La differenza tra lo sciopero e lo sciopero politico

Settembre 28, 2025 - 03:30
 0
La differenza tra lo sciopero e lo sciopero politico

Non so se ve ne siete accorti, ma lunedì 22 settembre si è svolto uno sciopero generale indetto dai sindacati di base per manifestare, tra le altre cose, contro il massacro in atto a Gaza. In gergo tecnico, si è trattato di un cosiddetto sciopero politico che ha come oggetto non tanto richieste economiche, contrattuali o condizioni di lavoro immediatamente modificabili, ma rivendicazioni che riguardano la politica estera, gli affari internazionali oppure prese di posizione su temi morali o di coscienza.

Lo sciopero ha coinvolto quasi tutti i settori con grandi cortei soprattutto nelle aree metropolitane. C’è stata una mobilitazione diffusa dei lavoratori, un bellissimo segnale, ma bisogna ammettere che lo slogan «blocchiamo tutto!» è rimasto soltanto sui social. I disagi che si volevano creare sono stati molto enfatizzati, ma non hanno avuto un impatto reale nel nostro Paese. Diciamo che ha fatto più danni il Seveso a Milano che le astensioni dal lavoro.

In generale, questo tipo di sciopero sembra confermare una tendenza: per molti giovani, il coinvolgimento politico, civile e morale è una leva motivazionale più forte rispetto a richieste di tipo economico. La mobilitazione di lunedì è servita sicuramente a segnalare un’identità e a costruire una comunità attorno a temi importanti.

D’altra parte, i numeri dello sciopero non sono stati in grado di influenzare le scelte del governo italiano verso Israele. Insomma, una forte protesta simbolica, un rituale identitario per parlare con la propria bolla social al costo di una giornata di stipendio.

Lo sciopero nasce storicamente per ottenere condizioni migliori: salari più alti, tutele più stringenti, maggiore sicurezza. Credo che per creare una comunità più forte è necessario partire dalle esigenze comuni e immediate della forza lavoro. In un Paese dove i salari reali sono diminuiti negli ultimi trent’anni, può essere utile precedere le rivendicazioni politiche da mobilitazioni di carattere economico. Quanto sarebbe stato credibile lo sciopero di lunedì se fosse stato anticipato da centinaia di migliaia di persone in piazza che chiedevano con una sola voce retribuzioni più giuste?

*La newsletter “Labour Weekly. Una pillola di lavoro una volta alla settimana” è prodotta dallo studio legale Laward e curata dall’avvocato Alessio Amorelli. Linkiesta ne pubblica i contenuti ogni settimana. Qui per iscriversi

L'articolo La differenza tra lo sciopero e lo sciopero politico proviene da Linkiesta.it.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News