Meloni a Trump: “Non voglio mai parlare con la stampa”. Polemica per il fuori onda a Washington

Polemica per il fuori onda a Washington, negli Stati Uniti, della premier Giorgia Meloni, nel corso dell’incontro multilaterale nella East Room, la sala eventi della Casa Bianca, dopo il faccia a faccia tra Donald Trump e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. La presidente del Consiglio, rivolta al presidente finlandese Alexander Stubb, commenta così l’approccio di Trump con i giornalisti: “A lui piace, a lui piace sempre” colloquiare con i cronisti, “io non voglio mai parlare con la stampa del mio Paese”.
Fnsi: “Mancanza di rispetto verso la stampa”
Una frase, quella di Meloni, che ha scatenato in Italia una serie di reazioni politiche e da parte della stampa. La Fnsi, il sindacato dei giornalisti, parla di mancanza di rispetto da parte della presidente del Consiglio. “Seduta accanto a Donald Trump, assieme agli altri leader europei e al presidente Zelensky per parlare di pace in Ucraina, lunedì 18 agosto 2025, la premier Giorgia Meloni dice sorridente: ‘Io non voglio mai parlare con la stampa italiana’, ammettendo così il suo non facile rapporto con i media nazionali. Parole catturate in un fuori onda poi ripreso da alcune testate anche in Italia”, si legge in una nota della Federazione nazionale stampa italiana. “Che la presidente del Consiglio non ami i giornalisti e le domande della stampa è cosa nota“, dichiara Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi. “Negli anni – prosegue – ha sostituito le conferenze stampa (tranne quella di fine anno) con lunghi monologhi online, senza contraddittorio, senza domande. Propaganda, non informazione. Una situazione di mancanza di rispetto nei confronti della stampa che ha avuto la sua conferma nel vertice con il presidente Trump”.”Al primo fuori onda, – si prosegue nella nota del sindacato unitario dei giornalisti – quando il presidente finlandese Stubb si dice stupito di come Trump abbia aperto le porte del vertice ai giornalisti e Meloni commenta: ‘Ma a lui piace. Gli piace sempre. Io invece non voglio mai parlare con la stampa italiana’, se ne aggiunge un secondo. Il presidente Usa chiede ai presenti se vogliono ‘prendere qualche domanda’ dai giornalisti, la premier italiana risponde sussurrandogli: ‘Penso sia meglio di no, siamo troppi e andremmo troppo lunghi'”.
Calenda: “Meloni non vuole parlare con stampa? Pessima figura”
“Il leader di un Paese democratico non ha paura della stampa e sa che è suo dovere interloquire con tutti i giornali. Dire ‘Io non voglio mai parlare con la stampa italiana’ ad un aspirante autocrate che compila quotidianamente liste di proscrizione dei giornalisti è ancora più grave. Pessima figura”, commenta su X il leader di Azione, Carlo Calenda.
Magi (+Eu): “Oscar come peggiore protagonista va a Meloni”
E rincara la dose il segretario di +Europa, Riccardo Magi: “L’Oscar come peggiore protagonista ovviamente va a Giorgia Meloni, che in un indegno fuori onda ha confermato a Trump il suo totale disprezzo per la stampa e la libertà di informazione: d’altronde abbiamo ben capito che Meloni vorrebbe giornalisti compiacenti e stampa adulante“.
Bonelli (Avs): “La premier scappa dai giornalisti”
“Mentre Trump mercifica la pace, Giorgia Meloni si sottrae al ruolo che i giornalisti hanno in una democrazia: quello di fare domande e chiedere conto delle scelte del governo. Come sua consuetudine, Meloni preferisce parlare da sola nei suoi video, come un’autocrate refrattaria al confronto con la stampa, che ha un ruolo fondamentale in ogni democrazia e nel frattempo avalla una proposta che ha il sapore dell’estorsione. La pace va perseguita anche attraverso compromessi, ma un punto deve essere chiaro: non può essere trasformata in un business. Per questo bisogna battersi per il disarmo e non per l’escalation militare che arricchisce pochi e condanna i popoli a nuovi conflitti”, dichiara il co-leader di Avs, Angelo Bonelli.
Fregolent (Iv): “Meloni scappa da stampa e democrazia”
“Il fuori onda con Trump è chiarissimo: Meloni non regge il confronto con le domande, cioè con la democrazia. Un premier che scappa dai giornalisti scappa anche dai cittadini. Altro che patriota coraggiosa: Meloni si sente al sicuro solo nei monologhi registrati e nelle dirette social”, dichiara la senatrice di Italia viva, Silvia Fregolent, commentando le parole della presidente del Consiglio alla Casa Bianca.
Silvestri (M5S): “Meloni simbolo classe politica che svende l’Europa”
“Sapete chi pagherà 100 miliardi di euro di armi per l’Ucraina? Noi europei. Sapete chi venderà e incasserà 100 miliardi? Gli Stati Uniti, perché le armi saranno americane. Sapete chi pagherà 250 miliardi di dollari l’anno per l’energia? Noi europei. Sapete chi incasserà 250 miliardi di dollari? Gli Stati Uniti, perché il gas lo prenderemo dagli americani. Sapete chi tra qualche tempo continuerà a privarsi di qualsiasi relazione commerciale con la Russia? Noi europei. Sapete chi riallaccerà affari con la Russia? Gli Stati Uniti”, scrive su Facebook il capogruppo M5S in Commissione Esteri, Francesco Silvestri.
“Io non so se sia mai esistita nella storia una classe politica europea più vile, inadeguata, impresentabile di questa. Meloni si vanta di essere protagonista in quel tavolo. E lo è certamente, degno simbolo di questi governanti che stanno svendendo un continente, con la compiacenza del sistema mediatico che per anni ci ha detto quanto era isolato Putin. Poi abbiamo scoperto che quelli più isolati siamo noi. Sembriamo come quel tizio contromano in autostrada che, vedendo le altre macchine, sbuffava: ma guarda questi pazzi che non hanno capito di essere controsenso”, conclude Silvestri.
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