La gioia come stile del cristiano, da una generazione all’altra

Novembre 12, 2025 - 11:30
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La gioia come stile del cristiano, da una generazione all’altra
Particolare de «La danza contadina» di Pieter Bruegel, immagine utilizzata per il convegno del 1985

La vita si può viverla, vivacchiarla, lasciarla scorrere, starle accanto, respirarla a pieni polmoni, maltrattarla, ignorarla… Oppure la si può danzare. «Danzare la vita» è stato il titolo di un convegno diocesano organizzato quarant’anni fa dai dai giovani dell’Azione cattolica. Era il 24 novembre 1985 e nell’aula magna dell’Università Cattolica il relatore di quel convegno, don Luigi Serenthà, rettore del Seminario arcivescovile e uno dei più apprezzati collaboratori del cardinale Carlo Maria Martini, tenne un intervento appassionato in cui le “istruzioni per l’uso” rivolte ai giovani per vivere una vita realizzata partivano proprio dai movimenti della danza: «Sciogliere le mani per accogliere il fratello, muovere i piedi per custodire il mistero, seguire la musica per intraprendere la meravigliosa danza del perdono che Gesù in Croce per primo ci mostra». Don Serenthà morì prematuramente l’anno successivo, a soli 48 anni, lasciando in eredità ai giovani di Ac un vero e proprio tesoro. Da quell’intervento sul «danzare la vita», infatti, presero le mosse itinerari formativi, sussidi, riflessioni. E da lì trassero ispirazione in tanti per compiere le loro scelte di vita e impostare le fondamenta della loro spiritualità.

Quei giovani del 1985 oggi sono sessantenni. Quarantenni e cinquantenni sono coloro che si confrontarono su quei testi negli anni successivi. E sono proprio loro, gli adulti di oggi, ma anche le persone un po’ più giovani, i destinatari del convegno intitolato «Per un cristianesimo della gioia. Prospettive di spiritualità laicale. 40 anni dopo Danzare la vita», che si terrà sabato 15 novembre, alle 14.45, alla Fondazione Ambrosianeum (via Delle Ore 3, Milano). Interverranno don Giuliano Zanchi (direttore de La Rivista del Clero Italiano e docente di Teologia all’Università Cattolica), Marina Marcolini (docente di Letteratura italiana all’Università di Udine) e Marianna Platé (laureata in Filosofia all’Università Cattolica), moderati da Fabio Pizzul, giornalista, presidente della Fondazione Ambrosianeum e già presidente diocesano di Azione Cattolica.

«Parlare di gioia, oggi – in mezzo a scenari complessi, dentro i drammi che la Storia ci mostra, nelle fatiche che quotidianamente segnano le nostre vite – è una sfida impegnativa. Eppure, sentiamo che questa è la dimensione da recuperare, custodire e incarnare per vivere e annunciare il Vangelo – afferma Maria Malacrida, vicepresidente diocesana dell’Ac ambrosiana -. Spesso papa Francesco ci ha ricordato che essere cristiani significa essere donne e uomini gioiosi. Ma di quale gioia stiamo parlando? Come la gioia può diventare uno stile di vita? In che relazione sta il nostro essere cristiani con questa dimensione esistenziale? Questi gli interrogativi che vorremmo affrontare insieme. A sollecitare questa riflessione vi è il desiderio di rimettere al centro il tema della spiritualità laicale e il bisogno di trovare ciò che può dare unità e fondamento a questo tempo frammentato».

Contemporaneamente al convegno, rivolto a giovani e adulti, ci sarà una proposta curata dell’Azione cattolica ragazzi per bambini e preadolescenti. Dalle 15 alle 17 nel Centro diocesano di Ac (via Sant’Antonio 5, Milano) è organizzato con giochi, attività e momenti di animazione. E, naturalmente, una bella merenda.

Il pomeriggio si concluderà per tutti, ragazzi e adulti, nella chiesa di Sant’Antonio Abate (via Sant’Antonio 5) alle 18.30 con un Vespero con preghiera per la pace presieduto da monsignor Franco Agnesi, Vicario generale della diocesi. Per la partecipazione al convegno è chiesta l’iscrizione sul sito www.azionecattolicamilano.it

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia