JOHNSON & JOHNSON lancia ‘Officina delle COMPETENZE’

Novembre 18, 2025 - 08:22
 0
JOHNSON & JOHNSON lancia ‘Officina delle COMPETENZE’

ROMA – La sanità del futuro si costruisce oggi, investendo non solo in ricerca e tecnologie, ma anche nelle persone che potranno renderle realmente utili per i pazienti. È questo il presupposto di ‘Officina delle Competenze’, l’iniziativa di Johnson & Johnson, in collaborazione con Altems, Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che punta a formare nuove figure professionali e manageriali a sostegno del Servizio sanitario nazionale.

 Presentato a Roma alla presenza di rappresentanti istituzionali e del mondo sanitario, questo progetto di ricerca applicata nasce in un momento di profonda trasformazione del Ssn con l’obiettivo di colmare l’attuale gap organizzativo e professionale che ancora limita la piena attuazione di importanti riforme.

 Riduzione delle liste di attesa, migliore integrazione tra ospedale e territorio, e accesso tempestivo alle terapie: sono queste le sfide su cui ‘Officina delle Competenze’ intende incidere, rendendo l’innovazione davvero operativa e alla portata di tutti.

 Oggi sono numerose le strutture sanitarie che dispongono già di tecnologie avanzate, ma spesso sono prive di figure in grado di integrarle, gestirle e valutarne l’impatto reale. È da questa consapevolezza che il progetto si propone come un laboratorio nazionale di progettazione e sperimentazione di nuovi profili manageriali capaci di connettere innovazione, dati e percorsi di cura, costruendo una sanità più efficiente, integrata e vicina ai bisogni dei pazienti.

 ‘La sanità italiana- ha commentato Mariella Mainolfi, direttore generale, Direzione generale delle professioni sanitarie e delle politiche in favore del Ssn – ministero della Salute- sta attraversando una fase evolutiva in cui il vero elemento distintivo non sarà l’innovazione in sé, ma la capacità delle persone di accoglierla, integrarla e utilizzarla in modo consapevole’.

 ‘Le professioni sanitarie- ha proseguito- sono oggi al centro di un cambiamento epocale, che richiede nuovi ruoli, competenze digitali e una visione sempre più multidisciplinare. È indispensabile valorizzare il capitale umano del nostro Servizio sanitario nazionale, perché senza competenze adeguate anche le migliori innovazioni rischiano di non tradursi in valore reale per i cittadini’.

 ‘La riforma avviata con il decreto ministeriale 77- ha dichiarato il commissario straordinario dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), Americo Cicchetti- è una delle colonne portanti su cui costruire una sanità moderna e sostenibile. Ma per farla funzionare serve una vera integrazione tra ospedale e territorio, tra governance clinica e organizzativa.

È qui che progetti come Officina delle Competenze assumono un valore concreto, perché non si limitano a descrivere nuovi modelli, ma li sperimentano, formando figure capaci di rendere operativa l’integrazione tra i livelli di assistenza e di ottimizzare i percorsi di cura’.

 Il progetto introduce tre nuovi ruoli, definiti scientificamente da Altems, che saranno sperimentati e validati in tre strutture pilota d’eccellenza a livello nazionale, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs (Lazio), Asl4 Chiavarese (Liguria) e Asl Salerno (Campania), per costruire modelli replicabili su scala nazionale: Chief Innovation Officer, il Direttore Sanitario 4.0 e il Patient Journey Manager.

 In particolare, il Chief Innovation Officer è il regista che guida l’introduzione di tecnologie avanzate, l’integrazione dei sistemi informativi e la cultura dell’innovazione all’interno di ospedali e aziende sanitarie. Coordina l’adozione di strumenti come Ai, telemedicina e robotica, ne misura l’impatto clinico ed economico e garantisce la sostenibilità dei processi di trasformazione.

 Il Direttore Sanitario 4.0 rappresenta l’evoluzione della figura tradizionale, diventando un vero e proprio leader della trasformazione. Coniuga la leadership clinica con la capacità di utilizzare i dati come leva decisionale, guidando team multidisciplinari nella transizione digitale e integrando Ai e analisi predittiva nei processi assistenziali. Promuove una sanità basata sul valore e garantisce la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle strutture, migliorando al contempo la qualità percepita dai pazienti.

 Infine, il Patient Journey Manager è la figura più innovativa e vicina al cittadino e al paziente: un vero navigatore dei percorsi di cura, capace di connettere ospedale e territorio.

Coordina professionisti e servizi, riducendo tempi di attesa, duplicazioni e interruzioni, e opera sul territorio per garantire continuità assistenziale e presa in carico personalizzata dei pazienti fragili e cronici. È l’interprete di una sanità di prossimità, dove innovazione e organizzazione si traducono in percorsi di cura più rapidi, integrati ed efficienti.

