I porti italiani affidati a politici di seconda fila

Annalisa Tardino è stata nominata nuovo commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del mare di Sicilia occidentale. A nominarla è stato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che l’ha indicata niente di meno quale “successore di Pasqualino Monti”. La candidata della Lega originaria della profonda “padania” licatese, avvocato giuslavorista ed esperta di bioetica, non rieletta al Parlamento europeo, è diventata, per scelta monocratica del ministro, commissaria straordinaria per un’Adsp di grande rilievo. Le aree portuali sottoposte alla giurisdizione della neo commissaria sono infatti di primo spessore: Palermo, Trapani, Porto Empedocle, Termini Imerese, ai quali vanno aggiunti i porti di Licata e Gela.
Com’era prevedibile, questa nomina ha subito innescato la dura reazione da parte della Regione Siciliana che ha già dichiarato di voler reagire, sia sotto il profilo politico che su quello legale: infatti, Palazzo d’Orléans ha già annunciato l’intenzione di impugnare la decisione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per richiedere la sospensione cautelare del provvedimento innanzi al Tribunale amministrativo regionale (Tar Sicilia).
Il Governo regionale, infatti, ha annunciato di voler procedere impugnando il provvedimento di nomina con l’intendimento di bloccare, almeno temporaneamente, l’insediamento della neo-commissaria, contestando sia la legittimità del provvedimento, sia la carenza di requisiti della neonominata commissaria. Non possiamo tralasciare di considerare questa presa di posizione della Regione come netto e duro segnale di contrapposizione istituzionale rispetto alla scelta operata dal Governo centrale, eludendo la norma cogente che prevede il concerto coi Presidenti di regione.
Per voler essere quanto più chiara possibile, la presidenza della Regione ha voluto precisare che “la decisione è motivata da due profili di illegittimità evidenti: da un lato la totale assenza di concertazione con la Regione siciliana, in violazione delle norme che prevedono espressamente una preventiva intesa tra le parti e, dall’altro, la mancanza dei requisiti soggettivi richiesti dalla normativa per l’assunzione dell’incarico, anche per il ruolo di commissario straordinario, che impongono una comprovata e specifica esperienza nel settore”.
Sono motivazioni importanti che non si possono scrollare con una semplice alzata di spalle, come hanno invece fatto, con eccessiva fretta e forse superficiale valutazione politica, da Piazza della Croce Rossa (sede del ministero) che in una nota asserisce: “la nomina dell’avvocato Annalisa Tardino a commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale risponde a tutti i requisiti come accaduto positivamente in tutte le altre Regioni d’Italia. Già mercoledì l’avvocato Tardino sarà in ufficio al lavoro: alle polemiche preferiamo i fatti”. Una risposta che in Sicilia non apprezzeranno.
Qual è la tua reazione?






