; grazie a Nintendo Switch 2 la risoluzione e il frame rate del nuovo musou sono alti, sia che voi giochiate in portatile, sia che preferiate la modalità docked, e il gioco procede a 60fps granitici per tutta la durata dell’avventura. I nemici sono curati esteticamente ma molto spesso si ripetono, invece sono davvero poche le boss fight memorabili. La colonna sonora riprende pienamente i caratteri di Tears of the Kingdom e della saga di Zelda facendoli suoi. [caption id="attachment_1110561" align="aligncenter" width="1280"]hyrule warriors l'era dell'esilio - zelda esplora il passato Hyrule Warriors: L'era dell'esilio è pulitissimo su Switch 2[/caption]

Quanto dura l'avventura?

Per completare la campagna principale servono circa 15-20 ore, con la possibilità di superare abbondantemente questa soglia dedicandosi alle missioni secondarie e ai contenuti opzionali.

Il livellamento certo spinge a continuare a giocare ma non è un titolo su cui si riesce a giocare per molte ore di fila: in generale i musou, almeno dal mio punto di vista, sono belli giocati a piccole dosi poiché giocando troppo tempo di fila si rischia di raggiungere un punto di saturazione per via dell’eccessiva ripetitività, caratteristica propria del genere e quindi non classificabile come un vero e proprio "difetto".

Inoltre, come accennato prima, in questo titolo vengono aggiunte delle missioni in volo, ma esse dal punto di vista del gameplay mancano un po’ di dinamicità. Essendo queste "variazioni" missioni piuttosto brevi, è possibile che questo fattore non pesi particolarmente, ad una fetta di utenza. [caption id="attachment_1110563" align="aligncenter" width="1280"]hyrule warriors l'era dell'esilio - i saggi Hyrule Warriors: L'era dell'esilio - Zelda, Raul, Mineru e i saggi[/caption] In conclusione Hyrule Warriors: L’era dell’esilio si conferma un ottimo titolo ma privo di innovazioni degne di nota, se avete apprezzato l’era della calamità apprezzerete anche questo titolo. Se al contrario il musou ispirato alla storia cent’anni prima di Breath of the Wild non vi aveva convinti difficilmente questo potrà farvi cambiare idea. Pur mantenendo intatta l’anima frenetica dei musou e un comparto tecnico all’altezza grazie a Switch 2, il gioco non riesce a sfruttare appieno il potenziale narrativo legato al passato di Hyrule. La trama è più una cornice delle battaglie che un motore vero e proprio, mentre il gameplay, arricchito da novità estremamente interessanti come gli attacchi sincro, resta fedele ai limiti del genere.

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