 ‘Officina delle Competenze- ha evidenziato la professoressa Federica Morandi, professore associato in Organizzazione Aziendale Facoltà di Economia e Direttrice dei programmi accademici e ricerca Altems, Università Cattolica del Sacro Cuore- nasce dall’esigenza di passare dalla teoria all’azione. Abbiamo progettato e validato tre ruoli che non sono esercizi accademici, ma risposte operative a problemi reali: percorsi frammentati, digitalizzazione disomogenea, carenza organizzativa e di governance dei dati. L’obiettivo del progetto è costruire modelli replicabili e misurabili, capaci di dimostrare che investire in competenze non è un costo, ma un moltiplicatore di efficienza e qualità per tutto il sistema. Questa iniziativa tiene insieme ricerca, policy e impatto reale sul campo’.

 Con Officina delle Competenze, Johnson & Johnson rinnova il suo impegno nel costruire un ecosistema capace di accogliere e valorizzare concretamente l’innovazione. L’azienda, infatti, non si limita a innovare ricercando nuove soluzioni terapeutiche, ma investe parallelamente nello sviluppo delle competenze necessarie affinché l’innovazione possa essere compresa, adottata e resa operativa all’interno del Servizio sanitario nazionale.

 ‘Come Johnson & Johnson abbiamo l’obbligo e la responsabilità di essere un partner di sistema, non solo un’azienda che porta innovazione scientifica. L’innovazione, da sola, non basta.

Serve un sistema pronto ad accoglierla. Per questo investiamo anche nelle competenze dei professionisti- le parole di Giuseppe Pompilio, Market Access Director di Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia- perché crediamo che solo chi è ben formato e consapevole possa agire il cambiamento. Officina delle Competenze nasce da questa visione: mettere in moto un ciclo positivo in cui ricerca e innovazione alimentano nuove competenze, e queste, a loro volta, permettono all’innovazione di tradursi in benefici concreti per il sistema’.

 ‘Secondo noi- ha continuato- solo collaborando con tutti gli attori del sistema e superando alcune barriere burocratiche e culturali attualmente presenti, possiamo costruire un Servizio sanitario nazionale più moderno, equo e sostenibile’.

‘L’evoluzione del sistema sanitario- ha dichiarato il direttore generale Asl4 Chiavarese e vicepresidente nazionale Fiaso, Paolo Petralia- passa dalla capacità di fare rete, di integrare le competenze e di valorizzare l’esperienza di ciascun attore, pubblico o privato.

Le nuove figure professionali di Officina delle Competenze rappresentano una risposta concreta a questa esigenza: professionisti che non lavorano in silos, ma costruiscono ponti tra reparti, territori e istituzioni. La collaborazione pubblico-privato diventa così non un’opzione, ma una necessità per trasformare l’innovazione in un bene comune, generando valore condiviso per il sistema e i cittadini’.

 ‘In un territorio ampio e complesso come quello salernitano- ha sottolineato il direttore generale Asl Salerno e vicepresidente nazionale Federsanità, Gennaro Sosto– la sfida non è solo innovare, ma garantire prossimità e continuità di cura anche dove la distanza geografica è un limite reale. Con Officina delle Competenze avviamo un modello che unisce organizzazione e capitale umano, rendendo l’innovazione realmente funzionale ai bisogni locali.

La figura del Chief Innovation Officer, ad esempio, sarà fondamentale per integrare strumenti avanzati, dall’intelligenza artificiale alla telemedicina, nei processi clinici e organizzativi, valutandone l’impatto e garantendone la sostenibilità. È un approccio replicabile che può diventare strutturale per l’intero Servizio sanitario nazionale, con benefici concreti’.

 ‘Il Policlinico Gemelli è da sempre un hub di innovazione e ricerca applicata, dove la tecnologia e la conoscenza si incontrano per migliorare la vita dei pazienti.

Oggi il passo successivo è far sì che l’innovazione diventi parte integrante dei processi gestionali e clinici, grazie anche alla nascita di nuovi ruoli e l’evoluzione di quelli classici come il Direttore Sanitario. Questa figura- ha concluso il direttore generale Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs, Daniele Piacentini- dovrà rappresentare il punto di sintesi tra scienza dei dati, qualità clinica e visione strategica: è la chiave per una sanità capace di apprendere, adattarsi e crescere. Progetti come Officina delle Competenze ci aiutano a costruire questa visione, trasformando la complessità in valore’.

L'articolo JOHNSON & JOHNSON lancia ‘Officina delle COMPETENZE’ proviene da Senzaeta.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia