La Strada con Saverio Pazzano: ‘Comune di Reggio sotto ghiaccio, crisi che si ripete’

Novembre 19, 2025 - 04:41
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La Strada con Saverio Pazzano: ‘Comune di Reggio sotto ghiaccio, crisi che si ripete’

Saverio Pazzano

“Il Sindaco si è permesso di fare ciò che ha fatto perché lo ha già fatto e perché gli è sempre stato permesso. Questo ho ricordato ieri in Consiglio Comunale, riprendendo un nostro intervento depositato quattro anni fa, quando presentammo la sfiducia all’Amministrazione.

Allora la firmò solo La Strada. Eppure era già accaduto ciò che è accaduto in questi giorni: decisioni unilaterali, improvvise, assunte senza alcun confronto democratico e con l’interruzione arbitraria di un percorso amministrativo che -seppur mediocre, per quanto ci riguarda- aveva una sua utilità nella continuità delle misure, delle opere, delle iniziative che richiedono di essere seguite da chi le ha avviate.

Due anni fa si è poi ripetuta la stessa cosa. Ci fu “maretta”, come la chiamarono, e una seduta surreale in cui il Sindaco leggeva un libro mentre la sua maggioranza era assente. Oggi ci troviamo di fronte all’ennesimo penultimatum, che però ha un peso diverso.

Per questo ritorniamo a esprimere la nostra posizione: una posizione di sfiducia, non legata all’azzeramento o meno della Giunta, ma all’intera azione amministrativa di questi anni. E soprattutto alla totale assenza degli strumenti di partecipazione che avrebbero potuto radicare una base sociale capace di rispondere a questa crisi.

“Partecipazione assente e città senza appigli”

Dalla condivisione del DUP al Bilancio Partecipato, parliamo di strumenti mai attivati e che hanno consolidato un totale scollamento dai bisogni della città e dalla partecipazione dei corpi intermedi. E nessuna assemblea pubblica è stata convocata per discutere opere cruciali, ma solo per ratificare strumentalmente decisioni prese altrove.

Il decentramento, strumento necessario, troverà collocazione con le circoscrizioni nella prossima consiliatura: sarà necessario attivare immediatamente controllo e partecipazione dal basso. È questa mancanza di partecipazione che oggi lascia la città priva di un appiglio, priva di una comunità politica capace di reagire.

Consociativismo, centrodestra e classe dirigente “feudale”

“Oggi la presenza in Giunta di un’esponente dichiarata di centrodestra non ci stupisce. Non ci stracciamo le vesti. Ma ciò che colpisce è la costante logica consociativa con cui si è scelto di governare e, oggi, di impostare la campagna elettorale. Una logica che serve a mantenere in vita lo status quo dei propri protetti, più che l’interesse generale della città.

È un sistema che – direbbe Gramsci – appartiene a una classe dirigente dal tratto profondamente feudale: relazioni verticali, fedeltà personali, piccoli feudi amministrati in cambio di protezione politica.

Vale la pena citare integralmente quel testo che ieri abbiamo fatto ri-protocollare dopo quattro anni, senza variare una virgola. E che suona come se fosse stato scritto stamattina:

“Nessuna programmazione, nessuna visione: in questo scenario sembra debbano servire i favori, le amicizie… Una città in cui è assente la Politica, perché non è politica quella delle segrete stanze, dei giochi di partito che hanno paralizzato Reggio, trasformata in una colonia da una classe dirigente che avrebbe dovuto risollevarla.”

Verso un’alternativa di sinistra per la città

“Ecco il punto: il primato della Politica deve ripartire dalla base. Da una dichiarazione netta di discontinuità con ciò che abbiamo visto finora. Da una sinistra che sia diversa non solo nei contenuti, ma nei metodi, perché è nei metodi che si misura la democrazia.

Il detto “i nodi vengono al pettine” qui va corretto: questi nodi non “vengono”, questi nodi ritornano al pettine. Sono gli stessi di cinque anni, e di due anni, e di oggi. Una prassi consolidata fatta di eccezioni che sembravano aperture, ma che si sono rivelate strumentali.

La costruzione di un’alternativa deve essere realmente alternativa. Non cosmetica, non tattica, non consociativa. Per questo ci siamo e continueremo a esserci. Per un’altra strada”, conclude La Strada.

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Redazione Redazione Eventi e News