Ogni comunità una «casa della pace»
Foto PixabayIl tempo di Avvento è un tempo di attesa, di riflessione e di apertura al mistero della vicinanza di Dio. È un momento privilegiato per riscoprire quanto la pace non sia semplicemente un ideale da contemplare, ma una realtà da costruire giorno dopo giorno attraverso scelte concrete e consapevoli. Gli incontri di spiritualità 2025 sono rivolti in particolare a coloro che operano per il bene comune: persone impegnate nelle comunità, nelle istituzioni, nella politica, nel volontariato, nelle realtà culturali e sociali, chiamate a promuovere la fraternità, la giustizia e la solidarietà. Essi vogliono rispondere all’invito di papa Leone a trasformare ogni comunità in una vera e propria “casa di pace”, un luogo in cui accoglienza, dialogo e cura reciproca non siano solo parole, ma pratiche quotidiane capaci di trasformare la vita delle persone e della società intera.
La pace non nasce dall’astrazione o dalla pura teoria, ma dal cuore e dall’impegno concreto, richiedendo di contrastare l’orgoglio, la violenza, l’indifferenza e la logica della guerra. Si tratta di un processo attivo, che si realizza attraverso gesti quotidiani di coraggio, pazienza e ascolto, azioni che costruiscono legami autentici e duraturi e che trasformano la comunità in uno spazio in cui ciascuno può sentirsi “a casa”, riconosciuto e accolto nella propria dignità. Educare alla pace significa promuovere la conoscenza reciproca, il dialogo e la nonviolenza, a partire dai piccoli gesti concreti che ogni giorno si compiono nelle comunità, nelle scuole e nei doposcuola, dove l’accoglienza dei bambini, la cura dei più fragili e i progetti di inclusione dei nuovi arrivati diventano strumenti tangibili di giustizia e fraternità.
Non si tratta di un impegno marginale rispetto alla fede, ma di una sua diretta espressione: annunciare Cristo significa prendersi cura delle persone, promuovere la giustizia e la solidarietà, rendendo il Vangelo visibile e concreto nella vita quotidiana della comunità. In questa prospettiva, l’Esortazione apostolica Dilexi te offre una chiave preziosa: la pace nasce dall’amore che scende verso chi è ai margini, verso i poveri e gli esclusi, riconoscendo in loro la misura della nostra civiltà e della fedeltà al Vangelo. Amare significa non fermarsi alla compassione, ma incontrare la realtà della povertà e della fragilità come luoghi in cui si misura la verità della comunità e della società. Povertà e pace, in questa visione, sono strettamente intrecciate: non c’è vera pace senza giustizia sociale, né vera fraternità senza attenzione concreta a chi è più vulnerabile e in difficoltà.
Gli incontri di spiritualità di Avvento 2025 offriranno momenti di preghiera, ascolto della Parola e meditazioni guidate, creando spazi di riflessione personale e comunitaria, e al contempo strumenti concreti per promuovere la pace e la fraternità nel proprio contesto quotidiano. Saranno occasioni preziose per confrontarsi, condividere esperienze e punti di vista, rafforzando insieme l’impegno verso il bene comune e la costruzione di relazioni solidali, rispettose e inclusive. Partecipare a questi incontri significa impegnarsi attivamente a vivere la propria fede come strumento di trasformazione della società, nella consapevolezza che il Vangelo non è separato dalla storia, ma la attraversa e la trasforma con gesti concreti di amore e giustizia.
Programma sintetico degli incontri
- Milano (Zona I): 27 novembre – Cappella Curia Arcivescovile
- Varese (Zona II): 27 novembre – Parrocchia S. Antonio di Padova
- Barzago (Zona III): 23 novembre – Santuario di Bevera
- Rho (Zona IV): 17 novembre – Collegio degli Oblati
- Monza (Zona V): 30 novembre – Convento dei Barnabiti
- Cesano Boscone (Zona VI): 22 novembre – Parrocchia San Giovanni Battista
- Cinisello Balsamo (Zona VII): 27 novembre – Villa Casati Stampa
Per orari dettagliati e presidenza, consultare la locandina.
Gli incontri includono momenti di preghiera, ascolto della Parola e meditazioni per la riflessione personale e comunitaria, utili anche a guidare successive condivisioni di fede e azioni concrete di pace all’interno delle comunità.
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