Investire nell’istruzione fa aumentare la competitività dell’Ue: possibile crescita del Pil del 10%

Si dice ultimamente sempre più di frequente che l’Europa sta scivolando verso una posizione di crescente debolezza rispetto a Stati Uniti e Cina. Ma c’è un modo per invertire la tendenza e consentire all’Unione europea di conquistare nuovi spazi di competitività a livello globale. Quale? Investire nell’istruzione. È quanto emerge da stime recenti messe a punto a livello comunitario. Stime che indicano che se entro il 2030 un maggior numero di persone disponesse di livelli sufficienti di competenze di base, il Pil dei paesi europei potrebbe aumentare tra l'8% e il 10% rispetto alle proiezioni attuali. Non solo: le persone con un livello di istruzione più elevato tendono a guadagnare di più. Quanto? In Europa, spiegano da Bruxelles, un solo anno di istruzione supplementare può aumentare il reddito di una persona del 7%.
Tutto ciò emerge dalla nuova relazione della Commissione europea dal titolo "Investire nell'istruzione 2025", che evidenzia i molteplici benefici economici e sociali che derivano nel tempo da un’accurata opera di finanziamenti dedicati alla formazione. L’indagine parte dagli ultimi dati del 2023, che rivelano i primi segnali di ripresa degli investimenti pubblici nell'istruzione in tutta l'Ue dopo la perturbazione della pandemia di COVID-19. In totale, in quell’anno, i paesi dell'Ue hanno speso 806 miliardi di euro per l'istruzione. La spesa nazionale ha raggiunto in media il 9,6% della spesa pubblica totale e il 4,7% del prodotto interno lordo (Pil), con variazioni tra gli Stati membri.
Da Bruxelles, spiega Roxana Mînzatu, vicepresidente esecutiva della Commissione Ue per i Diritti sociali e le competenze, i posti di lavoro di qualità e la preparazione: «La spesa per l'istruzione è un investimento, non un costo. E l'Ue deve essere pronta per il futuro. La tendenza al rialzo evidenziata nella relazione ‘Investire nell'istruzione 2025’ indica che in tutta l'UE l'istruzione è di nuovo un motore di competitività e resilienza economica. Per questo motivo il prossimo quadro finanziario pluriennale proposto, presentato il 16 luglio 2025, sostiene un aumento dei finanziamenti nel settore dell'istruzione e delle competenze, grazie a piani di partenariato nazionali e regionali, un nuovo Fondo europeo per la competitività e un programma Erasmus+ rafforzato».
Viene sottolineato sempre da Bruxelles che il nuovo quadro di governance economica dell'UE e l'Unione delle competenze aprono le porte a investimenti più strategici nel settore dell'istruzione. Sebbene la responsabilità primaria del finanziamento dell'istruzione spetti ai governi nazionali, i finanziamenti dell'Ue nel settore svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo di una forza lavoro adattabile e altamente qualificata, in particolare in preparazione delle transizioni verde e digitale.
In particolare, nel periodo 2021-2027 sono stati stanziati circa 148 miliardi di euro per l'istruzione e le competenze attraverso strumenti dell'Ue quali Erasmus+ e il Fondo sociale europeo+. Nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza sono stati messi a disposizione altri 75 miliardi di euro per investimenti nel periodo 2021-2026. Inoltre, un ulteriore sostegno alla ricerca nel settore dell'istruzione è disponibile mediante Orizzonte Europa.
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