Il segreto del successo di Mamdani è non aver paura di perdere

L’inevitabile fioritura di mille tentativi di interpretazione, importazione e imitazione del fenomeno Mamdani sui giornali italiani mi porta a pensare che il problema di fondo, in questo genere di dibattiti, stia nel manico. E cioè proprio nella disperata ricerca della «ricetta per vincere».
La mia impressione è infatti che Zohran Mamdani abbia avuto l’incredibile successo che ha avuto, sin dalle primarie, pur partendo da sfavorito che più sfavorito non si poteva, proprio perché non ha cercato di fare niente del genere, perché non si è chiesto quale fosse «la ricetta per vincere», perché non è andato a cercare su internet cosa dicessero e facessero i candidati vincenti fino a quel momento.
È una lezione che vale per i tanti aspiranti Mamdani italiani, che peraltro non hanno un quinto del suo carisma, ma anche per i centristi del partito democratico americano e il loro recente documento («Deciding to win»). In poche parole, la soluzione non è «decidere di vincere», ma semmai, al contrario, essere disposti a perdere, pur di portare avanti la propria battaglia. Un concetto difficile da spiegare a un circuito di politici, giornalisti e militanti in cui da anni ci si domanda solo quale sia «la ricetta per vincere», dando quindi per scontato che idee, progetti e principi siano semplici mezzi, intercambiabili, per ottenere quel risultato, l’unico che davvero li interessa. Il più delle volte senza nemmeno riuscire raggiungerlo. E sapete perché? Perché si vede.
Leggi anche l’articolo di Stefano Menichini su questo tema.
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